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Avvio in rosso: male Fiat

di Edoardo Fagnani 10 ott 2012 ore 09:05 Le news sul tuo Smartphone
Avvio di giornata all’insegna della debolezza per Piazza Affari e per le principali borse europee. Riflettori accesi sulle aste dei BOT con scadenza a tre e a dodici mesi. Intanto, il governo italiano ha dato parere favorevole all’introduzione della Tobin tax, l’imposta che andrà a gravare sulle transazioni finanziarie. Il gettito complessivo stimato per l’imposta a livello europeo è pari a circa 20 miliardi di euro.
Il FTSEMib è in ribasso dello 0,55%, mentre il FTSE Italia All Share scende dello 0,48%. Segno meno anche per il FTSE Italia Mid Cap (-0,22%) e il FTSE Italia Star (-0,12%).
Indici in territorio negativo a Wall Street nella seduta odierna. Il Dow Jones ha registrato una flessione dello 0,81% a 13.474 punti, poco sopra al minimo di giornata di 13.473 punti. In calo di un punto percentuale l’S&P500 (-0,99% a 1.441 punti). Performance peggiore per il Nasdaq, che ha perso l’1,52% a 3.065 punti.
Chiusura decisamente negativa per la borsa di Tokyo, penalizzata dai timori di un rallentamento dell’economia a livello globale. L’indice Nikkei ha lasciato sul terreno l’1,98% a 8.596 punti. 

Fiat inizia la giornata con una flessione dell’1,17% a 4,23 euro. Il numero uno di Fiat, Sergio Marchionne ha precisato che a gennaio l’azienda eserciterà la seconda opzione di acquisto per rilevare il 3,32% del capitale della controllata Chrysler in mano al fondo VEBA. Con questa operazione, unita a quella che dovrebbe perfezionarsi entro la fine del 2012, Fiat dovrebbe arrivare a detenere il 65,1% del capitale del colosso automobilistico statunitense. Inoltre, Marchionne ha anticipato che il 30 ottobre saranno comunicate le nuove stime finanziarie per Fiat e Chrysler, relative al biennio 2013/2014. Intanto, l’agenzia Moody’s ha tagliato di un livello il rating sul debito di Fiat, portandolo da “Ba2” a Ba3”. Il giudizio conferma il gruppo del Lingotto tra gli emittenti speculativi. Le prospettive sul rating per i prossimi trimestri sono negative e l’agenzia non esclude un ulteriore taglio al rating nel cao di un peggioramento della generazione di cassa dell’azienda.

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