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Altro scivolone per Piazza Affari: il FTSEMib chiude sui minimi

Borse europee penalizzate dall’avvio in rosso di Wall Street: il Dow Jones è arrivato a perdere oltre il 2%. In generale ribasso i bancari. Mediaset tra i peggiori

di Edoardo Fagnani 10 dic 2018 ore 17:50

Piazza Affari e le principali borse europee hanno iniziato la settimana con una seduta decisamente negativa, penalizzate dall’avvio in rosso di Wall Street: il Dow Jones è arrivato a perdere oltre il 2%. Gli operatori attendono le indicazioni dalla riunione della BCE in programma per giovedì 13 dicembre. Secondo Stefan Kreuzkamp, Chief Investment Officer di DWS, nel 2019 la Banca Centrale Europea dovrebbe alzare il tasso di deposito una sola volta, di 15-20 punti base, mentre le principali operazioni di rifinanziamento difficilmente subiranno un aumento prima del 2020.

Il FTSEMib ha terminato la giornata con un ribasso dell’1,77% a 18.410 punti, dopo aver oscillato tra un minimo di 18.399 punti e un massimo di 18.709 punti. Il FTSE Italia All Share ha lasciato sul terreno l'1,75%. In rosso anche il FTSE Italia Mid Cap (-1,65%) e il FTSE Italia Star (-1,73%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è salito a 1,84 miliardi di euro, rispetto agli 1,83 miliardi di venerdì; oggi sono passate di mano 680.666.008 azioni (628.563.657 nella seduta di venerdì). Su 378 titoli trattati, 282 hanno registrato una performance negativa, mentre i rialzi sono stati 72; invariate le restanti 24 azioni.

L’euro è sceso sotto gli 1,14 dollari; alle 17.30 il bitcoin si attestava a 3.500 dollari (poco più di 3.500 euro).

Lo spread tra Btp e Bund con scadenza a 10 anni si è ristretto a 286 punti.

 

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crollo-borsaIn generale ribasso i bancari.

Unicredit ha terminato la seduta con un calo del 2,62% a 10,646 euro, mentre IntesaSanpaolo ha perso il 2,14% a 1,9396 euro.

UBI Banca ha subito una flessione del 2,45% a 2,591 euro. Nel week-end Il Sole24Ore ha pubblicato un’intervista al numero uno della banca, Victor Massiah. Il manager ha dichiarato che l’istituto resta pronto a eventuali aggregazioni con altri gruppi, non escludendo una “una nuova fase di concentrazione nel sistema bancario italiano”. Tuttavia, Massiah ha precisato che al momento non ci sono trattative in corso, aggiungendo di non essere interessato a rilevare il controllo di Banca Carige o del Creval. Il manager non vede problemi sui crediti in sofferenza. “Non escludiamo cessioni di blocchi di Npl, se vi saranno prezzi interessanti”, ha precisato Massiah. Intanto, dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 7 dicembre Citadel Europe ha aumentato dallo 0,67% allo 0,72% la posizione corta su UBI Banca.

In altalena il BancoBPM che ha ceduto l’1,08% a 2,0675 euro. Milano Finanza nel week-end ha riportato le dichiarazioni dell’amministratore delegato della banca, Giuseppe Castagna. Il manager ha ricordato che nei prossimi giorni dovrebbe partire la nuova operazione di cessione di un pacchetto di Npl per un ammontare compreso tra i 7 e gli 8 miliardi di euro. A questo proposito il settimanale finanziario ha segnalato che nel pomeriggio è in programma un consiglio di amministrazione straordinario, che dovrebbe valutare le offerte pervenute sui crediti deteriorati. Giuseppe Castagna non chiude le porte a eventuali acquisizioni. “Se nel 2019 il mercato sarà meno incerto e volatile, le performance di redditività e profittabilità miglioreranno, non è escluso che si possano aprire scenari di consolidamento”, ha precisato il manager. Intanto, dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 7 dicembre Marshall Wace ha incrementato dal 2,66% al 2,92% lo "short" sul BancoBPM. Al contrario, AHL Partners ha ridotto la posizione corta sull'istituto, portandola dallo 0,87% allo 0,79%.

 

STM ha subito una flessione del 2,8% a 11,625 euro, in scia ai ribassi subiti dai titoli del settore tecnologico negli Stati Uniti.

 

Mediaset ha perso il 5,12% a 2,467 euro e ha registrato una delle peggiori performance della giornata al FTSEMib. Gli analisti di Jp Morgan hanno tagliato da 3,1 euro a 2 euro il target price sul gruppo del Biscione, in seguito alla riduzione delle stime sulla redditività per il biennio 2019/2020. Gli esperti hanno anche peggiorato il giudizio, portandolo da “Neutrale” ad “Underweight” (sottopesare).

 

Moncler ha subito un tonfo del 5,13% a 27,94 euro. Gli analisti di Banca IMI hanno limato da 32,6 euro a 32 euro il target price sul gruppo dei piumini. Tuttavia, gli esperti hanno migliorato il giudizio e ora consigliano di aggiungere le azioni in portafoglio, in seguito al ribasso subito dal titolo negli ultimi due mesi: il valore delle azioni di Moncler è passato dai 38,31 euro della chiusura del 3 ottobre ai 29,45 euro del 7 dicembre.

 

Spicca l’ottima performance messa a segno da Astaldi (+23,3% a 0,62 euro, dopo alcune sospensioni per eccesso di rialzo). Secondo indiscrezioni della stampa sarebbero pronte due proposte non vincolanti per il salvataggio dell'azienda. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera le proposte arriverebbero da Salini Impregilo e dal gruppo giapponese IHI. Le offerte potrebbero essere formalizzate entro il prossimo 15 dicembre, termine ultimo dei 60 giorni proposti dal tribunale per la presentazione di una proposta ai creditori.

 

Ribasso a due cifre per OVS (-13,8% a 1,279 euro). Mercoledì 12 dicembre la società diffonderà i risultati del terzo trimestre dell’esercizio 2018/2019.

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