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FTSEMib a 21mila punti: vola MPS!

La Popolare Etruria e Lazio, invece, è rimasta sospesa dalle contrattazioni per l’intera seduta. Chiusura decisamente positiva per Fiat Chrysler Automobiles

di Edoardo Fagnani 12 feb 2015 ore 17:55

Piazza Affari e le principali borse europee hanno chiuso in territorio positivo la seduta odierna. Riflettori accesi sull’asta dei titoli di stato a lungo termine. In mattinata il Tesoro ha collocato tre Btp per un ammontare di 8 miliardi di euro: il rendimento del titolo con scadenza a 7 anni è sceso a 1,23%. Bancari sotto i riflettori. Chiusura decisamente positiva per il Monte dei Paschi di Siena, dopo uno stop per eccesso di ribasso in avvio di giornata. Molto bene anche il Banco Popolare e UBI Banca. La Popolare Etruria e Lazio, invece, è rimasta sospesa dalle contrattazioni per l’intera seduta. Chiusura decisamente positiva per Fiat Chrysler Automobiles.
Il FTSEMib è salito del 2,13% a 21.003 punti, mentre il FTSE Italia All Share ha guadagnato il 2,08% a 22.365 punti. Segno più anche per il FTSE Italia Mid Cap (+1,9%) e il FTSE Italia Star (+1,09%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è salito a 4,06 miliardi di euro, rispetto ai 3,11 miliardi di ieri. Su 332 titoli trattati, 244 hanno terminato la giornata con un rialzo, mentre i segni meno sono stati 78. Invariate le restanti 10 azioni. 
L’euro ha superato gli 1,14 dollari. L’oro si è confermato a 1.225 dollari.

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mercato6_2Bancari sotto i riflettori.
Monte dei Paschi di Siena è balzata del 13% a 0,485 euro, dopo uno stop per eccesso di ribasso in avvio di giornata. Secondo quanto riportato da alcune agenzie stampa, per effetto degli accordi sui Monti Bond (che prevede un pagamento in azioni se la banca chiude in perdita) il ministero dell'Economia potrebbe entrare nel capitale della banca toscana con una quota del 10% del capitale. Intanto, ieri la banca senese ha comunicato i risultati preliminari del 2014, esercizio chiuso con una perdita netta di 5,34 miliardi di euro, risultato che si confronta con il rosso di 1,43 miliardi contabilizzato nell’anno precedente. Il management della banca senese ha precisato che il risultato finale è stato influenzato da numero poste non ricorrenti. In particolare, nel periodo in esame le rettifiche sui crediti sono state pari a oltre 7,82 miliardi di euro. A fine 2014 il Common Equity Tier 1 era pari all’8,7%, mentre il patrimonio netto era sceso a 6 miliardi di euro, nonostante l’aumento di capitale da 5 miliardi di euro completato in estate. Il consiglio di amministrazione della banca senese ha deliberato di proporre all’assemblea di incrementare l’ammontare del prospettato aumento di capitale fino a un massimo di 3 miliardi di euro, rispetto ai 2,5 miliardi indicati in precedenza. Dopo la diffusione dei dati preliminari Equita sim ha tagliato da 0,59 euro a 0,5 euro il prezzo obiettivo su Monte dei Paschi di Siena. Gli esperti hanno ribadito l’indicazione di mantenere le azioni in portafoglio.
Unicredit ha guadagnato lo 0,57% a 6,53 euro. L’istituto ha annunciato la firma di un accordo con affiliate di Fortress Investment che definisce la cessione dell'intera partecipazione in UniCredit Credit Management Bank, incluso un portafoglio di sofferenze per circa 2,4 miliardi di euro. Intanto, non si sono fatte attendere le indicazioni degli analisti dopo la diffusione dei risultati preliminari. Mediobanca ha sforbiciato da 8,3 euro a 8,9 euro il prezzo obiettivo sulla banca, segnalando che l’utile nel 2014 è stato inferiore alle attese. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Outperform” (farà meglio del mercato). Sulla stessa lunghezza d’onda Jp Morgan ed Equita sim, che hanno tagliato a 6,7 euro il target price su Unicredit. La banca italiana ha anche peggiorato da “Buy” (acquistare) a “Hold” (mantenere) il giudizio, in seguito alla revisione dei parametri di valutazione dell’istituto. Jp Morgan, invece, ha confermato il giudizio “Overweight” (sovrappesare), ma ha peggiorato le stime sull’utile per azione per il biennio 2015/2016. Anche NatIxis e il Credit Suisse hanno ridotto la valutazione su Unicredit, portandola rispettivamente a 5,6 euro e a 5,5 euro per azione. La banca d’affari svizzera ha confermato il giudizio “Neutrale” e ha tagliato le stime sull’utile per azione per il triennio 2015/2017. Per lo stesso motivo Kepler Cheuvreux ha limato da 6 euro a 5,9 euro il prezzo obiettivo su Unicredit, ribadendo il giudizio “Hold”. Banca Akros ha sforbiciato da 6,8 euro a 6,3 euro il target price sull’istituto, ma ha ribadito l’indicazione di acquisto delle azioni. Bocciatura completa da Société Générale, che ha ridotto da 5,6 euro a 5 euro il prezzo obiettivo su Unicredit e ora consiglia la vendita delle azioni. Sulla stessa lunghezza d’onda S&P Equity, che ha tagliato da 6,5 euro a 5,5 euro il target price sulla banca e ha peggiorato a “Hold” (mantenere) il giudizio, segnalando che i dati del 2014 sono stati inferiori alle attese.
Il Banco Popolare ha terminato la seduta con un rialzo del 4,55% a 12,86 euro. L’istituto ha comunicato i dati preliminari del 2014, esercizio chiuso con una perdita netta di 1,95 miliardi di euro, rispetto al rosso di 606,3 milioni contabilizzato nell’anno precedente. Il risultato finale è stato penalizzato da rettifiche su crediti e attività immateriali rilevate nel quarto trimestre. A fine 2014 il Common Equity Tier 1 era sceso all’11,9% dal 13,7% di fine settembre. Dopo la diffusione dei risultati preliminari del 2014 Société Générale ha alzato da 8 euro a 12,5 euro il prezzo obiettivo sull’istituto, Gli esperti hanno anche migliorato da “Sell” (vendere) a “Hold” (mantenere) il giudizio. Al contrario, Kepler Cheuvreux ha limato da 11,1 euro a 11 euro il prezzo obiettivo, in seguito alla riduzione delle stime sull’utile per azione per il triennio 2015/2017. Gli esperti hanno confermato l’indicazione di ridurre l’esposizione del titolo in portafoglio.
La Popolare dell’Emilia Romagna è salita del 3,1% a 6,82 euro. Dopo la diffusione dei risultati preliminari del 2014 Société Générale ha alzato da 5,2 euro a 5,6 euro il prezzo obiettivo sull’istituto, Gli esperti hanno anche migliorato da “Sell” (vendere) a “Hold” (mantenere) il giudizio. Banca Akros ha aumentato da 6,6 euro a 6,7 euro per azione la valutazione sulla Popolare dell’Emilia Romagna, sull’ipotesi di un prossimo consolidamento tra le principali banche popolari italiane. Gli esperti hanno confermato l’indicazione di accumulare le azioni in portafoglio, ma hanno tagliato le stime sull’utile per azione per il biennio 2015/2016. Al contrario, Kepler Cheuvreux ha limato da 7,7 euro a 7,6 euro il target price sulla banca, in seguito alla riduzione delle stime sull’utile per il biennio 2015/2016. Tuttavia, gli esperti hanno ribadito l’indicazione di acquisto delle azioni.
Molto bene IntesaSanpaolo (+5,08% a 2,732 euro).
UBI Banca ha guadagnato il 3,65% a 6,535 euro. La banca ha chiuso il 2014 con un risultato negativo per 725,8 milioni di euro, rispetto all’utile di 250,8 milioni dell’esercizio precedente, in seguito alla contabilizzazione di 882,7 milioni netti di rettifiche su avviamento e intangibili. Il Core Tier-1 ratio del gruppo al 31 dicembre 2014 era pari al 12,33%. Il consiglio di gestione di UBI Banca ha comunicato che proporrà all’assemblea dei soci la distribuzione di un dividendo unitario di 0,08 euro per azione.
Banca Carige ha subito un ribasso dell’1,86% a 0,0632 euro. L’istituto ligure ha comunicato i risultati preliminari del 2014, esercizio chiuso con una perdita netta di 543,6 milioni di euro, valore che si confronta con il rosso di 1,76 miliardi di euro contabilizzato nell’anno precedente. Escludendo le voci straordinarie, il passivo finale sarebbe stato di 253,6 milioni. In occasione dell’approvazione del progetto di bilancio, prevista nel prossimo mese di marzo, Banca Carige varerà il nuovo piano industriale per il periodo 2015–2019 che prevede, in particolare, un aumento di capitale da offrire in opzione agli azionisti, per il quale è stata ottenuta una garanzia da primarie istituzioni bancarie e finanziarie fino a 700 milioni di euro.
La Popolare Etruria e Lazio è rimasta sospesa dalle contrattazioni in attesa di un comunicato. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha disposto, su proposta della Banca d’Italia, lo scioglimento degli organi con funzioni di amministrazione e controllo della banca. La proposta di amministrazione straordinaria è stata formulata a seguito delle prime risultanze degli accertamenti ispettivi, avviati dalla Banca d’Italia e tuttora in corso, che hanno fatto emergere gravi perdite del patrimonio, dovute alle consistenti rettifiche sul portafoglio crediti.
Mediobanca è salita del 3,68% a 8,02 euro. Banca Akros ha aumentato da 7,4 euro a 7,9 euro il target price sull’istituto di Piazzetta Cuccia, in seguito al miglioramento della stima sull’utile per azione per i prossimi due esercizi. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Hold” (mantenere).
Mediolanum ha guadagnato l’1,97% a 6,48 euro. Dopo la diffusione dei risultati preliminari gli analisti di Citigroup hanno alzato da 6,5 euro a 7 euro il target price sulla compagnia. La stessa banca d’affari ha aumentato da 21 euro a 23,5 euro il prezzo obiettivo su Azimut (+0,75% a 21,55 euro), apprezzando la generazione di cassa dell’azienda. Tuttavia, gli esperti hanno peggiorato da “Buy” (acquistare) a “Neutrale” il rating sulle due aziende. Indicazione simile da Banca Akros ed Equita sim, che hanno peggiorato a “Hold” (mantenere) il giudizio su Mediolanum, ma hanno incrementato a 6,9 euro e a 6,7 euro il prezzo obiettivo.

Segno più per Snam (+0,09% a 4,252 euro) e Terna (+1,75% a 3,962 euro). Gli analisti Deutsche Bank hanno alzato il prezzo obiettivo sulle due società, portandolo rispettivamente a 4,4 euro e a 4 euro. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Hold” (mantenere). Anche il Credit Suisse ha incrementato il target price sulle due azioni, portandolo rispettivamente a 4,1 euro e a 3,4 euro. Gli analisti hanno ribadito il rating “Neutrale” su Snam e il giudizio “Underperform” (farà peggio del mercato) su Terna. Mediobanca si è adeguata alle indicazioni dei colleghi e ha aumentato il prezzo obiettivo sulle due azioni, portandolo rispettivamente a 4,3 euro e a 4,1 euro. Gli analisti hanno confermato il giudizio “Underperform” (farà peggio del mercato) su Snam e il rating “Neutrale” su Terna.

Campari ha ceduto l’1,01% a 5,9 euro. Goldman Sachs ha peggiorato il giudizio sulla società, portandolo da “Neutrale” a “Sell” (vendere), in seguito alla performance registrata dal titolo da inizio anno. Gli esperti hanno confermato il prezzo obiettivo di 5,2 euro.

Buzzi Unicem è balzata del 5,68% a 11,9 euro. Dopo la diffusione dei dati preliminari dell’esercizio 2014 Equita sim ha aumentato da 12,9 euro a 13,2 euro il target price sulla società, in seguito al miglioramento delle stime sull’utile per il biennio 2015/2016. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Hold” (mantenere).

Fiat Chrysler Automobiles ha messo a segno un progresso del 4,53% a 12,69 euro, in scia all’intonazione positiva del settore automobilistico in Europa, dopo i dati di bilancio di Renault.

Finmeccanica ha recuperato l’1,77% a 10,36 euro. Deutsche Bank ha alzato da 7,7 euro a 9 euro il prezzo obiettivo sulla società aeronautica, in seguito al miglioramento della stima sull’utile per azione per il 2016. Gli esperti hanno confermato l’indicazione di mantenere le azioni in portafoglio. Sulla stessa lunghezza d’onda Equita sim, che ha ritoccato al rialzo il prezzo obiettivo su Finmeccanica, portandolo da 11 euro a 11,2 euro. Gli esperti hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni. Intanto, Finmeccanica ha comunicato che la controllata AgustaWestland ha siglato un contratto da circa 110 milioni di euro (125 milioni di euro) per undici velivoli con Lease Corporation International.

Tod’s è salita dell’1,11% a 91,2 euro. RBC Capital ha iniziato la copertura sulla società del lusso con un prezzo obiettivo si 82 euro e un giudizio “Underperform” (farà peggio del mercato). La stessa banca d’affari ha fissato un target price di 27 euro e un rating “Neutrale” su Salvatore Ferragamo (+0,42% a 26,5 euro).

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