Le banche italiane alle prese con lo spread
Fitch ha segnalato che i maggiori istituti italiani si trovano ad affrontare maggiori pressioni sui rating, come conseguenza ai rischi correlati alla situazione italiana
di Edoardo Fagnani 19 ott 2018 ore 16:49Le banche italiane continuano a restare sotto pressione a Piazza Affari, in balìa degli alti e bassi registrati dallo spread tra Btp e bund decennali: in mattinata il differenziale tra i due titoli ha toccato quota 340 punti.
L’agenzia Fitch ha segnalato che i maggiori istituti italiani si trovano ad affrontare maggiori pressioni sui rating, come conseguenza ai rischi correlati al deterioramento della situazione italiana.
Nel dettaglio, questi rischi includono la possibile erosione del capitale (come conseguenza alla diminuzione del prezzo dei titoli di stato italiani), i maggiori costi di finanziamento e l’incertezza dello scenario macroeconomico.
Fitch ha ricordato che lo scorso mese di agosto aveva peggiorato le prospettive sul rating relativo al debito sovrano dell’Italia, portandole da “Stabili” a “Negative”, determinando una situazione analoga su sei banche italiane: BNL, Credem, IntesaSanpaolo, Mediobanca, Unicredit e Unipol Banca.
Di conseguenza, un eventuale taglio del rating sulla Repubblica Italiana comporterebbe a cascata una riduzione del giudizio anche per questi istituti.
Fitch ha aggiunto che i rating degli altri istituti italiani potrebbero essere messi sotto pressione nel caso in cui le condizioni di rifinanziamento diventassero più complesse oppure se la qualità dell’attivo peggiorasse in maniera significativa.
Gli esperti hanno evidenziato che gli istituti italiani sono esposti direttamente all’andamento del rating dell’Italia, in quanto detengono in portafoglio un elevato ammontare di titoli di stato italiani in rapporto alla propria capitalizzazione. Per questo motivo, l’allargamento degli spread potrebbe portare a un’erosione del capitale.
Inoltre, l’allargamento degli spread tende ad aumentare il costo di raccolta dei fondi per gli emittenti. Di conseguenza, secondo gli esperti, nel medio termine le banche italiane si troveranno ad affrontare uno scenario caratterizzato da maggiori costi di funding; per alcune banche di media dimensione questo potrebbe determinare difficoltà a rifinanziarsi a costi che possano coprire gli impieghi. Fitch ha precisato che i rischi di rifinanziamento sono limitati per le banche a maggiore dimensione e con elevato merito creditizio.