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Banche, hanno prevalso i rialzi: MPS +2,4%

di Edoardo Fagnani 6 mag 2016 ore 17:53 Le news sul tuo Smartphone

Bancari anche oggi protagonisti di giornata.
È proseguito il trend positivo del Monte dei Paschi di Siena. L’istituto toscano ha guadagnato il 2,37% a 0,648 euro, dopo uno stop per eccesso di rialzo in avvio di giornata. La banca senese ha chiuso il primo trimestre 2016 con un utile netto di 93,2 milioni di euro, in calo del 35,2% rispetto ai 143,7 milioni contabilizzati nei primi tre mesi dello scorso anno. L’istituto ha precisato che il risultato del 2015 comprendeva una posta straordinaria di 71 milioni di euro relativa agli effetti del restatement dell’operazione “Alexandria”. A fine marzo il Common Equity Tier 1 era pari all’11,7%, in riduzione rispetto al 12% di inizio anno. Alla stessa data gli impieghi alla clientela ammontavano a 113,54 miliardi di euro, in aumento di circa 2,2 miliardi rispetto a valore di inizio anno, invertendo il trend negativo che aveva caratterizzato gli ultimi anni. Sempre a fine marzo i crediti deteriorati lordi erano pari a circa a 47 miliardi di euro, in aumento di circa 377 milioni rispetto al valore di inizio anno, ma inferiore del 70% rispetto a quella del primo trimestre 2015. Dopo la diffusione dei risultati trimestrali gli analisti di Equita sim hanno tagliato da 1,04 euro a 0,88 euro il target price sull’istituto toscano; gli esperti hanno confermato l’indicazione di mantenere le azioni in portafoglio. Sulla stessa lunghezza d’onda Banca Akros, che ha limato da 1,45 euro a 1,4 euro il prezzo obiettivo sul Monte dei Paschi di Siena; tuttavia, gli esperti hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni.
Chiusura positiva per IntesaSanpaolo (+0,27% a 2,226 euro). L’istituto guidato da Carlo Messina ha terminato il primo trimestre del 2016 con un utile netto di 806 milioni di euro, rispetto agli 1,06 miliardi dei primi tre mesi dello scorso anno. Se si esclude il contributo al fondo di risoluzione, il risultato è pari a 902 milioni di euro nel primo trimestre 2016, rispetto agli 1,12 miliardi del primo trimestre 2015. Gli analisti stimavano un utile pari a circa 700 milioni di euro. Al 31 marzo 2016 i crediti verso la clientela erano pari a 361 miliardi di euro, in crescita del 3,1% rispetto al 31 dicembre 2015. Il complesso dei crediti deteriorati (in sofferenza, inadempienze probabili e scaduti/sconfinanti) ammonta - al netto delle rettifiche di valore - a 33,08 miliardi di euro, in linea con il dato di fine 2015. In quest’ambito, i crediti in sofferenza sono aumentati a 15,12 miliardi di euro dai 14,97 miliardi di fine 2015. Sempre a fine marzo il Common Equity ratio era pari al 12,9%. I vertici di IntesaSanpaolo hanno confermato l'impegno alla distribuzione di tre miliardi di euro di dividendi cash per l’esercizio 2016, indicato nel piano di impresa al 2017. Nel corso della conference call a commento dei risultati del primo trimestre del 2016 Carlo Messina si è mostrato ottimista sull’andamento delle commissioni dell’istituto nell’intero 2016; il manager ha aggiunto che a breve non sono previste cessioni.
Performance positiva anche per il Banco Popolare (+4,29% a 5,475 euro). Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che il 5 maggio Marshall Wace ha ritoccato al rialzo lo “short” sull'istituto, portandolo dall’1,09% all’1,14%.
Da segnalare i rialzi messi a segno dalla Popolare di Milano (+1,11% a 0,5895 euro) e da UBI Banca (+1,29% a 3,3 euro).

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