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MPS, l'intervento dei piccoli azionisti nell'assemblea di oggi

di Mauro Introzzi 11 apr 2019 ore 12:24 Le news sul tuo Smartphone

mps-monte-paschi-siena-logoAzione Banca Monte dei Paschi di Siena, l'associazione aderente al CONAPA che raccoglie i piccoli azionisti della banca senese (azionemps@gmail.com), ha diffuso in una nota l'intervento assembleare presentato nel corso dell'assemblea di oggi, 11 aprile 2019.

Ecco il comunicato dei piccoli azionisti Mps:

Sono Guido Antolini, Vicepresidente di Azione MPS, vi porto il saluto del Presidente Antonio Spinelli, impossibilitato ad essere oggi qui presente. Azione MPS, per la sedicesima volta consecutiva, rappresenta i Piccoli Azionisti Associati ai sensi dell’art. 141 del TUF.

 

Riteniamo che con l’assemblea di oggi si sia concluso un percorso, accidentato e sofferto, attraverso il quale questa Banca ha acquisito una stabilità che fa ben sperare coloro che più hanno sostenuto l’azienda, con responsabilità e senso istituzionale, e mi riferisco ai dipendenti tuttora in servizio, il 30% in meno di quelli presenti 7 anni fa. I dipendenti che hanno difeso la Banca, la sua immagine e la sua affidabilità contro ogni genere di interessata campagna diffamatoria, che hanno saputo far comprendere alla Clientela la differenza fra comportamenti sanzionabili penalmente ed eticamente ed affidabilità di una comunità finanziaria che oggi, riteniamo, sia definitivamente uscita dalla retorica della “Banca più antica del mondo”, così tranquillizzante, ai tempi, da consentire la sua devastazione avvenuta prima del 2012 nel disinteresse generale.

Sono sempre loro, i dipendenti, quelli di cui Azione MPS ha sempre richiesto il coinvolgimento attraverso piani partecipativi. Non possiamo concordare con l’apparente divieto della Commissione Europea ad attuarli, in relazione allo status di Banca in ristrutturazione con aiuti di Stato. Non potevamo concordare un anno fa, non possiamo, a maggior ragione, concordare oggi, dopo che il Parlamento Europeo lo scorso 23 ottobre ha adottato una risoluzione di sostegno e promozione della partecipazione azionaria dei dipendenti, con il 93% dei voti favorevoli.

 

Reiteriamo, in questa sede, che la Banca avvii un percorso di condivisione con le sigle sindacali  per l’adozione di piani generalizzati, volontari, incentivati come da vigente normativa fiscale, e ripetuti nel tempo, portando a Bruxelles una richiesta condivisa che, da parte nostra, faremo di tutto per sostenere, anche con l’intervento, ove ritenuto utile e necessario, della Federazione europea dell’Azionariato dei dipendenti.

Se lo stato attuale della Banca consente di riporre ragionevoli elementi di fiducia nel futuro, non possiamo tacere che i Piccoli Azionisti sono stati i veri protagonisti del riequilibrio patrimoniale e finanziario del Gruppo MPS, e che di questo sforzo corale e diffuso si sono visti defraudare attraverso le modalità adottate nell’intervento di ricapitalizzazione precauzionale.

 

Ad oggi, inoltre, ed anche in conseguenza del disastroso andamento dell’azione, i Piccoli Azionisti si vedono defraudati sia come azionisti che come contribuenti, vedendo coinvolti in questo disastro finanziario anche gli obbligazionisti sottoposti a conversione forzata.

E, colmo della beffa, assistiamo all’annuncio prima, ed alla materializzazione dopo, della creazione di un fondo per le vittime dei disastri bancari, tramite il quale il Governo andrà a fornire ristoro a chi ha perso i suoi risparmi per responsabilità di amministratori incapaci, infedeli, disonesti o disattenti, ma non per effetto di azioni dirette, mentre i Piccoli Azionisti MPS, le cui perdite nel migliore dei casi sono del 95%, non si vedono riconoscere nulla da chi quelle perdite ha direttamente provocato, e che oggi beneficia delle risorse finanziarie inserite nella banca, appunto, dai Piccoli Azionisti. Non stiamo parlando di misure che richiedano equilibrismi giuridici o finanziari, come quelli fatti dal prof. Tria per riuscire ad attuare un provvedimento ideato da chi non ha la minima percezione delle regole del Mercato. Stiamo parlando dell’attuazione del principio “no creditor worse off”, che costerebbe allo Stato 500 milioni di Euro, limitando ai Piccoli azionisti la perdita all’80%, ma almeno fornendo un riconoscimento di ruolo e del determinante contributo fornito.

 

Rivolgiamo solo due domande:

  • alla Presidente del Collegio Sindacale di quantificare il patrimonio netto del Gruppo, al netto degli importi rivenienti dalla ricapitalizzazione, e di comunicare l’importo per azione, con riferimento al numero di azioni  precedenti alla ricapitalizzazione precauzionale.
  • all’Amministratore delegato: l’andamento dei recuperi sugli NPL svenduti dopo accantonamenti effettuati con le risorse finanziarie fornite, al 55%, dall’esercito dei 150.000 Piccoli Azionisti MPS
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