Banca Carige, la situazione finanziaria a fine giugno 2020
L'istituto ha precisato che il Piano Strategico 2019-2023 approvato dai commissari straordinari risulta confermato nelle proprie linee strategiche ed industriali
di Edoardo Fagnani 29 set 2020 ore 16:05Banca Carige ha comunicato i risultati dei primi cinque mesi 2020 post amministrazione straordinaria (da febbraio a giugno 2020), periodo chiuso con una perdita netta (esclusa la quota di terzi) di 97,77 milioni di euro; il risultato ha risentito di rettifiche di valore nette su crediti verso banche e clientela per un ammontare di 54,7 milioni di euro, oltre a oneri operativi per 160,6 milioni.
I proventi operativi sono stati pari 148 milioni di euro, beneficiando di un margine di interesse di 47,9 milioni di euro e di commissioni nette per 82,2 milioni.
A fine giugno 2020 il Common Equity Tier1 era pari all’11,8% al di sopra della soglia minima dell’8,55% richiesti dalla BCE. Alla stessa data le attività ponderate per il rischio erano pari a 10,3 miliardi di euro.
Sempre a fine giugno i crediti lordi verso la clientela erano pari a 12,09 miliardi di euro, in calo dai 13,34 miliardi di fine gennaio, in conseguenza a un’operazione di derisking effettuata nel periodo. Alla stessa data i crediti deteriorati lordi erano pari a 0,7 miliardi di euro, in riduzione dell’81,3% rispetto a giugno 2019, beneficiando delle operazioni di derisking effettuate nel periodo; di conseguenza, la corrispondente incidenza dei crediti deteriorati lordi a clientela sul totale dei crediti alla clientela lordi per cassa (“NPE Ratio lordo”) si attesta al 5,5%. Banca Carige ha anticipato che i ratio sono destinati a migliorare ulteriormente in conseguenza della prevista cessione ad AMCO di circa 100 milioni di crediti in Leasing entro il primo trimestre 2021.
A fine giugno 2020 il portafoglio titoli di Banca Carige era pari a 2,1 miliardi di euro, di cui circa 1,8 miliardi rappresentati da titoli di stato, con una duration di 0,8 anni.
Banca Carige ha segnalato che il Piano Strategico 2019-2023 approvato dai commissari straordinari il 26 luglio 2019 risulta confermato nelle proprie linee strategiche ed industriali.
L’istituto ha precisato che i significativi scostamenti rispetto alle previsioni per il periodo di riferimento sono determinati principalmente dal forte deterioramento dello scenario macroeconomico e dalle variazioni normative intervenute a seguito della pandemia Covid-19, nonché dallo slittamento temporale di alcune operazioni previste nel piano per il 2019 finalizzatesi nel 2020 o in corso di finalizzazione.
Di conseguenza il management stima un probabile allungamento dei tempi di recupero del breakeven, precedentemente previsto nel 2021.