Azioni: il calo dei volumi colpisce le micro cap (ma ci sono opportunità)
Il tema centrale che caratterizza il mercato azionario del 2023 è la mancanza di volumi rispetto agli anni passati, un fattore comune a tutte le capitalizzazioni.
di Redazione Soldionline 20 set 2023 ore 11:04"Il tema centrale che caratterizza il mercato azionario del 2023 è la mancanza di volumi rispetto agli anni passati, un fattore comune a tutte le capitalizzazioni anche se in misura molto differente". Lo hanno segnalato Antonio Amendola - Senior Fund Manager Azionario di AcomeA SGR - e Simone Benini - Junior Equity & ESG Analyst di AcomeA SGR.
In particolare, i due esperti hanno evidenziato che nel 2023 i volumi allo STAR sono stati inferiori del 28% rispetto all’anno precedente, percentuale che sale al 31% per le società dell'Euronext Growth Milan.
Tuttavia, Antonio Amendola e Simone Benini ritengono che le small-mid cap possano avere maggiori opportunità di crescita nel lungo periodo rispetto alle aziende a maggiore capitalizzazione.
Nell’analisi seguente i due esperti spiegano il motivo di questa affermazione.
Il tema centrale che caratterizza il mercato azionario del 2023 è la mancanza di volumi rispetto agli anni passati, un fattore comune a tutte le capitalizzazioni anche se in misura molto differente.
Se infatti il controvalore scambiato sul FTSEMib da inizio anno è del 12% inferiore rispetto a quanto scambiato negli stessi mesi del 2022, la situazione appare notevolmente peggiore osservando gli indici a più bassa capitalizzazione: da inizio anno i titoli sul segmento STAR vedono volumi del 28% inferiori sull’anno precedente, mentre le Micro cap di Euronext Growth Milan scambiano il 31% in meno.
Comparando i volumi mese per mese sull’Euronext Growth Milan, inoltre, rispetto al 2022 osserviamo una forte differenza in tutti i periodi considerati: solamente ad agosto l’ammontare scambiato è simile a quanto visto nel 2022.
Nonostante l’estate sia strutturalmente caratterizzata da volumi contenuti, un possibile fattore che contribuisce al recupero degli scambi può riguardare le IPO. Da inizio anno, sono 19 le società approdate su EGM (escludendo segmento professionale, SPAC e translisting, di cui 6 nel solo mese di agosto, contribuendo ai volumi scambiati sul mercato.
Ottimismo per Star e, selettivamente, per mid, small e micro cap
Nonostante le neo-quotate abbiano registrato in media una performance positiva, la partecipazione alle quotazioni non sembra per il momento segnalare una ripresa dell’interesse verso il comparto Micro cap, oggi caratterizzato da valutazioni molto basse. Proprio le basse valutazioni stanno spingendo molti imprenditori sul mercato a lanciare OPA e delisting verso le proprie aziende, contribuendo ulteriormente a ridurre la liquidità del mercato.
A impattare la performance delle mid e small cap (FTSE Italia STAR -4,5% YTD) rispetto a quella positiva delle società large (FTSEMIB +18,8% YTD), trainate in particolare dal settore bancario, sono stati i continui deflussi dai fondi PIR, a fine luglio pari a circa il doppio (-1,5 miliardi di euro secondo l’ufficio studi de IlSole24Ore) di quanto uscito dai comparti PIR nell’intero 2022 (-700 milioni). La sottoperformance è altrettanto ampia per le Micro cap dell’EGM, che da inizio anno registrano un -5,2% (Indice FTSE Italia Growth).
La scarsa attenzione verso le Micro cap secondo la nostra opinione è motivata da:
- Incertezza macroeconomica su inflazione, tassi di interesse e rallentamento della crescita
- Mancanza di liquidità su EGM, che innesca un circolo vizioso tra i due fattori: i volumi di scambio contenuti allontanano gli investitori dai titoli, contribuendo ulteriormente alla riduzione della liquidità sul mercato
- Percezione di maggiori rischi sui titoli neo quotati e di dimensioni più ridotte
Soffermandoci su quest’ultimo punto in particolare, le dimensioni contenute e il maggior rischio intrinseco nelle Micro cap spingono l’investitore dell’attuale mercato a cercare alternative più safe (e più liquide), ignorando però che sono proprio i titoli su EGM ad avere le maggiori opportunità di crescita per un investitore paziente con un orizzonte di medio/lungo termine. Questa considerazione ha maggior valore se consideriamo l’eccezionale performance da inizio anno delle Large cap, su cui gli investitori sono già ben posizionati e pronti a prendere profitto. In questo caso, la liquidità derivante potrebbe essere impiegata verso le Mid e Small cap, soprattutto alla luce dei prezzi di mercato depressi. E le valutazioni fortemente compresse del segmento a bassa capitalizzazione, se legate a un’attenta analisi dei titoli, sono un ottimo punto di ingresso in un mercato oggi depresso, ma ricco di opportunità oltre il breve periodo. Pertanto, per i prossimi mesi abbiamo una visione positiva sul segmento STAR e su determinate Mid /Small dai fondamentali solidi e ingiustamente penalizzate, rimanendo più selettivi su alcune storie ad alto potenziale quotate sull'Euronext Growth Milan.