FTSEMib: ci sono quattro punti fermi
Allarghiamo in questo articolo, dopo aver sfruttato l’ultimo trend di breve periodo, la panoramica al lungo periodo stabilendo dei punti fermi e delle linee di condotta da seguire.
di Redazione Soldionline 16 ott 2023 ore 11:31Di Fabio Pioli, trader professionista, ideatore di Miraclapp, la più grande piattaforma del reddito extra
Se la settimana scorsa avevamo scritto su questa pagine che siamo usciti da un trend ribassista di breve periodo sull’indice FTSEMib, questa settimana crediamo sia utile evidenziare i punti fermi in una prospettiva meno operativa e più allargata. Un quadro e verità di lungo periodo, insomma.
Teniamo innanzitutto a precisare una cosa: in moltissimi ci chiedono, visto che si fidano di noi: “dove pensate che andrà il mercato?”.
Domanda più sbagliata non essere fatta ad un professionista. Un professionista ha una prospettiva completamente opposta rispetto ad un dilettante; un professionista non prevede; un professionista misura oggettivamente i prezzi: è come chiedere ad un medico, dopo avergli inviato una fotografia: “Dottore, mi dica, questo bubbone mi porterà alla morte o è una cosa da nulla?”. Il dottore si metterà a ridere e prescriverà delle analisi prima: le famose misurazioni di cui stiamo parlando.
Quindi io non so mai dove andrà il mercato (la cosa che mi viene chiesta più spesso) ma so esattamente cosa fare (il che può comprendere anche non fare nulla) in ogni preciso momento.
E vediamoli dunque le verità e i punti fermi che discendono dalle misurazioni di mercato in questa fase; in base ad essi dedurremo esattamente cosa fare (alla fine dell’articolo).
Il primo punto fermo di lungo periodo è il laterale ossia l’assenza di un trend di fondo da 15 anni a questa parte (Figura 1).
Fig 1. Future FTSEMib – Grafico mensile
Il secondo punto fermo è che questo laterale si manifesta anche nell’ultimo periodo: le oscillazioni si sono vieppiù strozzate e si presentano limitate anche nelle ultime settimane (Figura 2)
Fig 2. Future FTSEMib – Grafico settimanale
Il terzo punto fermo, oggettivo, è che siamo nella parte alta di questo laterale (si riveda Figura 1): non siamo più a 25.000, siamo a 28.000.
Il quarto punto fermo è che il mercato, più di tanto, in laterale non ci sta: prima o poi deve accelerare le quotazioni; i prezzi devono fuggire dal laterale.
Da queste misurazioni, cosa si può desumere sul “da farsi”? Essendo che il mercato o è già rialzista (ma non ce ne siamo ancora accorti) oppure questa è la parte alta del laterale e quindi comincerà a scendere (e accelererà successivamente al ribasso) le cose da fare sono queste:
- non vendere i titoli in portafoglio che non abbiano dato indicazione ribassista (ovviamente servivano le misurazioni per sapere quali (e sono molti) hanno dato indicazioni ribassiste). Ci si toglierà il dubbio se vendere questi titoli solo dopo che il mercato abbia dato chiara evidenza del suo eventuale trend rialzista mostrando oscillazioni da +3%,+4%,+5% per più giorni consecutivi
- non comprare a caso titoli (o fare medie) perché sono “bassi”: nel caso di inizio di trend ribassista ci si metterebbe clamorosamente contro trend in maniera molto pesante.
- non aprire ad occhi chiusi posizioni short: è vero che quasi tutti i ribassisti ormai sono stati rasi al suolo ma ne possono esistere alcuni dell’ultim’ora ancora baldanzosi.
Quindi le indicazioni sono chiare: questa è una fase in cui bisogna essere prudenti e non fare cose a caso perché quando il trend partirà, se sarà al ribasso sicuramente sfracellerà i portafogli (molti già ne stanno avendo un sentore perché non tutti i titoli, come detto, nonostante l’indice è nella parte alta del laterale, sono saliti ma molti sono crollati; immaginate dove andrebbero se anche l’indice nella sua coralità partisse la ribasso) mentre, se sarà al rialzo, sicuramente nessuno vi parteciperà perché avrà venduto (cosa suggerita più volte di non fare) anticipatamente i titoli che saliranno (e quando penserà di rientrarvi avranno già fatto i massimi).
L’adagio è sempre lo stesso, spostate tutta la vostra attenzione e concentrazione dal prevedere al misurare.