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Milano chiude in rosso: giornata nera per Saipem e FCA

Le principali borse europee hanno registrato performance contrastate. Non hanno avuto un impatto positivo le indicazioni di Morgan Stanley. Seduta brillante per Prysmian

di Edoardo Fagnani 10 dic 2014 ore 17:45

Piazza Affari ha terminato la seduta odierna con gli indici in rosso, mentre le principali borse europee hanno registrato performance contrastate. Non hanno avuto un impatto positivo le indicazioni di Morgan Stanley: gli analisti prevedono un 2015 positivo per l’azionariato europeo, segnalando una preferenza per i titoli del comparto finanziario. Riflettori puntati sull’asta dei BOT annuali. In mattinata il Tesoro ha collocato titoli per un ammontare di 5,5 miliardi di euro: il rendimento è tornato sopra lo 0,4%. Petroliferi in generale ribasso, dopo che il WTI è crollato sotto i 61 dollari al barile. Non si è fermata la discesa di Saipem, scivolata sotto quota 9 euro. Chiusura positiva, invece, per Mediaset. Seduta brillante per Prysmian.
Il FTSEMib ha perso lo 0,89% a 19.218 punti, mentre il FTSE Italia All Share è sceso dello 0,85% a 20.326 punti. Andamento speculare per il FTSE Italia Mid Cap (-0,5%) e del FTSE Italia Star (+0,49%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è sceso a 3,33 miliardi di euro, rispetto ai 3,77 miliardi di ieri. Su 318 titoli trattati, 111 hanno terminato la giornata con un rialzo, mentre le performance negative sono state 188. Invariate le restanti 19 azioni.
L’euro ha superato gli 1,24 dollari. L’oro si è confermato a 1.230 dollari.

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milano4Petroliferi in generale ribasso, dopo che il WTI è crollato sotto i 61 dollari al barile.
Saipem ha terminato la giornata con un tonfo del 5,2% a 8,655 euro. Oggi si è riunito il consiglio di amministrazione della società per il riesame del budget del 2015, alla luce della sospensione del progetto del gasdotto South Stream. La società ha comunicato che il management ha avviato l'analisi di alcune ipotesi preliminari relative alle attività del 2015, alla luce dei nuovi possibili scenari di mercato. Saipem ha precisato che l'approvazione delle linee guida per il prossimo esercizio è prevista entro la seduta del 16 febbraio. Per quanto riguarda nello specifico l'evoluzione del progetto South Stream dopo la ricevuta notifica di sospensione dei lavori, la società ha puntualizzato che aggiornerà il mercato non appena sarà in possesso di informazioni aggiuntive da parte del cliente.
In rosso anche ENI (-1,3% a 14,47 euro). Gli analisti di Deutsche Bank hanno limato da 19 euro a 18,5 euro il prezzo obiettivo sul Cane a sei zampe. Gli esperti hanno confermato l’indicazione di mantenere le azioni in portafoglio. Intanto, l'amministratore delegato di ENI, Claudio Descalzi, ha quantificato in 90/100 milioni gli utili netti persi per ogni dollaro di calo del prezzo del petrolio.
Enel ha ceduto lo 0,11% a 3,762 euro. MF ha scritto che ammontano ad almeno 3,5 miliardi di euro i proventi che il colosso elettrico punta ad avere in cassa prima di fine anno. Ai 3,13 miliardi di euro che rappresentano il corrispettivo del 21,92% di Endesa vanno aggiunti i 400 milioni per la vendita a Sel (controllata dalla provincia di Bolzano) delle partecipazioni in SE Hydropower e SF Energy. Complessivamente il denaro andrà a concorrere alla riduzione dell'indebitamento finanziario.
Enel Green Power ha guadagnato lo 0,45% a 1,787 euro. Gli analisti di Mediobanca hanno ridotto da 2,3 euro a 2,05 euro il prezzo obiettivo sulla società energetica, in seguito al taglio delle stime sulla redditività per il periodo 2014/2018. Tuttavia, gli esperti hanno confermato il giudizio “Outperform” (farà meglio del mercato).
Vendite su Snam (-0,64% a 4,052 euro) e Terna (-1,2% a 3,78 euro). L'agenzia S&P ha ridotto di un livello il rating sul debito a lungo termine delle due società, portandolo da "BBB+" a "BBB". Questa decisione segue il recente taglio da "BBB" a "BBB-" del rating della Repubblica Italiana. Le prospettive sul rating per i prossimi trimestri delle due aziende sono "stabili".

Andamento negativo anche per i bancari.
IntesaSanpaolo ha perso lo 0,56% a 2.488 euro. Dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 2 dicembre la Fondazione CaRiBo ha ridotto la quota nel capitale dell’istituto, portandola dal 2,728% all’1,979%.
Segno meno anche per Unicredit (-0,62% a 5,595 euro). Performance peggiori per Mediobanca (-2,09% a 7,025 euro) e UBI Banca (-2,6% a 5,99 euro).
In controtendenza solo il Monte dei Paschi di Siena. L’istituto toscano ha messo a segno un minimo progresso dello 0,09% a 0,5815 euro.
Banca Carige ha subito una flessione dell’1,73% a 0,0624 euro. Il Corriere della Sera ha scritto che dicembre sarà un mese decisivo per l’azionista di riferimento, la Fondazione Carige, alle prese con l'imminente aumento di capitale dell’istituto ligure. Il quotidiano ha riportato le dichiarazioni di Angelo Provasoli, il consulente a cui l'Ente ha affidato il dossier. L'economista ha confermato che ci sono contatti con potenziali investitori.

Pesante calo per Fiat Chrysler Automobiles. Il titolo della società automobilistica ha lasciato sul terreno il 6,62% a 9,805 euro, dopo uno stop per eccesso di ribasso.

Mediaset ha guadagnato l’1,1% a 3,478 euro. Gli analisti di Equita sim hanno alzato a 3,7 euro il target price sul gruppo del Biscione, in seguito al miglioramento delle stime sulla raccolta pubblicitaria e sulla redditività per il biennio 2014/2015. Per lo stesso motivo Kepler Cheuvreux e Goldman Sachs hanno aumentato a 4,2 euro il prezzo obiettivo su Mediaset. Gli esperti delle tre banche d’affari hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni. S&P Equity, invece, ha migliorato da 2,4 euro a 3,2 euro il target price su Mediaset, ma ha fissato un giudizio “Sell” (vendere). Intanto, dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che Marshall Wace ha ridotto lo “short” su Mediaset, portandolo dallo 0,76% allo 0,6%.
Gruppo l’Espresso è scesa dell’1,09% a 0,956 euro. Mediobanca ha inserito la società editoriale nella lista delle aziende preferite tra quelle a media capitalizzazione.

Prysmian ha registrato un balzo del 2,79% a 15,12 euro. Gli analisti di Goldman Sachs hanno alzato il prezzo obiettivo sulla società, portandolo da 17 euro a 19 euro, in seguito al miglioramento delle stime sulla redditività per il biennio 2014/2016. Gli esperti hanno anche migliorato il giudizio e ora consigliano l’acquisto delle azioni. 

 

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