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Piazza Affari chiude in rialzo. Carige e Saipem KO

La Consob ha contestato il bilancio del 2013 dell'istituto ligure. Barclays ha tagliato da 20 euro a 12 euro il prezzo obiettivo sulla società di impiantistica

di Edoardo Fagnani 12 gen 2015 ore 17:45

Piazza Affari e le principali borse europee hanno iniziato la settimana con gli indici in territorio positivo, dopo la forte volatilità registrata la scorsa ottava. Oggi era in agenda la prima asta dei titoli di stato italiani del 2015. In mattinata il Tesoro ha collocato BOT annuali per un ammontare di 8 miliardi di euro: il rendimento del titolo è sceso allo 0,243%. Intanto, venerdì l’agenzia S&P ha confermato ad “AAA” il rating sul debito sovrano della Germania. Le prospettive sul rating per i prossimi trimestri restano “stabili”. Spunti importanti tra i bancari: spicca il tonfo di Banca Carige. Spicca anche il pesante scivolone di Saipem. Chiusura decisamente positiva per Telecom Italia, Fiat Chrysler Automobiles e Atlantia.
Il FTSEMib ha registrato un rialzo dello 0,95% a 18.349 punti, mentre il FTSE Italia All Share ha registrato un progresso dello 0,79% a 19.484 punti. Segno meno, invece, per il FTSE Italia Mid Cap (-0,27%) e il FTSE Italia Star (-0,07%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è sceso a 2,32 miliardi di euro, rispetto ai 3,21 miliardi di venerdì. Su 312 titoli trattati, 140 hanno terminato la giornata con un rialzo, mentre le performance negative sono state 161. Invariate le rimanenti undici azioni.
L’euro ha oscillato tra gli 1,18 e gli 1,185 dollari. L’oro si è riportato a 1.225 dollari.

CONSULTA le quotazioni dei titoli del FTSE MIB

mercato_13Spunti importanti tra i bancari.
Banca Carige ha subito un tonfo dell’11,7% a 0,0614 euro. La Consob ha notificato all’istituto ligure un atto di citazione, segnalando che il Tribunale di Genova ha avviato un procedimento civile avente ad oggetto la richiesta di dichiarazione di nullità del bilancio di esercizio chiuso al 31 dicembre 2013. Secondo la notifica, il bilancio non sarebbe conforme alle norme che ne disciplinano la redazione. In particolare, la Consob ha contestato alla banca la non condivisione delle modalità di recepimento delle osservazioni riguardanti la rideterminazione dei valori degli avviamenti e delle partecipazioni nelle controllate bancarie e assicurative per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2012.
In rosso il Monte dei Paschi di Siena. L’istituto toscano ha terminato la seduta con una flessione del 2,61% a 0,4632 euro. Gli analisti di UBS hanno dimezzato il prezzo obiettivo sulla banca senese, portandolo da un euro a 0,5 euro. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Neutrale”.
Sempre UBS ha limato da 15 euro a 14,3 euro il target price sul Banco Popolare (-2,03% a 8,915 euro). Tuttavia, gli esperti hanno ribadito l’indicazione di acquisto delle azioni.
La Popolare di Milano ha guadagnato l’1,49% a 0,5445 euro. Dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che l’8 gennaio Norges Bank ha ridotto la quota detenuta nel capitale dell’istituto, portandola dal 2,018% all’1,95%.
In rialzo Unicredit (+1,18% a 4,968 euro). Secondo quanto riportato da alcune agenzie stampa l’istituto guidato da Federico Ghizzoni avrebbe emesso un bond non garantito a tasso variabile con scadenza a febbraio 2020 per un ammontare di un miliardo di euro. Il titolo avrebbe ottenuto richieste per 1,4 miliardi. Il rendimento sarebbe pari all’Euribor a tre mesi, maggiorato di 105 punti base.
La Popolare Etruria e Lazio ha perso il 4,43% a 0,3584 euro. Il consiglio di amministrazione della banca ha preso atto che il coefficiente di capitale primario di classe 1 (Tier 1 ratio), pari al 5,9% a fine settembre, si prefigura inferiore al livello minimo previsto dalla normativa prudenziale applicabile a partire dall’esercizio 2015.
Performance positiva per IntesaSanpaolo (+2,2% a 2,326 euro).
Mediolanum ha recuperato lo 0,59% a 5,12 euro. Fininvest ha comunicato di aver istituito il trust denominato "TRUST 2015" per la gestione della partecipazione nella compagnia che fa capo alla famiglia Doris.

Sulle montagne russe i petroliferi, dopo che a New York il prezzo del greggio è sceso a 46,5 dollari.
Saipem ha subito una flessione del 9,71% a 7,205 euro. Gli analisti di Barclays hanno tagliato da 20 euro a 12 euro il prezzo obiettivo sulla società, in seguito alla riduzione delle stime sulla redditività per il biennio 2015/2016. Tuttavia, gli esperti hanno confermato il giudizio “Equalweight” (neutrale).
ENI ha terminato la giornata con un progresso dello 0,51% a 13,69 euro.
Enel ha ceduto lo 0,4% a 3,446 euro. Il Sole24Ore di sabato ha evidenziato che nel corso del 2014 l’azienda ha portato a termine cessioni per un ammontare di circa 4,14 miliardi di euro, superando il target di 4 miliardi fissato dal management.

Generali ha guadagnato l’1,38% a 16,95 euro. Secondo quanto scritto su Il Sole24Ore di domenica la compagnia sarebbe pronta a rilevare il restante 24% di PPF Holding. Il quotidiano finanziario ha puntualizzato che l’operazione comporterà l’esborso di circa 1,3 miliardi di euro, oltre ai dividendi spettanti al futuro ex azionista.

Mediaset è salita dell’1,24% a 3,272 euro. Gli analisti di Berenberg hanno alzato da 3,65 euro a 4,05 euro il prezzo obiettivo sul titolo del gruppo del Biscione, sull’ipotesi di un miglioramento del mercato pubblicitario in Italia nei prossimi trimestri. Gli esperti hanno ribadito l’indicazione di acquisto delle azioni.

Telecom Italia ha terminato la giornata con un rialzo dell’1,35% a 0,866 euro. La compagnia telefonica ha annunciato la volontà di riacquistare obbligazioni per un ammontare nominare di 3,35 miliardi di euro. Nello stesso tempo Telecom Italia intende emettere nuove obbligazioni denominate in euro. Intanto, gli analisti di Exane hanno alzato da 1,1 euro a 1,29 euro il prezzo obiettivo sulla compagnia telefonica, in seguito alle prospettive del consolidamento del settore in Italia e in Brasile. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Outperform” (farà meglio del mercato).

Fiat Chrysler Automobiles è salita del 2,52% a 10,17 euro. Secondo quanto scritto su Il Sole24Ore di domenica nel 2014 il gruppo automobilistico avrebbe venduto complessivamente circa 4,7 milioni di vetture, contrando i target fissati a fine ottobre da Sergio Marchionne. Il quotidiano finanziario ha ricordato che per il 2015 il management aveva fissato un target di vendita di 4,8-4,9 milioni di vetture, che equivale a un incremento del 2-4% rispetto all’esercizio appena terminato.

Atlantia ha registrato un rialzo del 2,79% a 20,6 euro. Il Sole24Ore di sabato ha scritto che l’azienda starebbe studiando la cessione di una quota di Autostrade per l’Italia. Secondo il quotidiano finanziario la holding punterebbe a replicare il modello di valorizzazione utilizzato per Aeroporti di Roma, cedendo a investitori qualificati una quota compresa tra il 30 e il 40% della controllata. Il Sole24Ore ha calcolato che queste due cessioni potrebbero portare nelle casse di Atlantia tra i 5 e i 6,5 miliardi di euro.

Pirelli ha guadagnato il 2,78% a 11,09 euro. Il gruppo della Bicocca ha sottoscritto il contratto per una nuova linea di credito revolving e un ‘term loan multicurrency’ per un valore complessivo di un miliardo di euro e di durata quinquennale. Il contratto sostituisce l’esistente linea di credito revolving per 1,2 miliardi di euro in scadenza nel novembre 2015.

Cementir ha lasciato sul terreno il 7,82% a 4,89 euro. La società ha deliberato la convocazione dell’assemblea straordinaria degli azionisti per l’attribuzione al consiglio di amministrazione di una delega di durata quinquennale ad aumentare il capitale. L'ammontare massimo dell’operazione sarà di circa 300 milioni di euro. La proposta è finalizzata ad aumentare le risorse patrimoniali e la flessibilità finanziaria della società nell’ambito dell’implementazione della propria strategia di crescita.

Ottima seduta per BE (+4,91% a 0,5085 euro). La società ha sottoscritto un accordo preliminare con uno dei maggiori Gruppi Bancari Europei avente a oggetto l'assegnazione di un contratto di servizi in ambito informatico per un controvalore di 73 milioni di euro nel triennio 2015/2017. L'accordo riguarda la prestazione di servizi di consulenza direzionale e sviluppo applicativo su tutti i paesi di presenza nel perimetro del gruppo e apre opportunità di ulteriori collaborazioni nel corso del triennio.

 

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