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FTSEMib: la tempesta perfetta

Forniremo in questo articolo un quadro di breve periodo e un quadro di lungo periodo più un quadro fondamentale per giustificare come ci siano le premesse grafiche ed economiche per giustificare una possibile tempesta perfetta sul mercato italiano.

di Fabio Pioli 3 ott 2022 ore 13:51

Di Fabio Pioli, trader professionista, ideatore di Miraclapp, la più grande piattaforma del reddito extra

analisi-tecnica-stock-chartsQuesto è, in ordine di importanza, il secondo momento giusto per mettere in guardia da un possibile pericolo sui mercati.

Quindi i toni saranno medi: più alti, più decisi e più gridati, atti a svegliare, quando è più importante farlo, ossia quando ad esempio il 6 giugno, a pochi giorni dal crollo titolammo “FTSEMib: si abbia paura!”, medi, appunto ma sempre squillanti, atti a preavvertire quando si può pensare ad una recrudescenza del movimento, come nell’ articolo odierno, morigerati quando è ormai troppo tardi (a quel punto a cosa serve mettere in guardia?).

Esattamente il contrario di quel che fanno gli altri, in genere: tranquilli e propensi a comprare quando i prezzi sono alti e stanno per scendere, rassicuranti quando si sta probabilmente invece per accelerare al ribasso, urlanti quando invece è ormai troppo tardi.

Sì perché, magari non succederà, ma gli enzimi per una tempesta perfetta non solo per i mercati ma per il risparmio degli italiani purtroppo ci sono tutti e si chiamano inflazione e discesa dei prezzi.

Purtroppo non sono due concetti che si escludono a vicenda, come vedremo a breve, e potrebbero avere un effetto esplosivo sul risparmio degli italiani.

L’inflazione, ormai intorno al 10%, come si sa, erode il potere di acquisto dei nostri risparmi accumulati, che valgono sempre meno. E, oggettivamente, non sappiamo se i valori di erosione si fermeranno a queste cifre oppure andranno a salire ulteriormente, magari accelerando, come è tipico di tutti i fenomeni economici.

La discesa dei prezzi delle azioni: ci sono due contesti che la fanno temere: quello di breve periodo e quello di lungo periodo.

Per quanto riguarda quello di breve periodo, il grafico è abbastanza chiaro. Non che io creda all’inesorabilità dei grafici (come ben sapete non ho dubbi sull’inesorabilità della matematica) ma servono pur sempre a mettere in guardia contro le possibilità che segnalano.

E le possibilità che segnalano i grafici di breve periodo sono che ci si trovi non alla fine del movimento ribassista iniziato a inizio 2022, bensì esattamente a metà, in quello che normalmente è il movimento più forte: onda 3 di 3 (Figura 1).

analisi-tecnica-ftsemib-3-ottobre-2022-1 Fig 1. Future FTSEMib – Grafico settimanale

 

Se uniamo a questa analisi di breve periodo quella di lungo, scopriamo che, anche se è un poco che non la proponiamo, le cose non sono cambiate, anzi. Se rimane vero infatti, che ci troviamo in un laterale che va da 25.000 punti circa a 12.000 punti circa e se è vero che questo laterale non è stato rotto al rialzo (perché esistono le false rotture) allora, dato che i laterali vanno necessariamente rotti, rimane possibile (anzi avvalorata dalla falsa rottura) l’ipotesi che tale laterale possa essere rotto verso il basso: la proiezione di prezzi sarebbe a 0 (zero) punti (Figura 2).

analisi-tecnica-ftsemib-3-ottobre-2022-2

Fig 2. Future FTSEMib – Grafico settimanale

 

Insomma, ci sembra giusto, con toni medi mettere sul tavolo questi spunti di ragionamento.

Primo perché, come detto, in questa fase nessuno lo fa, ma tende a rassicurare. Ma si ha invece una responsabilità rispetto al proprio patrimonio. Già in situazioni normali, i dati ISTAT e Banca d’Italia ci dicono che i risparmi degli italiani, a fronte di tassi di risparmio annui che oscillano tra un minimo del 7,8% e un massimo del 15,8%, non aumentano perché vengono erosi sui mercati finanziari; in una situazione di possibile “tempesta perfetta” come quella attuale è imperativo da parte dei professionisti come me mettere in guardia.

 

Abbiamo calcolato che in media, chi più chi meno, ai valori attuali, i risparmiatori italiani stanno perdendo circa un 30% dei loro investimenti sui mercati azionari.

Occorre quindi pensare a preservare il restante 70% che rimane da scenari “imprevedibili” come quello illustrato.

Come si fa? Tramite gli stop-loss. Bisogna infatti sfatare un mito. Non è che i professionisti non perdano ma è lo stile di perdita che cambia. Noi stessi, ad esempio abbiamo fatto un long su Leonardo e abbiamo perso.

I professionisti però però sanno già a priori quanto sono disposti a perdere, perdono il minimo indispensabile e non di più con stop-loss precisi e intaccano appena il patrimonio pronti a recuperare all’operazione/i successiva/e. I non professionisti invece perdono tutto il patrimonio. Agite da professionisti: prevedete una perdita ogni volta che siete in posizione.

 

Ultimo spunto, finita la fase degli avvertimenti.

Come scritto la scorsa settimana, nonostante tutto, per noi qui non è il momento di mettersi short. Anzi, sull’indice FTSEMib, la nostra mira è quella di intercettare un segnale long che non si è ancora verificato e che si manifesterebbe a valori superiori a quelli attuali (che non specifichiamo qui).

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