Andrea Bonomi: l’erede della dinastia milanese con la passione dell’industria e dei marchi del made in Italy (Corriere della Sera)
di Mauro Introzzi 17 mag 2016 ore 07:21 Le news sul tuo SmartphoneIl quotidiano disegna un profilo di Andrea Bonomi, il numero uno di Investindustrial, in queste ore agli onori delle cronache per la controfferta su RcsMediagroup. Il finanziere ha dichiarato che intende impegnarsi nel gruppo che edita il Corriere della Sera per almeno una decina di anni. Una dichiarazione che può sembrare peculiare, pensando che la sua Investindustrial è una società di private equity. Investindustrial ha però anche la natura di una holding industriale. Con l’annuncio relativo a Rcs, la società ha messo a punto in quattro mesi quattro operazioni: ha rilevato Valtur e Artsana-Chicco, e ha avviato un merger da 2 miliardi nella chimica fra l’italiana Polynt e la statunitense Reichhold. Con 13 aziende in portafoglio, 5 miliardi di fatturato, uno di margine lordo e 2,5 di cassa, la holding di Bonomi si presenta come una conglomerata industriale che ha la radice comune principalmente nel made in Italy, interventi in Spagna e un’eccezione inglese, l’Aston Martin, in portafoglio dal 2013, che come la Ducati (rilanciata e rivenduta ad Audi) rivela un aspetto del carattere di Andrea Bonomi: la passione per motori e sport.