Aumenti di capitale Fondiaria/Unipol, indicazioni sull’operatività
Come funzionano gli aumenti di capitale di Fondiaria-Sai e di Unipol? Riprendiamo uno scritto elaborato in occasione di una precedente operazione con caratteristiche simili
di Edoardo Fagnani 19 lug 2012 ore 14:32
Lo scritto seguente non intende fornire alcun consiglio d’investimento, ma indicare alcune modalità operative nell'ambito degli aumenti di capitale di Fondiaria-SAI e di Unipol.
Come funzionano gli aumenti di capitale di Fondiaria-Sai e di Unipol? Riprendiamo uno scritto elaborato in occasione di una precedente operazione con caratteristiche simili e operiamo una simulazione immaginando le possibilità a disposizione di chi era già azionista a inizio aumento di capitale. Per semplicità limitiamo l’analisi alle sole azioni ordinarie, ricordando che per i possessori di azioni di risparmio e privilegiate valgono le medesime indicazioni.
Logicamente, la scelta è tra aderire all’aumento di capitale o meno.
Il primo giorno di aumento di capitale, lo scorso lunedì 16 luglio, dal prezzo ufficiale di Fondiaria-SAI e di Unipol è stato “estratto” un diritto (quindi assegnato gratuitamente ai soci), che rappresenta l’opzione (per l’azionista) di partecipare all’aumento di capitale alle condizioni stabilite. In questo modo la quota del singolo azionista nel capitale della compagnia assicurativa non sarà diluita.
A questo proposito, nel prospetto informativo, Fondiaria-SAI ha segnalato che gli azionisti che decidessero di non sottoscrivere l’offerta per la parte di loro competenza e nel caso di integrale sottoscrizione dell’aumento di capitale, subirebbero una diluizione massima della loro partecipazione pari al 99,6% per i possessori di titoli ordinari e di risparmio. Per quanto riguarda Unipol, gli azionisti ordinari e gli azionisti privilegiati che non sottoscrivessero la quota loro spettante, subirebbero una diluizione massima della propria partecipazione, in termini percentuali sul capitale emesso, pari a circa il 95,24%.
Logicamente chi non vuole incrementare il proprio impegno in Fondiaria-SAI o in Unipol può decidere di non partecipare all’aumento di capitale. In questo caso l’azionista può cedere sul mercato i diritti che gli sono stati assegnati, in quanto sono contrattati come fossero una normale azione.
Tuttavia, a differenza delle azioni, i diritti hanno una scadenza. Per Fondiaria-SAI e Unipol, l’ultimo giorno di contrattazione dei diritti è il 25 luglio.
In questo caso la maggior parte degli addetti ai lavori consiglia di vendere i diritti senza aspettare gli ultimi giorni di contrattazione. Nelle ultime sedute prima della scadenza, infatti, l’andamento dei diritti risulta più volatile e le corrispondenti quotazioni possono essere caratterizzate da variazioni molto elevate. Senza dimenticare che, nel silenzio del cliente, è la banca di quest’ultimo che cede i diritti a fine aumento di capitale.
Ma esiste sempre una terza via. Ovvero si può vendere una parte dei diritti e utilizzare la somma incassata per acquistare le nuove azioni, esercitando i diritti rimasti in portafoglio.
Un esempio, con numero tondi, può chiarire meglio le idee.
Un investitore che aveva in carico 10 azioni ordinarie di Fondiaria-SAI a 45,65 euro (prezzo di chiusura di venerdì 13 luglio) si è trovato lunedì mattina con 10 azioni in carico a 1,176 euro e 10 diritti a 44,47 euro.
Come ricordato, le opzioni a disposizione sono tre. La prima è quella di cedere i propri diritti, sulla base del prezzo fissato da mercato, diluendo la propria partecipazione. Una sorta di prendi i soldi e scappa. La seconda è quella di utilizzare i 10 diritti per sottoscrivere 2.520 azioni ordinarie a un prezzo unitario di 1 euro, che equivale a una spesa aggiuntiva di 2.520 euro. A fine aumento di capitale l’azionista avrà in portafoglio 2.530 azioni con un prezzo che sarà risultate dalla media ponderata dei due acquisti. L’ultima opzione comprende innumerevoli possibilità è può essere considerata la via di mezzo delle precedenti. Una possibilità è quella di vendere 5 diritti ed esercitare i restanti 5 diritti, sottoscrivendo 1.260 nuove azioni. In questo modo una parte della spesa di 1.260 euro (1.260 x 1 euro) può essere coperta con la somma incassata dalla vendita dei diritti.
Gli stessi calcoli e ragionamenti posso essere fatti anche per l’aumento di capitale di Unipol.
Come funzionano gli aumenti di capitale di Fondiaria-Sai e di Unipol? Riprendiamo uno scritto elaborato in occasione di una precedente operazione con caratteristiche simili e operiamo una simulazione immaginando le possibilità a disposizione di chi era già azionista a inizio aumento di capitale. Per semplicità limitiamo l’analisi alle sole azioni ordinarie, ricordando che per i possessori di azioni di risparmio e privilegiate valgono le medesime indicazioni.
Logicamente, la scelta è tra aderire all’aumento di capitale o meno.
Il primo giorno di aumento di capitale, lo scorso lunedì 16 luglio, dal prezzo ufficiale di Fondiaria-SAI e di Unipol è stato “estratto” un diritto (quindi assegnato gratuitamente ai soci), che rappresenta l’opzione (per l’azionista) di partecipare all’aumento di capitale alle condizioni stabilite. In questo modo la quota del singolo azionista nel capitale della compagnia assicurativa non sarà diluita.
A questo proposito, nel prospetto informativo, Fondiaria-SAI ha segnalato che gli azionisti che decidessero di non sottoscrivere l’offerta per la parte di loro competenza e nel caso di integrale sottoscrizione dell’aumento di capitale, subirebbero una diluizione massima della loro partecipazione pari al 99,6% per i possessori di titoli ordinari e di risparmio. Per quanto riguarda Unipol, gli azionisti ordinari e gli azionisti privilegiati che non sottoscrivessero la quota loro spettante, subirebbero una diluizione massima della propria partecipazione, in termini percentuali sul capitale emesso, pari a circa il 95,24%.
Logicamente chi non vuole incrementare il proprio impegno in Fondiaria-SAI o in Unipol può decidere di non partecipare all’aumento di capitale. In questo caso l’azionista può cedere sul mercato i diritti che gli sono stati assegnati, in quanto sono contrattati come fossero una normale azione.
Tuttavia, a differenza delle azioni, i diritti hanno una scadenza. Per Fondiaria-SAI e Unipol, l’ultimo giorno di contrattazione dei diritti è il 25 luglio.
In questo caso la maggior parte degli addetti ai lavori consiglia di vendere i diritti senza aspettare gli ultimi giorni di contrattazione. Nelle ultime sedute prima della scadenza, infatti, l’andamento dei diritti risulta più volatile e le corrispondenti quotazioni possono essere caratterizzate da variazioni molto elevate. Senza dimenticare che, nel silenzio del cliente, è la banca di quest’ultimo che cede i diritti a fine aumento di capitale.
Ma esiste sempre una terza via. Ovvero si può vendere una parte dei diritti e utilizzare la somma incassata per acquistare le nuove azioni, esercitando i diritti rimasti in portafoglio.
Un esempio, con numero tondi, può chiarire meglio le idee.
Un investitore che aveva in carico 10 azioni ordinarie di Fondiaria-SAI a 45,65 euro (prezzo di chiusura di venerdì 13 luglio) si è trovato lunedì mattina con 10 azioni in carico a 1,176 euro e 10 diritti a 44,47 euro.
Come ricordato, le opzioni a disposizione sono tre. La prima è quella di cedere i propri diritti, sulla base del prezzo fissato da mercato, diluendo la propria partecipazione. Una sorta di prendi i soldi e scappa. La seconda è quella di utilizzare i 10 diritti per sottoscrivere 2.520 azioni ordinarie a un prezzo unitario di 1 euro, che equivale a una spesa aggiuntiva di 2.520 euro. A fine aumento di capitale l’azionista avrà in portafoglio 2.530 azioni con un prezzo che sarà risultate dalla media ponderata dei due acquisti. L’ultima opzione comprende innumerevoli possibilità è può essere considerata la via di mezzo delle precedenti. Una possibilità è quella di vendere 5 diritti ed esercitare i restanti 5 diritti, sottoscrivendo 1.260 nuove azioni. In questo modo una parte della spesa di 1.260 euro (1.260 x 1 euro) può essere coperta con la somma incassata dalla vendita dei diritti.
Gli stessi calcoli e ragionamenti posso essere fatti anche per l’aumento di capitale di Unipol.
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