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Piazza Affari, FTSEMib in rosso

Focus sui bancari: secondo gli analisti di S&P le prospettive per gli istituti italiani nel 2015 restano deboli. In rosso i petroliferi. Chiusura negativa anche per Telecom

di Edoardo Fagnani 10 mar 2015 ore 18:04

Piazza Affari e le principali borse europee hanno terminato la seduta odierna in territorio negativo, penalizzate anche dal pessimo avvio di Wall Street. Focus sui bancari: secondo gli analisti di S&P le prospettive per gli istituti italiani nel 2015 restano deboli. Da segnalare il forte ribasso registrato dal Monte dei Paschi di Siena. In rosso i petroliferi. Chiusura negativa anche per Telecom Italia. in rialzo, invece, Campari, dopo la diffusione dei risultati di bilancio del 2014.
Il FTSEMib ha subito un calo dello 0,97% a 22.346 punti, mentre il FTSE Italia All Share è sceso dello 0,89% a 23.844 punti. Andamento opposto per il FTSE Italia Mid Cap (-0,4%) e il FTSE Italia Star (+0,12%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è sceso a 3,42 miliardi di euro, rispetto ai 3,54 miliardi di ieri. Su 330 titoli trattati, 208 hanno terminato la giornata con un ribasso, mentre i segni più sono stati 106. Invariate le rimanenti 16 azioni.
L’euro è scivolato a 1,07 dollari. L’oro è sceso a 1.160 dollari.

CONSULTA le quotazioni dei titoli del FTSE MIB

mercato-scende2Focus sui bancari. Secondo gli analisti di S&P le prospettive per gli istituti italiani nel 2015 restano deboli, su un possibile peggioramento della qualità dell’attivo. Anche la persistente debolezza dell’economia italiana dovrebbe contribuire alle difficoltà delle banche nei prossimi trimestri. Tuttavia, gli esperti non escludono che entro la fine dell’anno il peggioramento dello scenario possa ridursi.  
In forte ribasso il Monte dei Paschi di Siena. L’istituto toscano ha subito una flessione del 2,75% a 0,583 euro.
Segno meno anche per IntesaSanpaolo (-0,4% a 2,974 euro) e Unicredit (-1,14% a 6,065 euro).
Mediobanca è scesa dello 0,54% a 8,28 euro. Gli analisti di Banca IMI hanno alzato da 8,58 euro a 9,26 euro il prezzo obiettivo sull’istituto di Piazzetta Cuccia, in seguito al miglioramento della stima sull’utile per azione per l’esercizio in corso. Tuttavia, gli esperti hanno peggiorato da “Buy” (acquistare) a “Add” (aggiungere) il giudizio, in conseguenza al rialzo messo a segno dal titolo nelle scorse settimane.
Banca Carige ha guadagnato lo 0,7% a 0,0717 euro. Secondo quanto riportato da MF, Banca Finnat avrebbe presentato un’offerta per rilevare dalla banca ligure la controllata Cesare Ponti. L’istituto quotato al segmento STAR avrebbe offerto 40 milioni di euro.

In rosso i petroliferi, dopo che a New York il prezzo del greggio è sceso a 49 dollari al barile.
Segno meno per Saipem (-1,86% a 9,5 euro), dopo il forte rialzo messo a segno ieri. La società ha comunicato i risultati definitivi del 2014, esercizio chiuso con ricavi pari a 12,87 miliardi di euro, in crescita dell'8,7% rispetto agli 11,84 miliardi dell’anno precedente. Il risultato finale è stato negativo per 230 milioni, rispetto al rosso di 159 milioni del 2013. Il consiglio di amministrazione ha deliberato di non proporre all'assemblea ordinaria la distribuzione del dividendo per le azioni ordinarie. Intanto, dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che UBS Global Asset Management (UK) ha incrementato la posizione corta su Saipem, portandola dallo 0,84% allo 0,92%.
ENI ha perso il 2,53% a 16,16 euro.
Tenaris è scesa del 3,81% a 12,88 euro.
Enel ha ceduto lo 0,98% a 4,038 euro. Gli analisti di HSBC hanno alzato da 4,4 euro a 4,7 euro il prezzo obiettivo sul colosso elettrico, apprezzando la generazione di cassa delle attività operative dell’azienda. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Overweight” (sovrappesare).  
Vendite su Snam (-1,76% a 4,462 euro) e Terna (-1,95% a 3,93 euro). Gli analisti di Morgan Stanley hanno alzato il prezzo obiettivo sulle due società, portandolo rispettivamente a 4,45 euro e a 4 euro. Gli esperti apprezzano la politica dei dividendi delle due società e hanno confermato il giudizio “Equalweight” (neutrale) su entrambi i titoli.

In rosso EI Towers (-2,52% a 48,66 euro) e Rai Way (-0,43% a 4,122 euro). Il Corriere della Sera ha scritto che EI Towers ha fissato a 45,83 euro il prezzo dell’aumento di capitale da 374 milioni senza diritto di opzione funzionale all’offerta pubblica di acquisto e scambio (opas) da 1,22 miliardi su Rai Way. Il gruppo di casa Mediaset ha poi fornito all’Antitrust dati aggiuntivi sull’operazione, visto che il garante aveva giudicato gravemente incomplete le informazioni inizialmente ricevute. Ora l'authority dovrà esaminarle e decidere su un’eventuale apertura di istruttoria.

Telecom Italia ha ceduto l’1,98% a 1,039 euro. Gli analisti del Credit Suisse hanno ritoccato al rialzo il prezzo obiettivo sul colosso telefonico, portandolo da 1,05 euro a 1,1 euro, in seguito al miglioramento delle stime sulla redditività per il 2017. Gli esperti hanno ribadito il giudizio “Neutrale”.

GTech ha messo a segno un progresso dell’1,53% a 19,95 euro. La società ha chiuso il 2014 con ricavi pari a 3,07 miliardi di euro, evidenziando un lieve incremento rispetto ai 3,06 miliardi del 2013. L’utile netto è stato pari a 83,3 milioni rispetto ai 175,4 milioni dell’esercizio precedente. L’utile per azione diluito è stato di 0,48 euro rispetto agli 1,01 euro del 2013. Se si escludono le componenti non ricorrenti, l’utile netto di pertinenza del gruppo è ammontato a 250 milioni di euro contro i 216 milioni del 2013. Il management di GTech ha precisato che non sarà proposto il pagamento del saldo sul dividendo 2014.

Campari ha registrato un rialzo dell’1,64% a 6,19 euro. La società ha terminato il 2014 con vendite nette pari a 1,56 miliardi di euro, in aumento del 2,4% e con una crescita organica del 3,4% rispetto all’esercizio precedente. L’utile netto è stato pari a 128,9 milioni, in calo del 13,9% rispetto al risultato del 2013. L’utile netto rettificato è stato invece pari a 154,4 milioni, in diminuzione dello 0,7% su base annua. Il management ha proposto la distribuzione di un dividendo di 0,08 euro per azione, lo stesso ammontare assegnato lo scorso anno. Nel corso della conference call a commento dei risultati del 2014, i vertici di Campari hanno anticipato che nell’esercizio in corso la marginalità dovrebbe tornare a crescere, dopo il calo subito lo scorso anno. Il management ha ribadito il target di crescita organica dell’azienda nel medio termine, fissato al 5%.

Tod’s ha ceduto l’1,46% a 94,5 euro. Gli analisti di Jp Morgan hanno alzato da 70 euro a 80 euro il prezzo obiettivo sulla società, in seguito al miglioramento delle stime finanziarie per il biennio 2015/2016. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Neutrale”.

STM ha guadagnato l’1,89% a 8,635 euro. Gli analisti di Citigroup hanno alzato da 7,5 euro a 9,5 euro il target price sul gruppo italofrancese, in seguito al miglioramento delle stime sull’utile per azione per il triennio 2015/2017. Gli esperti hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni.

Pirelli ha messo a segno un rialzo del 2,73% a 13,9 euro. Gli analisti di Equita sim hanno alzato da 14 euro a 15,5 euro il target price sul gruppo della Bicocca, sull’ipotesi di un ulteriore miglioramento della redditività nei prossimi trimestri. Gli esperti hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni.

Astaldi ha registrato un balzo del 7,36% a 7,225 euro. La società di costruzioni ha terminato il 2014 con un utile netto di 81,6 milioni di euro, in crescita del 21% dai 67,3 milioni dell'anno precedente. Il consiglio di amministrazione sottoporrà all’approvazione dell’assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo pari a 0,2 euro per azione.

MolMed è scesa del 2,65% a 0,338 euro, mentre i diritti relativi all’aumento di capitale hanno subito un calo del 9,33% a 0,0476 euro.

 

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