Bancari da monitorare, tra risiko e bad bank
Il settore da seguire con maggior interesse nelle prossime settimane potrebbe essere quello dei bancari. L'autunno potrebbe riservare grandi novità nel comparto
di Mauro Introzzi 8 set 2015 ore 15:17Il settore da seguire con maggior interesse nelle prossime settimane potrebbe essere quello dei bancari. Non che energetici (con il petrolio alle prese con movimenti isterici e ben poco direzionali), industriali (ostaggi di cambi e materie prime) o titolo dei lusso (sotto pressione per gli strali cinesi) non daranno spunti interessanti. Ma le novità che potrebbero arrivare sulle azioni dei gruppi del credito potrebbero essere davvero di grossa entità.
BANCHE: IL RISIKO POPOLARE
Durante la fine di questa estate e nel corso del prossimo autunno dovrebbe entrare nel vivo la stagione del risiko degli istituti popolari. Il primo step sarà quello che vedrà la trasformazione in Spa di una decina tra i principali istituti cooperativi. Poi sarà la volta delle aggregazioni. Secondo la stampa (lo riportava il Sole24Ore qualche giorno fa) la discussione più avviata sarebbe quella tra UBI Banca e Banco Popolare. L’integrazione, su cui - naturalmente - le parti non rilasciano alcuna dichiarazione, darebbe vita al terzo gruppo bancario italiano alle spalle di IntesaSanpaolo e Unicredit. Un ruolo da protagonista lo dovrebbe giocare anche la Popolare di Milano che, sempre secondo la stampa, starebbe pensando a Carige e alla Popolare dell’Emilia Romagna. Quest’ultima starebbe invece sondando la possibilità di integrarsi con il Credito Valtellinese o la Popolare di Sondrio.
Occhi puntati, poi, sulle due venete che dovrebbero presto sbarcare a Piazza Affari, la Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Entrambe hanno proceduto nei conti del primo semestre a una profonda pulizia di bilancio.
Interessante sarà anche capire come si muoverà Monte dei Paschi di Siena che pur non essendo una popolare potrebbe rientrare in qualche grande operazione di integrazione dopo le vicissitudini degli ultimi anni.
BANCHE: LA BAD BANK
Intanto sarebbero ore decisive per la cosiddetta bad bank. Nella giornata di domani si terrà a Bruxelles un incontro tra gli uomini del ministero del Tesoro e i vertici dell’Antitrust europea sul dossier del veicolo deputato a rilevare, impacchettare e rivendere una sessantina di miliardi di crediti non performanti delle banche italiane. Gli istituti nostrani avrebbero dei crediti non performing per circa 320 miliardi di euro sul sistema bancario italiano.
BANCHE: SECONDO JP MORGAN MANCANO 26 MILIARDI
In un report sugli istituti del Vecchio Continente gli analisti di Jp Morgan hanno quantificato in 26 miliardi di euro la carenza di capitali per le banche europee a livello di CET1 rispetto ai requisiti minimi al 2018. Ad Unicredit mancherebbero 3,7 miliardi di CET1.
BANCHE: I GIUDIZI DI BARCLAYS
Gli esperti di Barclays hanno portato a 1,2 euro, da 1,1 euro, il prezzo obiettivo sulla Popolare di Milano, confermando il rating “overweight” (sovrappesare). Gli analisti hanno poi alzato da 3,1 euro a 3,7 euro il loro target price su IntesaSanpaolo, migliorando a “overweight” (sovrappesare) il giudizio.
Tagliato invece, da 9,5 euro a 9,2 euro, il prezzo obiettivo su UBI Banca, il cui rating è stato confermato a “overweight” (sovrappesare).