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Banche italiane, le semestrali confermano la solidità

Secondo Scope Ratings, i fondamentali del credito delle grandi banche italiane rimangono solidi. Allo stato attuale i costi sono sotto controllo

di Redazione Lapenna del Web 23 ago 2022 ore 09:11

banca2_5L'agenzia di rating europea Scope Ratings, in un report datato 9 agosto 2022, ha analizzato i risultati semestrali diffusi nelle scorse settimane dalle principali banche italiane; in particolare, il report evidenzia che i risultati dei primi sei mesi degli istituti confermano la solidità del settore.

Secondo gli esperti, i fondamentali del credito delle grandi banche italiane rimangono solidi. Scope Ratings ha evidenziato che i risultati del 1° semestre 2022, trainati dalla crescita economica, dall'aumento dei prestiti, dal rialzo dei tassi di mercato e dalle basse perdite su crediti, sono rassicuranti, così come la guidance sul costo del rischio di circa 40 punti base per il resto dell'anno.

 

Allo stato attuale, evidenzia il report, i costi sono sotto controllo. Il cost-to-income del settore è sceso dal 58% nel primo semestre 2021 al 56,5% della prima metà dell'esercizio in corso. Scope Ratings ha sottolineato che le banche che hanno manifestato una tendenza contraria sono quelle che hanno incrementato gli investimenti strategici o nel campo della digitalizzazione. Positivo anche il trend dell'asset quality.

Inoltre, gli esperti hanno puntualizzato che gli istituti bancari italiani, in media, registrano una buona capitalizzazione anche e nonostante le generose politiche dei dividendi. A giugno 2022, il buffer MDA (Maximum Distributable Amount, massimo ammontare distribuibile) medio rispetto ai requisiti CET1 era di circa 560 punti base.

 

Secondo Scope Ratings le prospettive per l'intero anno sono solide. "Il margine di interesse beneficerà sempre più degli aumenti dei tassi di interesse," spiega Alessandro Boratti, analista del team Scope, "e più che compenserà la scadenza del tasso bonus TLTRO".

"Le prospettive per le commissioni e le commissioni nette sono meno leggibili, ma l'inflazione e la crescita economica dovrebbero essere favorevoli. Il costo del rischio rimarrà contenuto grazie ai bassi tassi di insolvenza attesi", ha concluso Boratti.

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