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Aumento di capitale Banco Popolare, previsioni e stime

Nel prospetto dell'aumento del Banco Popolare sono contenute le principali linee guida del piano di integrazione tra i due istituti, che porterà alla nascita della terza banca del paese

di Mauro Introzzi 15 giu 2016 ore 14:34

L’aumento di capitale di Banco Popolare, in corso in questi giorni, è propedeutico alla fusione con la Popolare di Milano. Nel prospetto a corredo dell’operazione sono contenute le principali linee guida del piano di integrazione tra i due istituti, che porterà alla nascita della terza banca del paese dopo IntesaSanpaolo e Unicredit.

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BANCO POPOLARE: IL PIANO DI FUSIONE CON BPM
Lo scorso 16 maggio i consigli di amministrazione di Banco Popolare e Popolare di Milano hanno approvato il piano strategico congiunto, contenente le linee guida strategiche e gli obiettivi economici, finanziari e patrimoniali del gruppo risultante dalla progettata integrazione tra le 2 banche per il periodo 2016-2019.

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bpm-bancopopolareBANCO POPOLARE: NUMERI DELLA NUOVA BANCA DOPO LA FUSIONE CON BPM

L’integrazione tra il Banco Popolare e la Popolare di Milano farà nascere il terzo gruppo bancario in Italia considerando numero di filiali (2.467), crediti netti verso la clientela e raccolta diretta ed indiretta. La banca arriverà a servire 4 milioni di clienti attraverso una rete distributiva estesa e complementare ed un modello distributivo multicanale. L’istituto beneficerà di una posizione di leadership nel Nord Italia ed in particolare in regioni produttive quali Lombardia, Veneto e Piemonte. In queste 3 regioni la banca potrà vantare quote di mercato rispettivamente pari a circa il 16%, 10% e 13%.

BANCO POPOLARE-BPM: TARGET PATRIMONIALI ED ECONOMICI

I principali target patrimoniali del piano al 2019 prevedono crediti in bonis lordi di 109 miliardi di euro dai 96 del 2015 (con una crescita composta annua del 3,1%), depositi a 79 miliardi di euro dai 67 del 2015 (con una crescita composta annua del 4,1%) e una raccolta indiretta pari a 116 miliardi di euro dai 1006 del 2015 (con una crescita composta annua del 3,7%).
I principali obiettivi economici del nuovo gruppo prevedono per il 2019 proventi operativo normalizzati per 5,2 miliardi di euro dai 5,1 miliardi di fine 2015, spese operative per 3 miliardi in calo dai 3,2 miliardi di euro del 2015 e un utile netto normalizzato pari a 1,1 miliardi di euro dagli 0,6 miliardi del 2015. L’ultima riga del conto economico è quindi prevista crescere mediamente del 16,1% nell’arco del periodo del piano.

BANCO POPOLARE-BPM: INDICATORI DI PERFORMANCE AL 2019

Il nuovo gruppo disporrà sin da subito di una posizione di capitale solida, con un CET1 ratio fully phased pari a circa 12,3% nel 2015, che aumenterà fino a circa 12,9% nel 2019, con un obiettivo di dividend payout (la percentuali di utili che saranno distribuiti sottoforma di dividendi) pari a circa 40%.
Il rapporto cost/income scenderà dal 62% del 2015 al 57,8% nel 2019 con un costo del rischio in contrazione da 102 punti base del 2015 a 63 punti base nel 2019.
Il rapporto tra crediti deteriorati e crediti nominali scenderà dal 24,8% del 2015 al 17,9% del 2019 mentre quello tra crediti deteriorati e crediti netti passerà dal 15,7% all’11,1%. Il ratio tra sofferenze e crediti netti passerà invece dal 7% al 4,2%.

BANCO POPOLARE-BPM: SINERGIE E COSTI DI INTEGRAZIONE

Il nuovo gruppo beneficerà di sinergie a regime per 460 milioni di euro circa, che si prevede siano realizzate entro il 2019. Del totale, 320 milioni saranno sinergie di costo mentre il restante 138 milioni arriveranno da sinergie di ricavi.
Le sinergie di costo saranno conseguite al 40% nel 2017, all’80% nel 2018 per arrivare al 100% nel 2019. 140 arriveranno da riduzione del personale, 110 da risparmi sui costi operativi, razionalizzazione delle duplicazioni di spesa, incremento del potere contrattuale e riduzione del numero di filiali, 45 milioni dalla migrazione verso un singolo sistema IT, che beneficerà di un incremento di scala e 25 milioni da costi diretti associati alla chiusura delle filiali per prossimità geografica.
Dei 138 milioni circa di sinergie di ricavo, conseguite al 40% nel 2017, al 70% nel 2018 e al 100% nel 2019, 105 milioni arriveranno da sinergie di ricavo nel Corporate, sfruttando le aree di eccellenza (Banca Aletti e Banca Akros) e i benefici derivanti dal rafforzamento della base di capitale e del posizionamento competitivo, 43 milioni di sinergie di ricavo nel Retail, attraverso un allineamento delle best practices interne e dei livelli di produttività e 10 milioni da potenziali dissinergie di ricavo. I costi di integrazione saranno invece pari a circa 480 milioni e saranno pienamente sostenuti entro il 2018.

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