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Aumento di capitale Banco Popolare: motivazioni dell’operazione

Ecco quali sono le motivazioni che hanno spinto il Banco Popolare ad aumentare la sua dotazione di capitale e come saranno impiegati i proventi raccolti con l'aumenti di capitale

di Mauro Introzzi 9 giu 2016 ore 15:29

Nel prospetto informativo relativo all’aumento di capitale i vertici del Banco Popolare hanno precisato quali sono le motivazioni che hanno spinto la banca ad aumentare la sua dotazione di capitale e come saranno impiegati i proventi incassati dall’operazione.

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AUMENTO CAPITALE BANCO POPOLARE, SOMMA INCASSATA

I vertici dell’istituto guidato da Pier Francesco Saviotti hanno precisato che le risorse derivanti dall’operazione, in caso di integrale sottoscrizione delle azioni offerte e al netto delle spese, sono stimate pari a circa 956 milioni di euro, rispetto a un ammontare lordo di circa 1 miliardo di euro. Il totale delle spese, inclusivo delle commissioni del consorzio bancario che garantirà la sottoscrizione dei diritti che resteranno inoptati, è stimato in circa 40 milioni di euro.
 
banco-popolare4AUMENTO CAPITALE BANCO POPOLARE: SI RAFFORZA IL PATRIMONIO

Secondo quanto si legge nei documenti relativi all’offerta l’operazione di aumento di capitale è finalizzata a un rafforzamento della posizione patrimoniale del gruppo. La ricapitalizzazione metterà il Banco Popolare nella condizione di poter fronteggiare la sempre più severa normativa di vigilanza europea, oltre che assicurargli la possibilità di posizionarsi in modo favorevole sul mercato.

AUMENTO CAPITALE BANCO POPOLARE E FUSIONE CON BPM

Più in particolare l’aumento di capitale va ricompreso nel contesto dell’operazione di aggregazione del Banco Popolare con la Popolare di Milano volta “alla creazione di un gruppo bancario di rilevanza nazionale, leader di mercato nei territori più ricchi del paese”. La nota informativa dell’istituto palesa come il rafforzamento patrimoniale rappresenti “una delle condizioni richieste dalla BCE in sede di valutazione preliminare dell’operazione di integrazione”.

bpm-bancopopolareL’istituto guidato da Mario Draghi, considerando che la banca nascente dall’integrazione diverrà il terzo istituto del paese, ha chiesto che fin dall’inizio abbia una forte dotazione patrimoniale, disponga di un convincente piano di riduzione dell’attuale elevato ammontare di crediti deteriorati e sia dotata di un piano industriale che evidenzi una redditività sostenibile nel medio termine.

Con l’aumento di capitale l’istituto nascente si collocherebbe, in termini di multipli patrimoniali, in prossimità dei principali competitor. L’operazione consentirà poi al Banco di assorbire gli impatti conseguenti all’incremento del livello di copertura dei propri crediti deteriorati allineandoli al valore medio delle tre maggiori banche italiane quotate.

BANCO POPOLARE: L’AUMENTO ANCHE IN SCENARIO STAND ALONE

Nel prospetto informativo si legge che l’operazione di aumento di capitale è destinata ad essere realizzata anche in uno scenario cosiddetto “stand alone” e che, pertanto, non è necessariamente subordinata alla realizzazione della fusione con la Popolare di Milano.

AUMENTO CAPITALE BANCO POPOLARE: EVOLUZIONE DEI MULTIPLI

Secondo le attese della banca il completamento con successo dell’operazione permetterà al gruppo di raggiungere un common equity tier 1 ratio (proforma e al 21 dicembre 2015) di 12,4%. Il multiplo, riferito alla banca nascente dalla fusione con la Popolare di Milano sarà pari al 12,3%. Il ratio è in media rispetto a quello dei concorrenti IntesaSanpaolo (13,1%), Unicredit (10,9%) e Monte dei Paschi di Siena (11,7%).

La copertura media dei crediti in sofferenza sarà pari al 56,3% per il solo Banco Popolare e del 57,2% per l’istituto derivante dalla fusione. I concorrenti hanno valori più alti: IntesaSanpaolo del 61,8%, Unicredit del 60,5% e Monte dei Paschi di Siena del 63,4%.

La copertura media dei crediti deteriorati arriverà al 43,7% per il solo Banco Popolare e al 43,8% per l’istituto derivante dalla fusione con BPM. Anche in questo caso i concorrenti hanno valori più alti: IntesaSanpaolo del 47,6%, Unicredit del 50,9% e Monte dei Paschi di Siena del 48,5%.

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