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All'Italia serve un impeto fresco per le riforme

Secondo il Credit Suisse l'Italia è da preferire, nell'azionario. La speranza è riposta nell'impeto fresco per le riforme, di cui il paese ha estremamente bisogno

di Mauro Introzzi 4 mar 2014 ore 11:23
lente_10Nell'ambito dell'Investment Monthly di marzo 2014 a cura di Credit Suisse, gli analisti della banca d'affari confermano che l'Italia resta la loro regione preferita nell’ambito delle azioni europee e del reddito fisso europeo. La speranza è riposta nell'impeto fresco per le riforme, di cui il paese ha molto bisogno. In un momento in cui la stabilizzazione/ripresa in Eurolandia sta prendendo forma.

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Secondo Thomas Lehr, Investment Strategy di Credit Suisse c'è una certa "solidità" per le obbligazioni mentre le azioni estendono il consolidamento:
Il prudente trend al rialzo in Eurolandia si è rafforzato leggermente nel quarto trimestre 2013. Sulla base delle nostre stime iniziali, il prodotto interno lordo dei 18 paesi di Eurolandia è cresciuto dello 0,3% rispetto al trimestre precedente. A seguito di un «mini tasso di crescita» dello 0,1% nel terzo trimestre, la stabilizzazione in Eurolandia sembra da ultimo prendere forma, come da previsioni. La speranza di una materializzazione, alla fine, di tale stabilizzazione ha prodotto guadagni consistenti nell’ambito dei prezzi azionari e obbligazionari nell’ultimo biennio. Da quando la crisi dell’euro ha raggiunto un climax temporaneo nel secondo semestre del 2011, il principale beneficiario di quest’andamento nel comparto azionario è stato l’indice tedesco DAX, che da allora ha quasi messo a segno un raddoppio. Nel mercato dei titoli di stato, le obbligazioni italiane hanno tratto un grande beneficio. Mentre i rendimenti, praticamente in tutto lo spettro di scadenze, sono cresciuti ben al di sopra del 7% nell’autunno 2011, il tasso d’interesse corrisposto attualmente dai mutuatari italiani sui nuovi prestiti è il più basso da molto tempo a questa parte. Di fatto, il rendimento sui titoli di stato triennali non è mai stato così basso come oggi. In effetti, la ragione di ciò non risiede solo nel fatto che l’economia italiana sta tornando a crescere. Con una «crescita» dello 0,1%, l’Italia è attualmente uscita dalla recessione che ha avuto inizio a metà 2011.

Lehr parla anche della situazione politica italiana, puntualizzando che:

Inoltre gli investitori stanno chiaramente rispondendo favorevolmente alla prospettiva che il processo di riforma, che di recente si è bloccato, potrebbe di fatto ricevere un nuovo slancio dal nuovo governo presieduto da Matteo Renzi, subentrato al primo ministro Enrico Letta. In ogni caso, Renzi ha annunciato la sua intenzione di introdurre una nuova legge elettorale a inizio maggio, oltre che delle riforme al mercato del lavoro e al sistema fiscale – anche se il nuovo programma politico che dovrà essere concordato da Renzi e dai suoi partner di coalizione è ancora poco chiaro in questa fase.
Lo strategist spiega l'approccio all'Italia analizzando la strategia d’investimento europea:
Nonostante questi positivi sviluppi economici, di recente i volumi delle negoziazioni in azioni sono stati piuttosto bassi, il che implica che il consolidamento dei mercati azionari, sia a livello globale che in Europa, potrebbe continuare per diverse settimane. Inoltre il potenziale di sorprese a livello globale non indica più un precipitoso rialzo, il che significa che le buone notizie non determinano necessariamente consistenti guadagni dei prezzi nel breve termine e che il mercato è in qualche misura suscettibile alle cattive notizie. Ciò spiega in parte il perché la quota azionaria complessiva nei nostri mandati resti attualmente neutrale, e perché continuiamo ad aspettare una significativa correzione dei prezzi, un rinnovato stimolo, o una riaccelerazione della crescita per incrementare le posizioni. A nostro giudizio, Eurolandia è ancora il mercato più attraente sulla base di un raffronto a livello globale, per via dei migliori dati macroeconomici europei e della più positiva dinamica degli utili. Inoltre, la fase in cui gli investitori hanno ritirato il proprio capitale dall’Europa è stata così lunga, e la crisi così fondamentale che diversi mesi di consistenti afflussi non significano che gli investitori sono da ultimo ritornati sul mercato europeo. Oltre alla Germania, il nostro paese favorito dall’inizio dell’anno è l’Italia. Ciò non solo per via delle speranze che le riforme di cui l’Italia ha urgentemente bisogno riceveranno un nuovo slancio, ma anche poiché le azioni italiane sono ancora molto economiche, su base comparativa, e le aziende italiane si trovano in una solida posizione. L’Italia resta inoltre il nostro mercato obbligazionario europeo favorito.
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