FTSEMib, un livello da monitorare

Di Fabio Pioli, trader professionista, ideatore di Miraclapp, la più grande piattaforma del reddito extra

C’è un livello al di sopra del quale il mercato italiano non deve andare per continuare a poter essere definito “ribassista” e tale livello è 28.095 punti di future sull’indice italiano FTSEMib.

Questo deriva dall’analisi delle onde di Elliott, che decretano che, al fine di identificare un movimento (o onda, come viene detto in gergo) come principale (detto anche onda 1), allora il movimento (o onda) successivo (chiamata onda 2) non deve inoltrarsi oltre il punto iniziale di partenza del primo movimento (Figura 1).

Fig 1. Future FTSEMib – Grafico settimanale

Bene, questo è molto interessante per l’analisi ma operativamente non dice niente. Non dice infatti se si andrà a 28.100 punti o se ci si fermerà prima; non dice se, dopo aver toccato eventualmente i 28.100 punti, si potrà comprare con più facilità e sicurezza (la risposta è no) e non dice se invece si andrà giù subito, già adesso.

Quello però che dice questa analisi tecnica è che non bisogna abbandonare (come già detto in diverse circostanze negli articoli precedenti) i titoli nel proprio portafoglio prima di un segnale di ribasso su ciascun titolo e non bisogna mettersi short sull’indice prima di un segnale di ribasso sull’indice stesso.

L’errore che infatti hanno fatto alcuni è essersi messi al ribasso sulla base delle proprie idee o aver abbandonato i titoli in portafoglio sulla base delle propri idee (e daremo un esempio di operatività reale su questo principio fondamentale alla fine di questo articolo).

Ebbene il mercato non è di questa idea. Per ora.

Ma ci sono dei livelli che prima devono essere raggiunti e poi valutati oggettivamente (leggasi: segnali) prima di mettersi al ribasso sul mercato e prima di scaricare uno per volta i singoli titoli.

Sull’indice in generale si tratta di area 26.300 punti di future sull’indice FTSEMib mentre per i vari titoli sono differenti e identificabili titolo per titolo.

Ebbene, la lezione pratica è questa: questa mattina, proprio prima di mandare questo articolo in pubblicazione, abbiamo chiuso il ribasso su ENI, ricomprandola quasi in pari (piccolissimo utile) nonostante io, soggettivamente, sia convinto che crollerà.

Questa è un’importante lezione operativa, che cerco sempre di insegnare in queste pagine: MAI fare qualcosa in base alle proprie convinzioni e idee. Sono convinto che ENI crollerà, ebbene chiudo lo short su ENI perché non ho più evidenze matematiche convincenti a favore di questa tesi. Ragionando così non si prenderanno mai rischi oggettivi (rilevanti statisticamente) ma si farà qualcosa solo, sempre ed esclusivamente a favore di probabilità. Non sarà quindi un problema se ENI crollerà senza di me: ho fatto la cosa giusta.

Aspettiamo dunque le prossime operazioni solo quando avranno probabilità maggiori dell'80% o maggiori del 90%.

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