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Anima Holding, per ora sorridono solo i venditori

Anima Holding ha fatto il pieno in fase di collocamento delle azioni. Tuttavia, il titolo non ha brillato particolarmente nel giorno dell’esordio

di Edoardo Fagnani 16 apr 2014 ore 16:57

Anima Holding ha fatto il pieno in fase di collocamento delle azioni, ottenendo un forte interesse dagli investitori istituzionali. Tuttavia, il titolo non ha brillato particolarmente nel giorno dell’esordio, in conseguenza al forte ribasso che ha colpito Piazza Affari nei giorni scorsi. Una tendenza che non ha risparmiato i titoli delle compagnie attive nel risparmio gestito, il settore in cui è attiva Anima Holding. Di conseguenza, ad oggi solo i soci che hanno venduto le azioni in fase di collocamento posso essere soddisfatti dell’operazione.

CONSULTA: Le quotazioni di Anima Holding

IPO ANIMA HOLDING, I RISULTATI DEL COLLOCAMENTO
logo_animaAnalizziamo nel dettaglio i risultati del collocamento di Anima Holding.
La compagnia ha comunicato che nel corso dell’operazione sono arrivate richieste per circa 1,05 miliardi di azioni, in rapporto a un’offerta finale di 189,63 milioni di titoli (compresa la greenshoe).
Nel dettaglio, gli investitori istituzionali hanno presentato richieste per 962,76 milioni di titoli, in rapporto a 173,14 milioni di titoli offerti (compresa la greenshoe). Di queste, 31,62 milioni sono arrivate da 38 investitori italiani, mentre le restanti richieste per 931,14 milioni sono state effettuate da 204 investitori qualificati esteri. Sulla base di questa domanda, Anima Holding ha assegnato agli investitori istituzionali tutte le 173,14 milioni di azioni messe a disposizione, ripartite in 6,63 milioni a 16 operatori italiani e in 166,52 milioni a 144 investitori esteri.
Dalla parte opposta, 25.809 piccoli risparmiatori italiani hanno richiesto poco più di 87,05 milioni di azioni, su un’offerta di 16,49 milioni di titoli. Anima Holding ha potuto soddisfare solo 6.036 richiedenti, attraverso l’assegnazione di 16,49 milioni di azioni.

IPO ANIMA HOLDING, AZIONI COLLOCATE A 4,2 EURO
La società ha debuttato a Piazza Affari a un prezzo di 4,2 euro per azione. Il prezzo delle azioni è stato fissato nella parte alta della forchetta indicata nel corso del collocamento e fissata tra i 3,5 euro e i 4,5 euro.
Come anticipato, per il momento possono brindare gli azionisti che hanno venduto i titoli. Le 164,9 milioni di azioni messe sul mercato, infatti, sono arrivate dai soci “storici” della compagnia, che hanno incassato complessivamente oltre 692 milioni di euro. Nel dettaglio, Lauro 42 (società di diritto italiano costituita in forma di società per azioni, interamente controllata dal fondo Clessidra Capital Partners II) ha incassato quasi 306 milioni di euro, cifra al lordo delle commissioni da corrispondere al consorzio di collocamento. L’incasso di Monte dei Paschi di Siena è stato di poco inferiore ai 127 milioni, mentre la Popolare di Milano ha monetizzato parte della partecipazione per un ammontare di circa 207 milioni. Lauro 42 e Monte dei Paschi di Siena possono contare anche sulla quota che veduta da PH2, società controllata da Lauro 42, con una quota del 64,9% del capitale e partecipata al 32% del capitale ordinario da Monte dei Paschi di Siena. Con la quotazione PH2 ha azzerato la quota detenuta in Anima Holding, cedendo le quasi 12,8 milioni di azioni possedute. Di conseguenza, l’azionista ha incassato quasi 54 milioni di euro. 

IPO ANIMA HOLDING, LA VALUTAZIONE
Sulla base del prezzo di collocamento, la capitalizzazione iniziale di Anima Holding è pari a 1,26 miliardi di euro.
Prendendo in esame i risultati realizzati nel 2013 e la forchetta di prezzo indicata dalla società, il rapporto tra prezzo e utile netto dello scorso anno si attesta a 10,5. Escludendo dall’utile del 2013 le voci straordinarie il rapporto p/e di Anima Holding è pari a circa 13,3. Nel prospetto informativo i vertici di Anima Holding hanno confrontato questi numeri con i multipli calcolati per le principali aziende italiane attive nel settore del risparmio gestito, utilizzando la capitalizzazione di mercato al 20 marzo. Il rapporto prezzo/utile di Azimut Holding è pari a 21,4, quello di Banca Generali è di 19,5, mentre quello Banca Mediolanum è di 13,5.

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