Bialetti Ind., la forza del marchio
Tra le strategie che l’azienda seguirà per confermare la crescita c’è proprio il rafforzamento del marchio Bialetti, che è destinato a diventare il biglietto da visita dell’azienda in giro per il mondo. L’indebitamento netto del gruppo, pur se in costante calo nel corso degli ultimi trimestri, si mantiene su livelli elevati
di La redazione di Soldionline 18 lug 2007 ore 11:16
Punti di forza
Bialetti Industrie può contare su un marchio conosciuto da molto tempo anche a livello internazionale. Il management ha voluto sottolineare come il marchio Bialetti goda di una percezione molto elevata negli Stati Uniti. Questo rappresenta un buon punto di partenza per rafforzare la presenza della società in questo mercato. I vertici di Bialetti Industrie hanno riconosciuto l'importanza del marchio per lo sviluppo del gruppo. Tra le strategie che l'azienda seguirà per confermare la crescita c'è proprio il rafforzamento del marchio Bialetti, che è destinato a diventare il biglietto da visita dell'azienda in giro per il mondo. Non a caso, sfruttando il know-how di Girmi, il marchio Bialetti coprirà anche il segmento dei piccoli elettrodomestici con una linea di alta gamma che sarà lanciata nel 2008. Senza trascurare i gioielli Bialetti, vale a dire prodotti con elevato contenuto tecnologico, qualitativo e di design. Inoltre, la drastica ristrutturazione societaria condotta nei precedenti esercizi sembra aver dato i primi frutti. I dati di bilancio degli ultimi trimestri hanno mostrato interessanti tassi di crescita sia del fatturato che della redditività. Nel 2006 i ricavi di Bialetti Industrie sono cresciuta a due cifre, mentre per alcune voci della redditività si sono visti tassi di incremento superiori al 100%. Anche nel primo trimestre del 2007 le principali voci di bilancio hanno mostrato una crescita importante.
Punti di debolezza
Per contro, l'indebitamento netto di Bialetti Industrie, pur se in costante calo nel corso degli ultimi trimestri, si mantiene su livelli elevati, specie se rapportato con il patrimonio netto. Nel dettaglio, sulla base dei dati di fine marzo il rapporto tra indebitamento netto e patrimonio netto ammontava a 5. Il rapporto è nettamente superiore all'unità, considerato un primo livello di attenzione per l'equilibrio finanziario di un'azienda. Una struttura patrimoniale di questo tipo potrebbe impedire a Bialetti Industrie di dedicare importanti risorse per finanziare i propri progetti di crescita, in particolare quelli per linee esterne. Tuttavia, va ricordato che le risorse incassate con la quotazione potrebbero riportare questo rapporto vicino all'unità, in particolare se il prezzo di sottoscrizione fosse fissato al massimo della forchetta. Non va trascurato il fatto che alcuni multipli di bilancio sono decisamente seriori rispetto a quello delle principali società quotate, attive nel settore degli elettrodomestici per la casa. Sulla base del prezzo massimo indicato dai vertici della società (3,15 euro per azione) e supponendo la sottoscrizione integrale delle azioni offerte in aumento di capitale, la capitalizzazione iniziale di Bialetti Industrie potrebbe superare i 236 milioni di euro. Alla luce di questo dato e dei risultati realizzati nel 2006 il rapporto tra prezzo e utile netto sarebbe superiore a 95, contro una media di poco superiore a 21 per i principali concorrenti. Certo, negli ultimi trimestri l'utile netto della società ha mostrato tassi di crescita molto elevati. Tuttavia, perché il valore di questo rapporto sia sostenibile anche nel medio periodo, l'utile netto dovrà crescere in maniera consistente anche nei prossimi esercizi.
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Per commenti, critiche e suggerimenti scrivete a: edoardofagnani@soldionline.it

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