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Il FTSEMib chiude in positivo. Banche nervose

Chiusura negativa per Unicredit, alla vigilia della riunione dei soci. In rialzo, invece, UBI Banca. Ottima giornata, invece, per Tod's e per Mediaset

di Edoardo Fagnani 11 gen 2017 ore 17:50

Piazza Affari e le principali borse europee hanno terminato la seduta odierna con progressi frazionali. In mattinata il Tesoro ha collocato un BOT annuale per un ammontare di 7 miliardi di euro: il rendimento del titolo è negativo e pari al -0,25%. Secondo Bill Gross (Janus Capital Group) il livello di 2,6% del rendimento decennale del Tesoro Usa è il dato a cui tutti dovrebbero guardare in questo 2017 in quanto il superamento di questo livello sarebbe cruciale sia per l'azionario che per l'obbligazionario. Seduta generalmente negativa per i bancari: spicca il ribasso subito da Unicredit, alla vigilia dell’assemblea degli azionisti. Da segnalare il balzo di Tod’s, in scia alle indiscrezioni relative all’ingresso di Andrea Bonomi nel capitale della società. È tornata a correre Mediaset.

I principali indici di Borsa Italiana hanno registrato rialzi inferiori al mezzo punto percentuale. Il FTSEMib ha guadagnato lo 0,32% a 19.487 punti, dopo aver oscillato tra un minimo di 19.210 punti e un massimo di 19.584 punti. Il FTSE Italia All Share è salito dello 0,39%. Segno più anche per il FTSE Italia Mid Cap (+0,86%) e il FTSE Italia Star (+0,49%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è salito a 2,57 miliardi di euro, dai 2,34 miliardi di ieri; oggi sono passate di mano 863.437.714 azioni (825.626.598 nella seduta di ieri). Su 352 titoli trattati, 189 hanno terminato la giornata con un rialzo, mentre le performance negative sono state 138; invariate le restanti 25 azioni. 

L’euro è sceso sotto gli 1,055 dollari.

 

CONSULTA le quotazioni dei titoli del SOLMib40

 

mercato_positivoHanno prevalso le vendite sui bancari.

Chiusura negativa per il BancoBPM; il titolo ha terminato la giornata con una flessione del 2,23% a 2,722 euro. Dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 6 gennaio Norges Bank ha ridotto la partecipazione detenuta nell’istituto, portandola dal 3,646% al 2,26%. La stessa Consob ha comunicato che il 10 gennaio Marshall Wace ha ridotto la posizione corta sul Banco BPM, portandola dallo 0,68% allo 0,59%.

Vendite anche su Unicredit. Il titolo dell’istituto guidato da Jean-Pierre Mustier ha subito un calo del 2,01% a 2,626 euro. Domani si riunirà l’assemblea degli azionisti dell’istituto chiamata ad approvare l’aumento di capitale da 13 miliardi di euro. Secondo quanto scritto su Il Messaggero, le nuove azioni potrebbero essere offerte con uno sconto del 30-40% rispetto al prezzo teorico dopo lo stacco dei diritti.

IntesaSanpolo ha ceduto lo 0,16% a 2,464 euro. Secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters l’istituto guidato da Carlo Messina avrebbe collocato un bond senior con durata settennale per un ammontare di un miliardo di euro; il rendimento è indicato a 115-120 punti base oltre il tasso mid swap di pari durata. Intanto, gli analisti di UBS hanno alzato da 2,2 euro a 2,6 euro il target price su IntesaSanpaolo, sulla base di un miglioramento dello scenario di riferimento dell’istituto; gli esperti hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni.

Male BPER Banca (-2,42% a 5,035 euro). Gli analisti di UBS hanno aumentato da 4,8 euro a 5,3 euro il target price sull’istituto; tuttavia, gli esperti hanno peggiorato da “Buy” (acquistare) a “Neutrale” il giudizio, in seguito al rialzo messo a segno dal titolo negli ultimi mesi. Intanto, dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 5 gennaio Norges Bank è diventato uno dei maggiori azionisti di BPER Banca con una quota del 3,022% del capitale.

In rialzo, invece, UBI Banca (+1,07% a 2,83 euro). Secondo la Repubblica dovrebbero essersi riuniti i consigli di gestione e di sorveglianza dell’istituto per presentare un’offerta per Banca Marche, Popolare Etruria e CariChieti. L’istituto guidato da Victor Massiah rilevando 3 delle 4 good bank nate dalla risoluzione di fine 2015, si ritroverà 700 milioni di dote fiscale, 18 miliardi di raccolta e 4.500 dipendenti in più. UBI Banca verserà un simbolico euro e procederà poi con un aumento di capitale, che il mercato stima intorno ai 400 milioni di euro.

Il Monte dei Paschi di Siena è sempre sospeso dalle contrattazioni. Ieri il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, ha ricevuto il presidente e l’amministratore delegato di Monte dei Paschi di Siena, Alessandro Falciai e Marco Morelli. Il Ministro e i suoi collaboratori hanno avviato con il management della banca il confronto propedeutico alla definizione del piano industriale che contempla la ricapitalizzazione precauzionale e in conformità con le previsioni della Direttiva europea su risanamento e risoluzioni delle banche. Il Tesoro ha ricordato che nelle prossime settimane il piano industriale andrà sottoposto alla Banca Centrale Europea che ne dovrà valutare l’efficacia rispetto all’esigenza di rafforzamento del capitale.

Banca Mediolanum ha guadagnato il 4,06% a 7,44 euro. Gli analisti di Kepler Cheuvreux hanno alzato da 7 euro a 7,3 euro il prezzo obiettivo sulla compagnia, in seguito al miglioramento della stima sull’utile per azione per il 2016; gli esperti hanno confermato l’indicazione di mantenere le azioni in portafoglio.

Azimut è salita del 3,09% a 17,36 euro. Gli analisti di Equita sim hanno ritoccato al rialzo la stima sull’utile netto per l’esercizio 2016, in seguito al miglioramento delle previsioni sugli introiti da performance; gli esperti hanno confermato il prezzo obiettivo di 16,8 euro e l’indicazione di mantenere le azioni in portafoglio.

 

È tornata a correre Mediaset; il titolo del gruppo del Biscione è balzato del 5,87% a 4,362 euro. Secondo quanto riportato da alcune agenzie stampa Vincent Bolloré avrebbe proposto alla famiglia Berlusconi di rilevare una quota nel capitale di Vivendi. In questo modo il finanziere francese vorrebbe chiudere la querelle in corso con Fininvest.

 

ENI è scesa dello 0,06% a 15,54 euro. Ieri, il Cane a sei zampe ha collocato un'emissione obbligazionaria con durata di 10 anni (scadenza gennaio 2027) a tasso fisso per un ammontare di 750 milioni di euro. Il prestito obbligazionario paga una cedola annua dell’1,5% e ha un prezzo di re-offer di 99,229%. Intanto, gli analisti di Exane hanno alzato da 12,5 euro a 15 euro il target price su ENI, in seguito al miglioramento delle stime sulla generazione di cassa nei prossimi trimestri; gli esperti hanno anche migliorato da “Underperform” a “Neutrale” il giudizio.

 

Enel ha recuperato lo 0,34% a 4,136 euro. Gli analisti di Bernstein hanno alzato da 5,3 euro a 5,5 euro il target price sul colosso elettrico, sulla base del trend di crescita della redditività e della politica dei dividendi adottata dall’azienda; gli esperti hanno confermato il rating “Outperform” (farà meglio del mercato).

 

Telecom Italia ha terminato la giornata con un rialzo del 2,17% a 0,846 euro. Gli analisti di Kepler Cheuvreux hanno alzato da 0,95 euro a 1,05 euro il target price sulla compagnia telefonica, in seguito al miglioramento delle stime sulla generazione di cassa nei prossimi esercizi; gli esperti hanno ribadito l’indicazione di acquisto delle azioni.

 

Tod’s ha registrato un balzo del 7,07% a 65,1 euro. Secondo quanto scritto sul Corriere della Sera Andrea Bonomi sarebbe entrato nel capitale della società, rilevando una quota del 3%; Bonomi avrebbe speso circa 60 milioni di euro. L’operazione sarebbe stata effettuata tramite il fondo Strategic Capital. La mossa di Bonomi è stata apprezzata dagli analisti. Barclays ha alzato da 45 euro a 54 euro il target price su Tod’s, in seguito al miglioramento dei parametri di valutazione del settore di riferimento; tuttavia, gli esperti hanno confermato il giudizio “Underweight” (sottopesare). Citigroup ha aumentato da 57 euro a 69 euro il prezzo obiettivo sull’azienda, in scia al miglioramento delle stime sull’utile per azione per il triennio 2016/2018; gli esperti hanno ribadito l’indicazione di acquisto delle azioni. Per lo stesso motivo HSBC ha incrementato da 56 euro a 62 euro per azione la valutazione su Tod’s; gli esperti hanno confermato il rating “Hold” (mantenere).

Salvatore Ferragamo è salita dello 0,16% a 24,62 euro. Gli analisti di Kepler Cheuvreux hanno incrementato da 25 euro a 27,5 euro il prezzo obiettivo sulla società del lusso, sulla base del miglioramento delle stime sull’utile per azione per il triennio 2017/2019; gli esperti hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni.

Moncler ha guadagnato il 3,24% a 17,19 euro. Gli analisti di HSBC hanno ritoccato al rialzo il prezzo obiettivo sul gruppo dei piumini, portandolo da 19 euro a 20 euro, in seguito alla revisione dei parametri di valutazione dell’azienda; gli esperti hanno ribadito l’indicazione di acquisto delle azioni.

La stessa banca d’affari ha incrementato da 49 euro a 54 euro il target price su Luxottica (+2,29% a 49,06 euro); gli esperti hanno confermato l’indicazione di mantenere le azioni in portafoglio. Indicazione simile da Jp Morgan, che ha aumentato da 48 euro a 50 euro il prezzo obiettivo sulla società, in seguito all’incremento delle stime sulla redditività per il biennio 2017/2018; gli esperti hanno ribadito il rating “Neutrale”. Per lo stesso motivo Goldman Sachs ha incrementato da 39,75 euro a 40,5 euro il target price su Luxottica, anche se ha ribadito l’indicazione di vendita delle azioni.

 

È tornata a correre TAS, dopo lo scivolone subito ieri. Il titolo ha terminato la giornata con un balzo del 14,8% a 2,64 euro.

Prese di beneficio su CTI Biopharma (-5,63% a 5,03 euro).

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