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Aumento di capitale Creval, previsioni e stime

Il Credito Valtellinese ha raccolto nel prospetto informativo a corredo dell’operazione le sue previsioni sul futuro più prossimo. Tutte le stime al 2020 del Creval

di Mauro Introzzi 23 feb 2018 ore 12:31

Il Credito Valtellinese, in questi giorni alle prese con un aumento di capitale da 700 milioni di euro, ha raccolto nel prospetto informativo a corredo dell’operazione le sue previsioni sul futuro più prossimo.

 

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CREVAL: IL PIANO INDUSTRIALE AL 2020

Nel mese di novembre 2017, insieme ai conti dei primi 9 mesi dell’anno, il Creval ha approvato il piano strategico denominato “RUN2–Restart Under New-Normality”, a copertura degli anni compresi tra il 2018 e il 2020.

 

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Il nuovo piano è una versione riveduta e corretta del precedente Action Plan 2017-2018, ormai superato a causa dell’evoluzione del contesto regolamentare e contabile e del mutato accento di vigilanza e investitori sull’asset quality degli istituti bancari.

 

CREVAL: LE LINEE DI INTERVENTO DEL PIANO INDUSTRIALE

creval_2Alla data della revisione del piano Credito Valtellinese aveva, in concordanza con quanto prefisso dall’Action Plan 2017-2018, concluso la cartolarizzazione GACS denominata Elrond, per un ammontare complessivo di crediti NPL lordi di 1,4 miliardi di euro (con la riduzione del rapporto crediti deteriorati lordi/crediti lordi da circa 27% a circa 21%) e la chiusura di 90 filiali. In continuità con queste linee di intervento il piano al 2020 prevede un ulteriore derisking e altre manovre di rilancio dell’efficienza operativa della banca mediante un’altra razionalizzazione della rete, un nuovo fondo di solidarietà e un focus sui costi.

 

NUOVE CESSIONI DI NPL PER IL CREVAL

Secondo quanto riporta il prospetto informativo a corredo dell’aumento di capitale 2018 del Creval nel corso del presente anno ci saranno nuove significative cessioni di crediti con l’obiettivo di portare il rapporto crediti deteriorati lordi sul totale dei crediti lordi al 9,6% nel 2020.

 

CREVAL, LA RIDUZIONE DEI COSTI

Complessivamente il gruppo attende una riduzione dei costi operativi (tra il 2018 e il 2020) pari a 63 milioni di euro.

 

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L’IMPATTO DELL’AUMENTO DI CAPITALE SUL CET1

Nel piano industriale formulato a novembre 2017 le previsioni della società indicavano che la completa sottoscrizione dell’aumento di capitale a pagamento di 700 milioni di euro, comprensivo dell’eventuale sovrapprezzo, avrebbe avuto un impatto positivo sul CET1 ratio (il multiplo che per eccellenza misura la patrimonializzazione di una banca) nell’ordine di circa 480 basis points (ossia il 4,8%) in relazione alla situazione al 30 settembre 2017 (phased-in) anche tenendo conto dei costi dell’operazione.

Sulla base dei risultati preliminari 2017 l’impatto previsto sul CET1 ratio (fully-loaded), dovrebbe essere nell’ordine di circa 510 basis points (il 5,1%).

 

CREVAL, IL CET1 A FINE PIANO

Con la ricapitalizzazione e insieme a tutti gli altri interventi previsti nel piano 2020 (e unitamente alla capitalizzazione degli utili generati nell’arco del triennio 2018-2020) il gruppo Creval raggiungerà nel 2020, un target di Capitale Primario di Classe 1 ratio - nell’ottica fully loaded – pari all’11,6%.

 

CREVAL, LE PREVISIONI ECONOMICHE E PATRIMONIALI AL 2018 E AL 2020

Il Creval punta a proventi operativi pari a 724 milioni nel 2018 e 764 milioni nel 2020 (dai 297 milioni dei primi 9 mesi del 2017) e un risultato netto di gruppo pari a 73 milioni nel 2018 e 150 milioni nel 2020 (rispetto alla perdita di poco più di 400 milioni dei primi 9 mesi del 2017).

Dal punto di vista dei dati patrimoniali, invece, il gruppo prevede i crediti verso la clientela passare da 17,1 miliardi di settembre 2017 a 16,8 miliardi di fine 2018 e a 17,4 miliardi di fine 2020. La raccolta diretta dovrebbe arrivare a 20,1 miliardi a fine 2018 e fine 2020 dai 19,9 miliardi di fine settembre 2017 mentre quella indiretta a 12,8 miliardi a fine 2018 e 14,1 miliardi a fine 2020 dagli 11,9 miliardi di fine settembre 2017.

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