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Argentina: l'ultimo tango?

Con l’annuncio da parte del Governo argentino della proposta di ristrutturazione dei propri debiti (avvenuta all’inizio di settembre), è incominciata una fase negativa per i corsi delle obbligazioni della Repubblica Argentina. All’inizio le dichiarazioni del Ministro dell’Economia, Lavagna, a dir poco confuse ...

di Redazione GirlPower 28 ott 2005 ore 09:07
Con l'annuncio da parte del Governo argentino della proposta di ristrutturazione dei propri debiti (avvenuta all'inizio di settembre), è incominciata una fase negativa per i corsi delle obbligazioni della Repubblica Argentina. All'inizio le dichiarazioni del Ministro dell'Economia, Lavagna, a dir poco confuse, avevano impressionato negativamente gli investitori. All'impressione negativa è sicuramente seguita una fase di rabbia ed incredulità. Quello che gli obbligazionisti si chiedono è come sia possibile che il paese possa proporre una ristrutturazione così penalizzante, mentre molte imprese argentine, come le banche e le società di servizi, stanno proponendo accordi molto più favorevoli ai creditori: chi ha in mano bond del Banco Hipotecario, una delle principali banche del paese (tra le più esposte verso l'estero) dovrebbe recuperare in tempi brevi almeno il 50% del proprio credito. Nessuna flessibilità sembra venire dal Governo del paese sudamerciano che, veramente senza pudore, insiste nella sua proposta di cancellazione del 75% dei debiti e del riscadenzamento del restante 25%, con la conseguenza che il valore attuale delle obbligazioni ristrutturate ammonterebbe probabilmente al 10-12% del nominale originario in mano oggi agli investitori.

I prezzi delle obbligazioni, sia in dollari che in euro, hanno risentito di questa fase di crisi, ma in modo diverso. Il grafico che segue riporta i prezzi di due obbligazioni per molti versi similari, una in dollari americani (Argentina 11% 12/2005-codice isin US040114AZ32) ed una in Euro (Argentina 9% 5/2005-codice isin USP8055KFQ33). Il periodo considerato va dal 5 gennaio 2001 ad oggi.





Si vede chiaramente come il pessimismo abbia fatto breccia più nei cuori degli investitori che prediligono l'euro che non in quello degli americani. Dopo dieci anni in cui i titoli in euro hanno fatto segnare rendimenti inferiori a quelli in dollari (in proporzione ai relativi titoli di stato), si verifica finalmente la situazione opposta: i prezzi dei bond in dollari sono ormai superiori a quelli dei loro omologhi in euro. Sono molti i titoli in euro che si possono acquistare a prezzi compresi tra 21 e 23, mentre quelli in dollari, pur se nettamente in calo, non si comprano per meno di 25-26.

Sarà un caso?
Per concludere un link per seguire i dati economici e le trattative internazionali dell'Argentina. Si tratta di una pagina (in inglese) del sempre aggiornato sito del Fondo Monetario Internazionale: http://www.imf.org/external/country/ARG/index.htm .
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