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Bialetti Ind., i negozi monomarca saranno l’asso nella manica

Il management di Bialetti Industrie ha anticipato che entro fine ottobre saranno aperti 9-10 negozi monomarca, di cui 7/8 in Italia e i restanti 2 all’esterno. La società ha ricordato che in passato il gruppo è stato oggetto di fenomeni di contraffazione dei propri prodotti.

di La redazione di Soldionline 18 lug 2007 ore 15:17

Opportunità
Il progetto dei negozi monomarca Bialetti anticipato dal management di Bialetti Industrie nel corso della presentazione della società alla comunità finanziaria, potrebbe rappresentare un'opportunità di crescita importante per l'azienda. Nel dettaglio, il management di Bialetti Industrie ha anticipato che entro fine ottobre saranno aperti 9-10 negozi monomarca, di cui 7/8 in Italia e i restanti 2 all'esterno. In questi negozi saranno venduti i prodotti del gruppo, ma anche prodotti no core, come ad esempio tutto l'occorrente per la prima colazione. Il management di Bialetti Industrie ha precisato che entro il 2009 i negozi diventeranno 15. L'apertura di punti vendita monomarca mira a rafforzare la percezione di qualità e affidabilità di tutti i prodotti del gruppo da parte dei propri clienti e dei consumatori.
Bialetti Industrie ha ampi spazi di miglioramento della marginalità, come dimostra la forte crescita dell'Ebitda margin e dell''Ebit margin negli ultimi trimestri. Gli stabilimenti attivi in Romania e in Turchia, a cui si aggiungerà nei prossimi mesi un'unità produttiva in India, oltre a rappresentare dei punti focali per l'internazionalizzazione del gruppo, consentiranno all'azienda di tenere sotto controllo alcuni costi di produzione. Questi impianti dovrebbero occuparsi della produzione caratterizzata da minore marginalità, che, se del caso, potrebbe essere affidata anche a soggetti esterni.

Rischi
Nel prospetto informativo il management di Bialetti Industrie ricorda che l'attività dell'azienda necessita di un elevato utilizzo di materie prime, in particolare acciaio e alluminio. In particolare, nel 2006 il costo delle materie prime ha rappresentato una quota pari al 17% dell'intero giro d'affari del gruppo. I vertici della società ricordano che negli ultimi anni il prezzo delle materie ha mostrato una forte volatilità. Si può facilmente intuire come un incremento dei costi per l'acquisto di alluminio e acciaio potrebbe andare a penalizzare la marginalità di Bialetti Industrie, almeno nel breve periodo. La società ricorda che negli esercizi 2004-2005 il gruppo ha fatto ricorso a strumenti derivati quali future e opzioni call e put sull'alluminio finalizzati alla copertura del rischio di oscillazione del prezzo di mercato delle materie prime. A partire dall'esercizio 2006, Bialetti Industrie non ha più fatto ricorso a questi strumenti derivati, ponendo invece in essere acquisti a termine direttamente con i fornitori di alluminio del gruppo, politica che intende perseguire anche per il futuro.
La società ha ricordato che in passato il gruppo è stato oggetto di fenomeni di contraffazione dei propri prodotti. Bialetti Industrie è molto determinata a risolvere questi problemi, dal momento che la presenza sul mercato di prodotti contraffatti, se rilevante, potrebbe influenzare negativamente l'attività del gruppo, principalmente in ragione del conseguente effetto negativo sul prestigio dei marchi interessati. La società si è mossa con decisione per denunciare questi episodi, ottenendo importanti risultati anche in Cina. Tuttavia, non è esclusa l'ipotesi che per arginare questo problema, in futuro Bialetti Industrie sia costretta a destinare maggiori risorse finanziarie all'attività di controllo dei propri prodotti, con un conseguente aumento dei costi operativi e una pressione sulla marginalità.



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