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Atlantia, i conti 2019

Atlantia ha chiuso il 2019 con un utile di pertinenza di 136 milioni di euro, in diminuzione di 639 milioni di euro rispetto al 2018. Accantonati 1,5 miliardi per ASPI

di Mauro Introzzi 28 apr 2020 ore 18:17

atlantia_6Atlantia ha chiuso il 2019 con ricavi operativi pari a 11,63 milairdi di euro, comprensivi del maggior contributo del gruppo Abertis (per 4,53 miliardi di euro), in aumento di 4,71 miliardi di euro (+4% su base omogenea pro-forma) rispetto al 2018.

Nell'anno il margine operativo lordo è stato pari a 5,73 miliardi di euro, con un incremento di 1,96 miliardi di euro rispetto al 2018 attribuibile essenzialmente al maggior contributo del gruppo Abertis (3,19 miliardi di euro) parzialmente compensato dai maggiori accantonamenti di Autostrade per l’Italia. Su base omogenea pro-forma il margine operativo lordo si incrementa
di 56 milioni di euro (+1%).

Il margine operativo è stato pari a 1,67 miliardi di euro, con un decremento di 319 milioni di euro rispetto agli 1,985 miliardi di euro al 2018.

Il periodo si è così chiuso con un utile dell’esercizio di pertinenza del gruppo pari a 136 milioni di euro, in diminuzione di 639 milioni di euro rispetto al 2018 risentendo dei maggiori accantonamenti dell’esercizio, solo in parte compensati dal maggior contributo del gruppo Abertis.

 

Nel periodo Atlantia ha perfezionato un accantonamento di 1,5 miliardi di euro per la controllata Autostrade per l’Italia "a fronte della disponibilità offerta al Governo italiano di farsi carico di nuovi impegni economici per sconti tariffari e contributi allo sviluppo infrastrutturale del Paese, realizzabili qualora venisse raggiunta una soluzione concordata e definitiva della procedura di contestazione avanzata dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e la necessaria sostenibilità economica e finanziaria del piano di investimenti. Gli oneri complessivi delle misure proposte da Autostrade per l’Italia ammontano a 2,900 miliardi, a esclusivo carico della società".


A fine 2019 l'indebitamento finanziario netto era pari a 36,72 miliardi di euro, in diminuzione di 2,07 miliardi di euro dai 38,79 miliardi di fine 2018.

Il cda, sulla base di questi conti e delle prospettive per i prossimi mesi ha proposto all’assemblea dei soci di destinare l’intero utile dell’esercizio alla riserva disponibile “utili portati a nuovo” e quindi di non distribuire dividendi di competenza dell’esercizio.

 

Il gruppo ha poi fornito un aggiornamento sull'andamento del business alla luce della pandemia Covid-19 di queste settimane. Nelle ultime settimane il traffico automobilistico di Autostrade per l'Italia registra cali anche dell'80% mentre quello aeroportuale di ADR superiore al 98%.

 

Per quanto riguarda le prospettive per i prossimi mesi, considerati i dati di traffico sino ad ora consuntivati e assumendo il rilascio delle misure restrittive alla mobilità in essere e una graduale ripresa a partire dal secondo semestre 2020, "una preliminare analisi di sensitività porterebbe a stimare una riduzione media del traffico autostradale del gruppo di circa il 30% e aeroportuale di circa il 50%, con un potenziale impatto negativo sui ricavi di gruppo nell’ordine di 3 miliardi di euro, rispetto ai dati del 2019, e una potenziale riduzione dei flussi operativi (FFO) al netto degli investimenti pari a 2 miliardi di euro, sempre rispetto ai dati del 2019".

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