Piazza Affari, ha vinto il nervosismo
I principali indici di Borsa Italiana hanno registrato rialzi minimi. Ottima giornata per UBI Banca e per la galassia Unipol. In rosso, invece, Unicredit e Monte Paschi
di Edoardo Fagnani 11 nov 2016 ore 17:47Ancora una seduta caratterizzata dall’incertezza per Piazza Affari e per le principali borse europee, dopo la forte volatilità registrata nelle precedenti due giornate. In mattinata il Tesoro ha collocato quattro Btp per un ammontare di quasi 6,92 miliardi di euro: il rendimento del titolo con scadenza nel 2023 è balzato all’1,37%. Inoltre, in serata S&P ha comunicato l’aggiornamento sul rating sovrano dell’Italia. Bancari anche oggi protagonisti: spicca il balzo messo a segno da UBI Banca, dopo la diffusione dei risultati trimestrali. Ottime performance anche per i titoli della galassia Unipol.
I principali indici di Borsa Italiana hanno registrato rialzi minimi. Il FTSEMib è salito dello 0,04% a 16.812 punti (minimo di 16.721 punti, massimo di 16.973 punti), terminando la settimana con un rialzo del 3,03%. Il FTSE Italia All Share ha guadagnato lo 0,11%. Variazioni frazionali per il FTSE Italia Mid Cap (+0,65%) e il FTSE Italia Star (-0,03%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è sceso a 2,86 miliardi di euro, rispetto ai 4,17 miliardi di ieri; oggi sono passate di mano 1.084.245.877 azioni (1.797.840.587 nella seduta di ieri). Su 337 titoli trattati, 167 hanno terminato la giornata con un rialzo, mentre i segni meno sono stati 148; le rimanenti 22 azioni sono rimaste ferme sui valori di chiusura di ieri.
L’euro è sceso a 1,085 dollari.
CONSULTA le quotazioni dei titoli del SOLMib40
Bancari anche oggi protagonisti a Piazza Affari.
Ottima giornata per UBI Banca (+8,32% a 2,5 euro). L’istituto ha chiuso i primi nove mesi del 2016 con un risultato netto in rosso per 754,5 milioni, in miglioramento rispetto alla perdita di 787 milioni di euro evidenziata a fine giugno grazie all’utile conseguito nel terzo trimestre dell’anno (32,5 milioni). Il risultato dei nove mesi va a raffrontarsi con i 162 milioni conseguiti nello stesso periodo del 2015. Al 30 settembre 2016, gli impieghi verso la clientela ammontavano a 82 miliardi di euro, rispetto agli 83,9 miliardi di giugno 2016 e agli 84,6 miliardi di fine dicembre 2015; alla stessa data lo stock di crediti deteriorati lordi si attestava a 13,23 miliardi di euro, in discesa rispetto ai 13,28 miliardi di giugno. Intanto, dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che il 10 novembre BlackRock Investment Management (UK) Limited ha ridotto lo “short” su UBI Banca, portandolo dallo 0,76% allo 0,69%.
Progresso minimo per la Popolare dell’Emilia Romagna (+0,05% a 4,18 euro). Ieri la banca ha comunicato i risultati dei primi nove mesi del 2016, periodo chiuso con un utile netto (escluse le quote di terzi) di 101,16 milioni di euro, in aumento del 22,5% rispetto agli 82,59 milioni ottenuti nello stesso periodo dello scorso anno. A fine settembre i crediti alla clientela, al netto delle rettifiche di valore, ammontavano a 43,6 miliardi di euro, in calo dello 0,2% rispetto al valore di inizio anno. Alla stessa data i crediti deteriorati netti erano scesi dello 0,1% a 6,4 miliardi di euro, pari al 14,56% del totale dei crediti. Sempre a fine settembre il Common Equity Tier 1 era pari al 14,47% (14,13% fully based). Il management della Popolare dell’Emilia Romagna ha segnalato che nell’ultimo trimestre del 2016 la dinamica degli impieghi alla clientela dovrebbe, seppure gradualmente, migliorare.
In frazionale ribasso Unicredit (-0,26% a 2,288 euro). Non si sono fatti attendere i giudizi degli analisti sull’istituto Jean-Pierre Mustier dopo la diffusione dei risultati trimestrali. Société Générale e Jp Morgan hanno incrementato il target price su Unicredit, portandolo rispettivamente a 2,3 euro e a 2,4 euro; entrambe le banche d’affari hanno confermato l’indicazione “neutrale”. Al contrario, Kepler Cheuvreux ha tagliato da 3 euro a 2,8 euro il prezzo obiettivo sulla banca, per inglobare il futuro aumento di capitale; tuttavia, gli esperti hanno migliorato le stime sull’utile per azione per il biennio 2017/2018 e hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni. Intanto, dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che il 10 novembre AQR Capital Management ha limato dallo 0,71% allo 0,69% lo “short” su Unicredit.
Chiusura negativa per il Monte dei Paschi di Siena. Il titolo della banca toscana è sceso del 2,64% a 0,2512 euro.
Progressi frazionali per il Banco Popolare (+0,7% a 2,294 euro) e per la Popolare di Milano (+0,86% a 0,3641 euro). Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che il 10 novembre AQR Capital Management ha ridotto lo “short” sul Banco Popolare, portandolo dal 2,69% al 2,56%.
Unipol è salita del 7,4% a 2,93 euro. La compagnia assicurativa ha terminato i primi nove mesi del 2016 con un utile netto (escluse le quote di terzi) di 261 milioni di euro, risultato che si confronta con i 335 milioni contabilizzati nello stesso periodo dello scorso anno. La raccolta diretta assicurativa – al lordo delle cessioni in riassicurazione – si è attestata 11,14 miliardi di euro, in contrazione del 7,8% rispetto al dato dei primi nove mesi del 2015 (12,08 miliardi di euro). A fine settembre il margine di solvibilità, che indica la solidità patrimoniale delle compagnie assicurative, era pari a 1,37 volte i requisiti richiesti, rispetto all’1,5 di inizio anno. Il management di Unipol ha confermato l’obiettivo di terminare il 2016 con un risultato positivo, salvo il verificarsi di eventi eccezionali ad oggi non prevedibili. Nel corso della conference call a commento dei risultati trimestrali il numero uno di Unipol, Carlo Cimbri, ha precisato che al momento non sono allo studio operazioni di aggregazioni o fusioni con soggetti bancari.
UnipolSAI ha guadagnato il 3,95% a 1,788 euro. La compagnia assicurativa ha terminato i primi nove mesi del 2016 con un utile netto (escluse le quote di terzi) di 409 milioni di euro, in calo rispetto ai 579 milioni ottenuti nello stesso periodo dello scorso anno. La raccolta diretta assicurativa è scesa a 9,04 miliardi di euro (-11,1% rispetto ai 10,16 miliardi), in seguito al calo subito dalla raccolta vita (-7,1%). A fine settembre il margine di solvibilità, che indica la solidità patrimoniale delle compagnie assicurative, era pari a 1,69 volte i requisiti regolamentari richiesti. Il management di UnipolSAI ha confermato l’obiettivo di terminare il 2016 con un risultato positivo, salvo il verificarsi di eventi eccezionali ad oggi non prevedibili.
Enel ha ceduto lo 0,016% a 3,64 euro. Il colosso elettrico ha archiviato i primi nove mesi del 2016 con ricavi pari a 51,46 miliardi di euro, in calo dell’8,1% rispetto ai 56 miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente. Il margine operativo lordo è stato pari a 12 miliardi di euro, dai 12,16 miliardi dello stesso periodo del 2015. La versione ordinaria del margine operativo lordo si è attestata a 11,9 miliardi di euro, sostanzialmente stabile rispetto ai primi mesi del 2015. Enel ha così chiuso i primi nove mesi del 2016 con un utile netto di 2,7 miliardi di euro, in progresso del 2,2% rispetto ai 2,64 miliardi di euro dello stesso periodo del 2015. A fine settembre l’indebitamento finanziario netto era pari a 36,82 miliardi di euro, in calo dell’1,9% rispetto ai 37,54 miliardi di euro di fine 2015. Il colosso elettrico ha deliberato un acconto sul dividendo 2016 pari a 0,09 euro per azione; la cedola sarà staccata il 23 gennaio 2017.
Italgas ha registrato un frazionale progresso dello 0,36% a 3,332 euro. Gli analisti di Deutsche Bank hanno iniziato la copertura sulla società con un prezzo obiettivo di 4,1 euro e l’indicazione di mantenere le azioni in portafoglio.
Seduta brillante per Fiat Chrysler Automobiles (+5,3% a 7,135 euro). Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che il 10 novembre AQR Capital Management ha ridotto lo “short” sul colosso automobilistico, portandolo dallo 0,58% allo 0,41%. Lo stesso giorno OZ Management ha diminuito dallo 0,76% allo 0,66% la posizione corta sulla società guidata da Sergio Marchionne.
Poste Italiane ha ceduto lo 0,67% a 5,97 euro. La società, Cassa depositi e prestiti e Anima Holding (+18,3% a 4,89 euro) hanno sottoscritto un accordo quadro per lo sviluppo di un progetto comune finalizzato alla creazione di un primario operatore del settore della gestione del risparmio. Nell’ambito del progetto i tre soggetti, attraverso un veicolo appositamente costituito di cui Poste Italiane detiene la maggioranza del capitale, hanno presentato a Unicredit un’offerta per l’acquisto delle attività di asset management ad oggi facenti capo a Pioneer Global Asset Management. Inoltre, nel corso del 2017, Poste Italiane conferirà ad Anima Holding la propria SGR (BancoPosta Fondi), incrementando così la partecipazione in Anima Holding, oggi pari al 10,32%, fino ad un massimo del 24,9% del capitale votante.
Telecom Italia è scesa del 2,39% a 0,714 euro. Il Credit Suisse ha tagliato da un euro a 0,9 euro il prezzo obiettivo sulle azioni ordinarie della compagnia telefonica e hanno sforbiciato da 0,8 euro a 0,72 euro il target price sui titoli di risparmio, in seguito alla revisione dei parametri di valutazione dell’azienda; gli esperti hanno confermato il giudizio “Neutrale” su entrambe le categorie di azioni e hanno ritoccato al rialzo le stime sull’utile per azione adjusted per il biennio 2016/2018.