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Argentina: una ragionevole opportunità di acquisto

Dall’Argentina non arrivano certe notizie esaltanti: milioni di persone sull’orlo della denutrizione, addirittura le prime morti di bambini per fame.

di Redazione GirlPower 28 ott 2005 ore 09:08
Dall'Argentina non arrivano certe notizie esaltanti: milioni di persone sull'orlo della denutrizione, addirittura le prime morti di bambini per fame. Tuttavia, sotto il profilo strettamente monetario e finanziario, alcune circostanze fanno pensare che la disastrata situazione economico-finanziaria si stia stabilizzando ed anzi possa migliorare.

Il cambio contro dollaro americano della divisa nazionale è in fase di apprezzamento. Il Peso, dopo aver toccato valori appena sotto 4 (a fine giugno 2002 ci volevano 3,9 peso per comprare un dollaro Usa), si sta lentamente rivalutando ed è sceso sotto 3,3. Le riserve monetarie in divise pregiate della Banca Centrale Argentina , dai minimi di luglio 2002, sono risalite del 16%. L'ultimo dato disponibile, quello del 3 gennaio 2003, ci dice che la banca centrale ha nei suoi forzieri 10,51 miliardi di dollari, disponibili per convertire peso in divisa estera. Il Governo argentino, ad inizio settimana, ha addirittura alleggerito le limitazioni al cambio (introdotte per frenare la svalutazione della divisa nazionale), proprio sull'onda della ripresa di peso e riserve; con questo provvedimento, è stata data una piccola soddisfazione al Fondo Monetario Internazionale che è 'geneticamente' contrario a limitazioni e barriere ai cambi per legge. Intendiamoci, non sono stati aboliti tutti i vincoli in capo ad esportatori ed importatori, ma il cambiamento è forte e va certamente nel verso della normalizzazione. E' ben noto che nei contatti con il Fondo Monetario Internazionale, attualmente in corso, il Presidente della Repubblica, Duhalde, ripone grandi speranze per poter ottenere prestiti in grado di rimettere in moto il sistema finanziario del paese.

Sul fronte del debito pubblico, le obbligazioni argentine in euro ed in dollari, che il governo ha smesso di onorare dall'inizio del 2002, fanno segnare, da tempo, prezzi bassissimi. Prima i titoli in dollari e poi quelli in euro, hanno raggiunto prezzi compresi tra 20 e 25 (vedi quotazioni), un livello attraente e relativamente poco soggetto ad ulteriori deprezzamenti. Tra i titoli che si pagano in euro, sembrano particolarmente interessanti (solo perché costano un po' meno degli altri) due obbligazioni a tasso variabile scadenti nel dicembre 2004 e nel luglio 2005 ( i loro codici isin sono rispettivamente XS0105224470 e XS0088590863 ): si pagano il 20% del nominale. Il loro prezzo è inferiore anche a quello dei bond in dollari.
Chi ritiene possibile una soluzione del problema argentino ed un accordo con creditori pubblici e privati, dovrebbe valutare l'acquisto.


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