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I rischi dell'aumento di capitale della Popolare di Sondrio

Anche il prospetto che correda l’aumento di capitale della Popolare di Sondrio contiene una corposissima sezione legata ai rischi. Le tipologie di rischi elencate sono tre

di Mauro Introzzi 25 giu 2014 ore 10:12
Anche il prospetto che correda l’aumento di capitale della Popolare di Sondrio, come ogni documento legato a questa tipologia di operazioni, contiene una corposissima sezione legata ai rischi. Come di consueto nei prospetti informativi si pecca spesso e volentieri – per ovvi motivi - di molta prudenza. Il prospetto dell’istituto sondriese non sconfessa questa consuetudine. Le tipologie di rischi elencate sono tre: quelli legati all’emittente, quelli connessi al settore in cui l’emittente opera e quelli relativi agli strumenti finanziari oggetto dell’offerta. Analizziamo quelli maggiormente degni di nota.

TUTTO SULL’OPERAZIONE: Aumento capitale Popolare di Sondrio, caratteristiche

popolare-di-sondrio3RISCHI LEGATI ALLA POPOLARE DI SONDRIO: CONNESSI AL COMPREHENSIVE ASSESSMENT, CONNESSI ALL'ANDAMENTO DEL MERCATO IMMOBILIARE E RELATIVI ALL'AEREA GEOGRAFICA DI RIFERIMENTO DEL GRUPPO
Anche la Popolare di Sondrio è tra gli istituti italiani che saranno sottoposti alla vigilanza unica da parte della Banca Centrale Europea a partire da novembre 2014 e che sono, quindi, attualmente interessati dal Comprehensive Assessment condotto dalla stessa BCE in collaborazione con le Autorità nazionali competenti. Il Comprehensive Assessment si articola in una serie di attività costituenti un processo suddiviso in tre fasi: analisi dei rischi a fini di vigilanza, allo scopo di valutare, in termini quantitativi e qualitativi, i fattori di rischio fondamentali, inclusi quelli sotto il profilo della liquidità, della leva finanziaria e del costo dei finanziamenti, un esame della qualità degli attivi (AQR - Asset Quality Review), inteso a migliorare la trasparenza delle esposizioni attraverso un’approfondita analisi degli impieghi bancari in essere, ivi compresa l’adeguatezza delle valutazioni inerenti alle attività, alle garanzie e ai relativi accantonamenti e una prova di stress per verificare la resilienza dei bilanci bancari a fronte di scenari macroeconomici e finanziari particolarmente avversi.
Le attività di verifica della BCE dovrebbero concludersi entro la fine di ottobre 2014 con la pubblicazione degli esiti dell’AQR e dello Stress Test. Qualora le risultanze dell'esercizio di Comprehensive Assessment svolto dovessero far emergere richieste di maggiori accantonamenti specifici su singole linee di credito deteriorate e/o maggiori rettifiche collettive su crediti in bonis o deteriorati e/o maggiori aggiustamenti alla valutazione creditizia dei derivati e/o una diversa valutazione delle garanzie, tali risultanze potrebbero determinare effetti negativi sulla situazione economica, finanziaria e patrimoniale del gruppo.
La banca cita poi i rischi connessi all’esposizione all’andamento del mercato immobiliare. Il gruppo evidenzia come sia esposto nei confronti del segmento immobiliare sia attraverso la tipica attività di credito garantito in via ipotecaria (tipicamente i mutui per acquisto o ristrutturazione) sia attraverso attività di finanziamento di società operanti nei suddetti settori. Al 31 marzo 2014, l’esposizione dei finanziamenti nel comparto immobiliare era pari a euro 4,9 miliardi per il credito a società operanti nel settore immobiliare e delle costruzioni e pari a euro 8,2 miliardi per il credito garantito da immobili a famiglie e imprese operanti in altri settori. In termini percentuali, i due aggregati rappresentano rispettivamente il 19,9% e il 33,2% del totale degli impieghi verso la clientela del gruppo.
Data l’incidenza sopra rappresentata, il permanere dell’attuale depresso contesto di mercato potrebbe avere effetti negativi, anche rilevanti, sui risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria del gruppo.
Tra gli altri rischi degni di nota quello legato all’area geografica di riferimento della società, attiva con 342 filiali (di cui una ventina in svizzera tramite Banca Popolare di Sondrio - SUISSE). Alla data del prospetto, in Italia, la Banca Popolare di Sondrio è presente con proprie dirette articolazioni in 8 regioni e 27 provincie italiane. Il 77% della rete territoriale è localizzata in Lombardia. Apprezzabile pure il radicamento nella regione Lazio, in particolare nella capitale, dove è concentrato il 12,9% delle filiali.
L’attività del gruppo risulta, quindi, significativamente influenzata dai mutamenti dello scenario macro-economico domestico, con particolare riferimento alle dinamiche delle aree a maggiore sviluppo industriale del Nord e del Centro Italia.

FATTORI DI RISCHIO RELATIVI AL SETTORE IN CUI LA POPOLARE DI SONDRIO OPERA: connessi alla riduzione del supporto alla liquidità del sistema

La crisi dei mercati finanziari, che ha comportato la riduzione della liquidità a disposizione degli operatori e, più recentemente, la crescita delle tensioni legate al debito sovrano di alcuni ha richiesto lo sviluppo di articolate iniziative a supporto del sistema creditizio che hanno visto coinvolti sia gli stati sia gli istituti centrali. L’incapacità di reperire liquidità sul mercato potrebbero generare maggiori difficoltà nell’acquisizione della liquidità necessaria sui mercati e/o maggiori costi connessi al ricorso a tali fonti di liquidità, con possibili effetti negativi sull’attività, sulla posizione finanziaria e sui risultati operativi.

FATTORI DI RISCHIO RELATIVI ALL’OFFERTA DELLA POPOLARE DI SONDRIO: CONNESSI AGLI IMPEGNI DI SOTTOSCRIZIONE E LEGATI A CONFLITTI DI INTERESSE

Tra i rischi legati all’operazione di aumento di capitale la Popolare di Sondrio cita anche quelli legati agli impegni di sottoscrizione e garanzia e alla parziale esecuzione della ricapitalizzazione. L’incarico dato al pool di banche che formano il consorzio di garanzia prevede l’impegno dei garanti di sottoscrivere azioni della Popolare di Sondrio in numero corrispondente ai diritti di opzione che risultassero eventualmente non esercitati al termine dell’offerta. Il contratto prevede che in alcuni straordinari casi il Joint Global Coordinators possa recedere dal contratto. Se ciò avvenisse le finalità dell’offerta potrebbero essere pregiudicate, ovvero realizzate solo parzialmente.
Il prospetto cita infine rischi connessi ai conflitti di interesse, evidenziando come alcune istituzioni finanziarie partecipanti al consorzio di garanzia vantano rapporti creditizi con società del Gruppo, prestano o hanno prestato servizi di consulenza e di investment banking a favore della società e/o a società del gruppo e/o ad azionisti di quest’ultime, a fronte dei quali hanno percepito o percepiscono commissioni e/o detengono, in conto proprio o per conto di propri clienti, partecipazioni nel capitale sociale della banca.
La Popolare di Sondrio cita il Joint Global Coordinator e Joint Bookrunner Banca Imi (gruppo IntesaSanpaolo), che riceve per questo commissioni a fronte dei servizi prestati. L’istituto presta anche attività (inclusa l’attività di market making su mercati regolamentati e/o sistemi multilaterali di negoziazione) e servizi di investimento che possono avere ad oggetto gli strumenti finanziari emessi. La stessa IntesaSanpaolo (anche attraverso le sue controllate) ha erogato finanziamenti significativi a Banca Popolare di Sondrio e al gruppo. Infine  società appartenenti al gruppo bancario IntesaSanpaolo, inclusa Banca IMI, nel normale esercizio della propria attività possono prestare in via continuativa servizi di lending, advisory, di investment banking e di finanza aziendale a favore di Banca Popolare di Sondrio.

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