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Banche, dalle grandi pulizie 2020 33 miliardi di deteriorati in meno (Il Sole24Ore)

di Redazione Lapenna del Web 15 feb 2021 ore 07:16 Le news sul tuo Smartphone

bce_18Secondo quanto riportato da un articolo di Luca Davi per Il Sole24Ore di sabato 13 febbraio, l'effetto vero della pandemia sui bilanci bancari italiani ancora tarda a farsi vedere. Si comincerà a vedere qualcosa, forse, nei prossimi trimestri, ora che le banche provano a seguire le indicazioni della Vigilanza e ripulirsi dai crediti deteriorati.

Nel corso del 2020, le banche in Italia hanno liberato dai loro bilanci più del 40% dello stock complessivo di crediti deteriorati. Leggendo i bilanci delle banche quotate (il quotidano cita IntesaSanpaolo, UniCredit, BancoBPM, Mps, Credem, Banca Popolare di Sondrio e Creval), l'ammontare dei crediti non performing dello scorso esercizio è sceso da 95 miliardi a 63, per un calo di circa 32 miliardi di euro.

In molti casi, l'alleggerimento dagli NPL servirà a rendere più agevole l'ingresso nell'M&A bancario. Di sicuro, dietro questa dinamica c'è la BCE, che da tempo fa pressing sugli istituti perché si attivino verso lo smaltimento. Il timore, è che gli indicatori attuali di rischiosità dei portafogli non segnalino adeguatamente la minaccia portata dal Covid-19, creando il cosiddetto "cliff effect".

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