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Seduta poco mossa per Piazza Affari. Banche in difficoltà

In lieve rialzo Piazza Affari nella seduta odierna. A Milano occhi puntati sulle banche, complessivamente in ribasso. Unicredit ha aggiornato il suo piano al 2019. Bene i petroliferi

di Mauro Introzzi 12 dic 2017 ore 17:32

Piazza Affari e le altre principali borse del Vecchio Continente hanno chiuso con un frazionale rialzo. Sulla stessa linea l'apertura di Wall Street. A Milano occhi puntati sulle banche, in particolare su Unicredit: l’istituto di Jean Pierre Mustier ha presentato a Londra, in occasione del Capital Markets Day, l'aggiornamento del suo piano industriale al 2019. La banca ha confermato quasi tutte le attese, migliorandone alcune. Tra gli altri titoli male Ferragamo e complessivamente i bancari. Bene i petroliferi.

 

Così il FTSEMib ha terminato la giornata con un progresso dello 0,16% a 22.727 punti, dopo aver oscillato tra un minimo di 22.610 punti e un massimo di 22.767 punti. Il FTSE Italia All Share è salito dello 0,05%. In ribasso, invece, FTSE Italia Mid Cap (-0,44%) e il FTSE Italia Star (-0,39%).

Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è salito a 2,66 miliardi di euro, rispetto ai 2,21 miliardi di ieri; oggi sono passate di mano 835.823.349 azioni (999.027.618 nella seduta di ieri). Su 385 titoli trattati, 168 hanno registrato una performance positiva, mentre i ribassi sono stati 197; invariate le rimanenti 20 azioni.

L’euro è sceso sotto agli 1,18 dollari.

 

CONSULTA le quotazioni dei titoli del SOLMib40

 

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A Piazza Affari occhi sulle banche. Unicredit è scesa dell'1,02%. La banca di Jean Pierre Mustier ha confermato per il 2019 gli obiettivi sui ricavi, a 20,6 miliardi dai 20,4 miliardi del 2015, sui costi, a 10,6 miliardi dai 12,2 miliardi del 2015, e sull’utile netto, a 4,7 miliardi dagli 1,5 miliardi del 2015. Il ritorno sugli asset tangibili (ROTE) è previsto superiore al 9% dal 4% del 2015 e dall’8% dei primi 9 mesi del 2017.

L’istituto ha poi migliorato i target sui crediti deteriorati, attesi a 40,3 miliardi di euro dai 77,8 miliardi del 2015 e dai 51,3 miliardi dei primi 9 mesi del 2017 e il tasso d'incidenza dei crediti deteriorati lordi sul totale crediti, che calerà al 7,8% dal 16% del 2015 e dal 10,6% dei primi 9 mesi del 2017. I crediti deteriorati netti saranno pari a 17,7 miliardi, dai 38,3 miliardi di euro del 2015 e i 22,3 miliardi di euro dei primi 9 mesi del 2017.

Il gruppo ha deciso di incrementare il dividendo per l’esercizio 2019 dal 20% al 30%, mantenendo nel contempo il target di CET1 ratio ad un livello maggiore del 12,5%.

In precedenza l'istituto aveva dichiarato che la BCE ha migliorato la valutazione del rischio su Unicredit rispetto al 2016. Così, a partire dal 2018, Unicredit dovrà rispettare i seguenti requisiti patrimoniali transitori su base consolidata: 9,2% per il CET1 ratio, 10,7% per il Tier 1 ratio e 12,7% per il Total Capital ratio. L’istituto guidato da Jean Pierre Mustier aveva, al 30 settembre 2017 un 13,94% per il CET1 ratio, un 15,32% per il Tier 1 ratio e un 18,19% per il Total Capital ratio.

Unicedit, infine, ha siglato accordi per ridurre la propria partecipazione nel portafoglio FINO al di sotto del 20%.

 

Focus anche su UBI Banca (-3%). Secondo quanto riportato dal Sol24Ore la Banca Centrale Europea avrebbe richiesto all'istituto di presentare entro il prossimo mese di marzo una nuova roadmap per la gestione dei credit non performanti. Una roadmap che secondo quanto riporta il Sole24Ore dovrà essere più ambiziosa delle precedenti.

Sul tema UBI Banca ha specificato con una nota che la fonte dell’informazione riportata è un Supplemento al prospetto di emissione di obbligazioni bancarie retail, pubblicato da UBI stessa sul proprio sito, nel quale si informa che la banca avrebbe aggiornato il Piano NPL entro il 30 marzo 2018 e che tale informazione non comporta alcun elemento di novità, in quanto la previsione di regolari aggiornamenti sul Piano NPL concerne tutte le banche, e non è quindi specifica per UBI Banca, ed è contenuta nella nota “Guidance to banks on non-performing loans” pubblicata dalla BCE nel Marzo 2017.

Nel corso della giornata l'istituto guidato da Victor Massiah ha approvato le linee guida di revisione della governance che trasformerà il governo societario dll'istituto nei prossimi mesi, con il passaggio dal duale al monistico. La governance si declinerebbe in un consiglio di amministrazione composto da 15 membri; al suo interno, un comitato per il controllo sulla gestione composto da 5 membri, due terzi (2/3) di consiglieri indipendenti e un sistema di nomina dei consigli in continuità con quello attuale: consiglieri tratti dalle prime due liste con soglie percentuali per la definizione del numero di consiglieri di minoranza fino a un massimo di 3.

In calo dello 0,36% Mps. MF ha specificato le prossime tappe della cartolarizzazione da 26 miliardi di euro di crediti non performanti della banca senese, che sarà perfezionata tra domani e venerdì 15.

Tra agli altri bancari male BPER Banca (-3,49%).

 

Bene i petroliferi, con Eni in rialzo dell'1,22%. Prosegue il buon momento di Saipem (+1,81%) e Tenaris (+3%).

 

In rosso Salvatore Ferragamo (-2,84%). Gli analisti di HSBC hanno tagliato da "hold" (mantenere) a "buy" (acquistare) la loro raccomandazione sul titolo. La valutazione della banca britannica su colosso della moda è stata abbassata da 29 a 24 euro per azione.

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