FTSEMib ultima gamba, ma dove finisce?
Il mercato italiano, avendo il future sul suo indice di riferimento, il FTSEMib, rotto i massimi precedenti, è tornato in trend rialzista. Bene, ma dove finirà questo trend?
di Fabio Pioli 9 ago 2021 ore 11:44Di Fabio Pioli, trader professionista e fondatore di CFI Consulenza Finanziaria Indipendente (www.cfionline.it).
Avendo dunque superato il massimo precedente di 25.925 punti di FIB, datato 8 giugno 2021, il mercato italiano ha dimostrato di aver ripreso la sua salita.
Fino a dove e fino a quando? Sembra abbastanza sicuro, leggendo il grafico, che ci troviamo nell’ultimo movimento di rialzo (Figura 1).
Fig 1. Future FTSEMib – Grafico settimanale.
Ma questo, in termini di estensione e di durata, non significa niente.
Infatti, e Elliott è ben chiaro su ciò, un’onda 5, onda finale, può essere molto breve, come in Figura 2.
Fig 2. Future FTSEMib – Grafico settimanale.
Ma può anche essere clamorosamente lunga e protratta, come in Figura 3.
Fig 3. Future FTSEMib – Grafico giornaliero.
L’unica cosa che infatti Elliott mette come vincolo è che l’onda 3 (quella avvenuta tra dicembre 2020 e giugno 2021) non sia la più breve tra le tre, e questo, nel contesto del mercato italiano, è vero perché è, per sé, più lunga di onda 1; ma nulla dice della lunghezza ed estensione temporale di onda 5, salvo che deve anch’essa essere composta di 5 sotto onde.
Però, dal punto di vista operativo, Figura 2 e Figura 3 non sono proprio la stessa cosa. Cosa bisogna fare dunque: lanciarsi a pesce sul movimento finale sperando che sia come quello di Figura 3 o rifiutarsi di farlo avendo paura di cadere nella trappola, se l’onda dovesse essere come quella di Figura 2?
La risposta giusta è che bisogna avere altri criteri di azione, che non siano criteri di speranza e di paura ma criteri matematici. E la matematica a noi dice una sola cosa: che siamo in zona obiettivi. E’ come in fase di atterraggio in un viaggio aereo: a volte la pista è lunga chilometri e l’aereo prima di fermarsi definitivamente percorre molta strada, a volte, come per l’aeroporto di Genova, la pista finisce subito perché dopo c’è il mare. Il concetto però è lo stesso, dopo l’atterraggio c’è lo sbarco. Chi quindi voglia entrare sull’ aereo sperando di farsi qualche chilometro di pista lo faccia pure; noi preferiamo aspettare il decollo successivo.