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Aumento di capitale Banco Popolare, gli obiettivi futuri della banca

Il Banco Popolare, nel prospetto informativo delll'aumento di capitale, riprende le stime contenute nel piano industriale che copre il periodo 2014-2016, con un’estensione inerziale al 2018

di Mauro Introzzi 3 apr 2014 ore 14:27
Insieme alla consapevolezza di come si svolge l’operazione (Come funziona l’aumento di capitale del Banco Popolare) e di come l’emittente impiegherà le risorse rinvenienti dalla ricapitalizzazione (Dove finiranno i proventi dell'aumento di capitale del Banco Popolare) per partecipare a un aumento di capitale di una società quotata è fondamentale sapere quali sono le stime dell’azienda per il futuro. Il Banco Popolare, nel prospetto informativo che spiega l’intera operazione, riprende le stime contenute nel piano industriale che copre il periodo 2014-2016, con un’estensione inerziale al 2018.

TUTTO SULL’OPERAZIONE: Le caratteristiche dell'aumento di capitale del Banco Popolare

Il piano Industriale si focalizza su quattro principali aree di intervento:
- incremento della redditività e dell’efficienza operativa;
- riduzione del costo del credito;
- mantenimento di un solido profilo di liquidità;
- rafforzamento della dotazione patrimoniale.

Analizziamole distintamente

banco_popolare_2BANCO POPOLARE: INCREMENTO REDDITIVITA’ ED EFFICIENZA
Il piano industriale prevede una crescita delle masse al 2016: gli impieghi lordi consolidati sono previsti in crescita da 92 miliardi del 2013 a 99 miliardi di euro del 2016 mentre la raccolta diretta consolidata è attesa in crescita da 90 miliardi del 2013 a 96 miliardi di euro del 2016. L’ammontare della raccolta diretta è atteso in crescita da 92 miliardi del 2013 a 101 miliardi del 2016.
I proventi operativi del gruppo sono attesi in crescita da 3,585 miliardi nel 2013 a 3,841 miliardi del 2016 e 4,083 miliardi nel 2018 corrispondenti, rispettivamente, ad una crescita media annua composta pari al 2,3% per il periodo 2013-2016 e del 3,1% per il periodo 2016-2018.
Il piano prevede, inoltre, una riduzione dei costi operativi ad un tasso medio annuo pari allo 0,7% per il periodo 2013-2016, in calo da 2,254 miliardi del 2013 a 2,21 miliardi del 2016. Nel periodo 2016-2018 i costi operativi registrano invece una crescita ad un tasso medio annuo dello 0,5%, incrementandosi da 2,21 miliardi del 2016 a 2,23 miliardi nel 2018.

BANCO POPOLARE: RIDUZIONE DEL COSTO DEL CREDITO

Il piano del Banco Popolare prevede una riduzione del costo del credito (espresso dal rapporto tra rettifiche di valore su crediti e stock di impieghi lordi), con  la riduzione delle rettifiche di valore su crediti da 1,69 miliardi del 2013 a 700 milioni di euro per il 2016 e 662 milioni di euro per il 2018, per un costo del credito pari rispettivamente a 185 basis points (2013), 70 basis points (2016) ed a 65 basis points (2018).
Tale riduzione è legata all’atteso miglioramento dello scenario macroeconomico ed al rafforzamento delle risorse di rete dedicate al presidio ed al monitoraggio dei crediti problematici. La previsione – indica il prospetto informativo - è stata formulata "tenendo in considerazione l’andamento positivo della qualità del credito mediamente erogato dal 2009 al 2013 (tasso medio di deterioramento pari all’1,4%)".

BANCO POPOLARE: MANTENIMENTO DI UN SOLIDO PROFILO DI LIQUIDITA’

Il gruppo intende mantenere sotto controllo il profilo di liquidità e il suo piano industriale prevede il rimborso integrale del Prestito Obbligazionario Convertibile, per circa 996 milioni di euro e il rimborso integrale, nel 2015, dei finanziamenti triennali della BCE concessi nell’ambito del programma LTRO (Longer-Term Refinancing Operation) per circa 13,5 miliardi di euro.
Per fronteggiare la scadenza degli LTRO verranno attivate forme di rifinanziamento a breve termine con la BCE per circa 5 miliardi, con strumenti con sottostanti titoli disponibili (quali Pronti Termine con Cassa Compensazione e Garanzia) per circa 4 miliardi, con altre operazioni a medio-lungo termine con controparti di mercato per 3,6 miliardi e, infine, con nuove emissioni istituzionali pari a circa 12 miliardi nel triennio 2014-2016 a fronte di scadenze per circa 11 miliardi.
Al 2016, il Piano prevede che gli indicatori di liquidità del Gruppo Banco Popolare previsti dalla normativa Basilea 3 si attesteranno su valori superiori rispetto ai requisiti minimi previsti dalla stessa.

BANCO POPOLARE: RAFFORZAMENTO PATRIMONIALE

Ultima, ma non meno importante area di intervento del piano industriale, è quella legata al rafforzamento dei ratio patrimoniali, soprattutto in vista degli imminenti test della Banca Centrale Europea e della European Banking Authority
Il Common Equity Tier 1 ratio calcolato secondo le regole Basilea 3 a regime nel 2019 è atteso in crescita dal 10,8% del 2013 (un dato proforma che già considera gli effetti dell’aumento di capitale, e delle fusioni Creberg e Italease) all’11,5% del 2016 e ad un valore superiore all’11% nel 2018.

BANCO POPOLARE: DIVIDENDI ATTESI

Il prospetto informativo evidenzia che gli obiettivi di cui al rafforzamento patrimoniale assumono un dividend payout (la percentuale di utili che vengono distribuiti sotto forma di dividendi) pari a zero a valere sul risultato di esercizio 2013 e pari al 40% sugli utili attesi dal piano nel 2016 e al 50% sugli utili attesi dal piano nel 2018.

BANCO POPOLARE: TARGET IN SINTESI

In sintesi, gli obiettivi principali del piano del Banco Popolare sono i seguenti:

  Valori 20013 Obiettivi 2016 Previsioni 2018
Proventi operativi 3.585 3.841 4.083
Oneri operativi 2.254 2.210 2.230
Risultato gestione operativia 1.331 1.631 1.853
Utile netto  -510 609 787
ROTE (Return on Tangible Equity) n.s.  7,5% ca  9% ca 

Fonte: Prospetto informativo Aumento di Capitale Banco Popolare
Dati in milioni di euro


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