Banca Zarattini preferisce Finmeccanica, Unipol e Saras
Vittore Greggio, Direttore e Gestore Senior di Banca Zarattini & Co., ci spiega le motivazioni di queste scelte. Vediamo nei dettagli queste indicazioni
di Edoardo Fagnani 15 apr 2010 ore 20:44
Vittore Greggio, Direttore e Gestore Senior di Banca Zarattini & Co., ha selezionato tre titoli che, a suo parere, sarebbero da monitorare nei prossimi trimestri. Il gestore ha dato la sua preferenza a due aziende appartenenti al FTSEMib (Finmeccanica e Unipol), a cui ha aggiunto Saras, la società guidata dalla famiglia Moratti che fa parte delle società a media capitalizzazione. Il gestore ci spiega le motivazioni di queste scelte.
Finmeccanica (FTSEMib)
Greggio evidenzia che, con una posizione tra i primi nel mondo in diversi settori della difesa (elicotteri, sistemi elettronici per la difesa, aerospace), ancora azionista al 40% di Ansaldo-Sts, il cui titolo è ai massimi assoluti, Finmeccanica è una vera multinazionale, nonostante sia controllata dallo stato italiano. Il gestore ricorda che circa il 70% del suo fatturato è realizzato fuori dall’Italia: Finmeccanica produce in vari paesi, e considera mercato domestico il mondo anglosassone. Secondo Greggio, il bilancio è gravato da un alto livello di debito (che però appare sostenibile) e da margini di profitto inferiori ad altre società simili. Inoltre, Finmeccanica ha emesso ai primi di febbraio un profit warning. Al contrario, secondo il gestore appare positivo il mix di prodotti, non ciclici anche se esposti al rischio delle commesse statali e con un portafoglio ordini pari a 2,5 volte il fatturato, e appare incoraggiante il desiderio di sbarazzarsi dei settori dove la sua posizione è debole. Secondo greggio, la valutazione è ciò che rende potenzialmente interessante Finmeccanica, che tratta sotto il patrimonio netto e, probabilmente, con un P/E 2010 ben inferiore a 10, con un free cash flow operativo positivo anche se sotto pressione.
Unipol (FTSEMib)
Secondo Vittore Greggio, non è possibile consigliare l’acquisto di una società in crisi come questa. Unipol, infatti, è una delle assicurazioni che hanno maggiormentre sofferto negli ultimi anni. Tuttavia, il gestore ricorda che è in programma un maxi aumento di capitale che verrà approvato dall’assemblea di fine aprile. Tale aumento, che riguarda titoli sia ordinari che privilegiati con warrant 2013, sarà ovviamente diluitivo, ma renderà più solida la compagnia, rendendola più interessante come oggetto di speculazioni a breve termine e magari anche come possibile investimento in luogo delle altre compagnie assicurative italiane, estremamente sopravvalutate.
Saras (FTSE Italia Mid Cap)
Greggio ritiene che Saras ha probabilmente digerito (la gente dimentica...) la fama negativa che ancora si trascina dai tempi del collocamento, quando fu piazzata in borsa a prezzi scandalosamente alti e subito prima di inanellare una serie di trimestrali in continuo peggioramento. Secondo il gestore, questo peggioramento, anche se probabilmente previsto dagli insider al momento della vendita, è dovuto quasi solo alla attuale fase congiunturale del settore della raffinazione, oppresso da una sovracapacità enorme. Greggio ricorda che la raffineria di Sarroch rimane una delle più efficienti a livello internazionale, è tra le prime in Europa come dimensioni e godrà del consolidamento del settore. Il gestore ritiene che le attività di distribuzione in Italia e Spagna, dove Saras ha una posizione rilevante, procedano normalmente e le attività nelle energie alternative, per quanto sovvenzionate e marginali, aumentino il valore della società. Secondo Greggio, il bilancio è un po’ difficile da capire, per colpa degli artifici contabili sul magazzino, ma è sano e con pochi debiti, e, per quanto riguarda l’anno in corso, probabilmente profittevole, nonostante la crisi.
Vittore Greggio, nato nel 1969 a Treviso, dopo la laurea in ingegneria civile a Padova, inizia nel 1994 a lavorare nel campo della gestione. Nei primi anni lavora allo sviluppo di sistemi automatici di trading e fa parte del team di gestione degli hedge fund Martin Group e Wolf Group. Dal 1998 sposta il suo campo d’azione sull’analisi fondamentale nel campo dell’arbitraggio azionario e nella gestione di portafogli azionari long short e market neutral. Dal 2003 è gestore per la clientela istituzionale di Banca Zarattini & Co. e in particolare gestore senior di Neutral Sicav.
Finmeccanica (FTSEMib)
Greggio evidenzia che, con una posizione tra i primi nel mondo in diversi settori della difesa (elicotteri, sistemi elettronici per la difesa, aerospace), ancora azionista al 40% di Ansaldo-Sts, il cui titolo è ai massimi assoluti, Finmeccanica è una vera multinazionale, nonostante sia controllata dallo stato italiano. Il gestore ricorda che circa il 70% del suo fatturato è realizzato fuori dall’Italia: Finmeccanica produce in vari paesi, e considera mercato domestico il mondo anglosassone. Secondo Greggio, il bilancio è gravato da un alto livello di debito (che però appare sostenibile) e da margini di profitto inferiori ad altre società simili. Inoltre, Finmeccanica ha emesso ai primi di febbraio un profit warning. Al contrario, secondo il gestore appare positivo il mix di prodotti, non ciclici anche se esposti al rischio delle commesse statali e con un portafoglio ordini pari a 2,5 volte il fatturato, e appare incoraggiante il desiderio di sbarazzarsi dei settori dove la sua posizione è debole. Secondo greggio, la valutazione è ciò che rende potenzialmente interessante Finmeccanica, che tratta sotto il patrimonio netto e, probabilmente, con un P/E 2010 ben inferiore a 10, con un free cash flow operativo positivo anche se sotto pressione.
Unipol (FTSEMib)
Secondo Vittore Greggio, non è possibile consigliare l’acquisto di una società in crisi come questa. Unipol, infatti, è una delle assicurazioni che hanno maggiormentre sofferto negli ultimi anni. Tuttavia, il gestore ricorda che è in programma un maxi aumento di capitale che verrà approvato dall’assemblea di fine aprile. Tale aumento, che riguarda titoli sia ordinari che privilegiati con warrant 2013, sarà ovviamente diluitivo, ma renderà più solida la compagnia, rendendola più interessante come oggetto di speculazioni a breve termine e magari anche come possibile investimento in luogo delle altre compagnie assicurative italiane, estremamente sopravvalutate.
Saras (FTSE Italia Mid Cap)
Greggio ritiene che Saras ha probabilmente digerito (la gente dimentica...) la fama negativa che ancora si trascina dai tempi del collocamento, quando fu piazzata in borsa a prezzi scandalosamente alti e subito prima di inanellare una serie di trimestrali in continuo peggioramento. Secondo il gestore, questo peggioramento, anche se probabilmente previsto dagli insider al momento della vendita, è dovuto quasi solo alla attuale fase congiunturale del settore della raffinazione, oppresso da una sovracapacità enorme. Greggio ricorda che la raffineria di Sarroch rimane una delle più efficienti a livello internazionale, è tra le prime in Europa come dimensioni e godrà del consolidamento del settore. Il gestore ritiene che le attività di distribuzione in Italia e Spagna, dove Saras ha una posizione rilevante, procedano normalmente e le attività nelle energie alternative, per quanto sovvenzionate e marginali, aumentino il valore della società. Secondo Greggio, il bilancio è un po’ difficile da capire, per colpa degli artifici contabili sul magazzino, ma è sano e con pochi debiti, e, per quanto riguarda l’anno in corso, probabilmente profittevole, nonostante la crisi.
Vittore Greggio, nato nel 1969 a Treviso, dopo la laurea in ingegneria civile a Padova, inizia nel 1994 a lavorare nel campo della gestione. Nei primi anni lavora allo sviluppo di sistemi automatici di trading e fa parte del team di gestione degli hedge fund Martin Group e Wolf Group. Dal 1998 sposta il suo campo d’azione sull’analisi fondamentale nel campo dell’arbitraggio azionario e nella gestione di portafogli azionari long short e market neutral. Dal 2003 è gestore per la clientela istituzionale di Banca Zarattini & Co. e in particolare gestore senior di Neutral Sicav.
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