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Azionario europeo: i dati economici sono in miglioramento

La nostra opinione sulle prospettive per l’Europa non è molto cambiata di recente e restiamo ottimisti sia rispetto all’economia in generale che rispetto alla asset class

di Redazione Soldionline 28 ott 2014 ore 11:49

A cura di Niall Gallagher, Investment Director, GAM

La nostra opinione sulle prospettive per l’Europa non è molto cambiata di recente e restiamo ottimisti sia rispetto all’economia in generale che rispetto alla asset class.
I dati economici dei Paesi europei periferici sono in miglioramento, in  particolare quelli di Spagna e Irlanda, e ci aspettiamo che anche la Grecia ritorni presto a crescere.

europa_6Nel corso degli ultimi mesi l’economia tedesca ha subito un lieve rallentamento, anche se è difficile stabilirne con precisione il motivo. Sembra che la fiducia dei tedeschi sia stata colpita dalla condotta della Russia e dalle conseguenti sanzioni più di quanto ci saremmo aspettati, soprattutto se si considera che l’esposizione della produzione industriale tedesca al Paese non è particolarmente elevata.
Possiamo attribuire questa reazione in parte allo stato di “ansia semi-permanente” che si nota quasi ovunque in riferimento agli affari europei, derivante da una mentalità che vede sempre il “bicchiere mezzo vuoto” e che permea tanti segmenti della società, dai media alle aziende, agli investitori.
Non ci aspettiamo cambiamenti significativi nel trend dell’economia tedesca, ma continueremo a monitorarla attentamente attraverso frequenti contatti con le società in cui investimento. Basandoci sulle nostre osservazioni sul campo, rimaniamo positivi sull’economie periferiche.

Il crollo del prezzo del petrolio dovrebbe essere letto come elemento positivo. Secondo noi questa caduta è attribuibile a un eccesso di offerta dei Paesi OPEC e non-OPEC e ci aspettiamo che sia i consumatori che le aziende possano trarne vantaggio.
Ne trarranno vantaggio anche i nostri portafogli, che sono poco esposti a settori quali l’energia e i materiali mentre sono maggiormente esposti a  società come Ryanair e Easyjet, che beneficiano direttamente di prezzi del petrolio inferiori, nonché ad una vasta gamma di aziende cicliche produttrici di beni di consumo.

Per la prima volta negli ultimi due anni le aziende europee stanno rivedendo in positivo i propri utili. Meno della metà dei profitti delle aziende europee viene generato in Europa e per questo motivo il rafforzamento dell’euro negli ultimi 12-18 mesi ha inciso negativamente sui profitti. Allo stesso modo stimiamo che l’indebolimento recente, per effetto del cambio, contribuirà al miglioramento degli utili nei prossimi trimestri. Tra le prime società ad annunciare i risultati del terzo trimestre, Daimler, Danone, Kuehne & Nagel hanno comunicato dati positivi.

In Europa le valutazioni sono in linea con la media di lungo termine del rapporto P/E, tuttavia, su base normalizzata, si collocano al di sotto delle media storiche. La redditività è bassa rispetto ai livelli storici e ci attendiamo dunque un aumento.

In generale, i titoli ciclici non hanno registrato una buona performance negli ultimi sei-nove mesi, sebbene i fondamentali in settori come i media spagnoli, i servizi di lavoro temporaneo in tutta Europa e i materiali edili in Irlanda siano buoni. I nostri portafogli hanno in parte sofferto, ma la nostra esposizione a queste aziende è stata attentamente valutata in quanto, specialmente in Paesi come la Spagna, dove le imprese beneficiano fortemente del miglioramento dell’economia, ci attendiamo una futura performance positiva.

Nell’ultimo mese i movimenti di mercato sono stati bizzarri e determinati da motivi tecnici, con diversi titoli a media-capitalizzazione che hanno segnato performance particolarmente negative. Crediamo che questo sia dovuto non ad una debolezza dei fondamentali, piuttosto a un repentino innalzamento della volatilità, che ha determinato un drastico aumento del Value at Risk spingendo gli hedge fund ad un processo di riduzione della leva.

Il segmento mid-cap del mercato è stato colpito duramente.
Un esempio è Distribuidora Internacional de Alimentacion (DIA), distributore alimentare spagnolo, il prezzo azionario nell’ultimo mese è sceso del 25%. Questo calo si è verificato nonostante la forte crescita degli utili e a seguito di due acquisizioni, che hanno aumentato ulteriormente i profitti attesi. Approfitteremo di questo sell-off tecnico per aggiungere questa azione al novero dei nostri titoli preferiti.

 

 

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