Analisi del prospetto informativo Unicredit: i punti di forza e la strategia del gruppo
All’interno del prospetto che la banca ha preparato per l’aumento di capitale ampio spazio ai punti di forza del gruppo e alle sue future strategie
di Mauro Introzzi 19 gen 2010 ore 16:03
All’interno del prospetto informativo che la banca di Alessandro Profumo ha preparato per l’aumento di capitale in corso in questi giorni l’istituto ha dato ampio spazio, oltre che alle motivazioni alla base dell’operazione e alla descrizione delle azioni di nuova emissione, ai punti di forza della banca, definiti “gli elementi portanti che hanno consentito al gruppo Unicredit di svilupparsi e conseguire l’attuale posizionamento nel panorama bancario europeo ed internazionale”, e alle sue future strategie.
Nei prossimi giorni analizzeremo, invece, i molteplici punti di criticità elencati nel prospetto informativo.
Punti di forza
I vertici pongono innanzitutto l’accento su una “radicata” presenza geografica. Che assume la forma diretta in 22 paesi e tramite la presenza di uffici di rappresentanza e filiali in 28 mercati internazionali. Grande enfasi anche sull’approccio “multilocale”, affidando alle banche del gruppo la responsabilità della gestione della rete distributiva e delle modalità di relazione con i clienti.
Per quanto riguarda il perimetro di attività, Unicredit evidenzia un portafoglio ampiamente diversificato. Pur avendo come core business quello della banca commerciale, la banca è attiva in aree, sia geograficamente che per segmento di business, che consentono al gruppo di cogliere le migliori opportunità e di essere meno esposto alle dinamiche dei singoli settori o mercati d’attività.
Pur con un portafoglio diversificato la banca si vanta di avere linee di business “globali”. Queste (retail, corporate, asset management, private banking e investment banking) sono comuni a tutti i mercati in cui opera e le loro offerte si differenziano per i diversi segmenti di clientela.
Oltre alle linee di business, sono globali anche le fabbriche di prodotto, come quelle legate a carte di credito, credito al consumo, mutui e leasing.
Tra i punti di forza citati dal gruppo, infine, la forte identità di marca comune a tutte le società del gruppo e a tutti i paesi in cui la banca è attiva.
Strategie
Il gruppo ha evidenziato che il permanere di elevata volatilità e di incertezza non consente al gruppo di confermare gli obiettivi del piano strategico al 2010 attualmente in essere, “le cui principali linee strategiche rimangono tuttavia invariate”. Prosegue, però, il perseguimento di una maggiore efficienza operativa e di un più efficace controllo del rischio, per controbilanciare l’impatto negativo sulla profittabilità della fase recessiva che sta attraversando l’economia.
Le misure di taglio costi hanno riguardato quelli del personale e quelli amministrativi, mentre altri progetti hanno riguardato la riorganizzazione del gruppo per rendere la sua struttura più flessibile.
Unicredit ha intrapreso nel corso del 2009 una radicale politica di contenimento della rischiosità del proprio attivo, attraverso una riduzione di attività non considerate strategiche
Grande spazio, anche sul prospetto informativo, è stato poi dato al progetto di trasformazione della struttura organizzativa denominato ‘‘Insieme per i Clienti’’, perfezionato dal consiglio di amministrazione in data 15 dicembre 2009
I contenuti di questo progetto potrebbero essere definiti nei primi mesi del 2010 e sottoposti alla decisione del consiglio di amministrazione nel mese di marzo del 2010 mentre l’implementazione del progetto, ove approvato, potrebbe arrivare entro la fine dell’esercizio 2010.
Nei prossimi giorni analizzeremo, invece, i molteplici punti di criticità elencati nel prospetto informativo.
Punti di forza
Per quanto riguarda il perimetro di attività, Unicredit evidenzia un portafoglio ampiamente diversificato. Pur avendo come core business quello della banca commerciale, la banca è attiva in aree, sia geograficamente che per segmento di business, che consentono al gruppo di cogliere le migliori opportunità e di essere meno esposto alle dinamiche dei singoli settori o mercati d’attività.
Pur con un portafoglio diversificato la banca si vanta di avere linee di business “globali”. Queste (retail, corporate, asset management, private banking e investment banking) sono comuni a tutti i mercati in cui opera e le loro offerte si differenziano per i diversi segmenti di clientela.
Oltre alle linee di business, sono globali anche le fabbriche di prodotto, come quelle legate a carte di credito, credito al consumo, mutui e leasing.
Tra i punti di forza citati dal gruppo, infine, la forte identità di marca comune a tutte le società del gruppo e a tutti i paesi in cui la banca è attiva.
Strategie
Il gruppo ha evidenziato che il permanere di elevata volatilità e di incertezza non consente al gruppo di confermare gli obiettivi del piano strategico al 2010 attualmente in essere, “le cui principali linee strategiche rimangono tuttavia invariate”. Prosegue, però, il perseguimento di una maggiore efficienza operativa e di un più efficace controllo del rischio, per controbilanciare l’impatto negativo sulla profittabilità della fase recessiva che sta attraversando l’economia.
Le misure di taglio costi hanno riguardato quelli del personale e quelli amministrativi, mentre altri progetti hanno riguardato la riorganizzazione del gruppo per rendere la sua struttura più flessibile.
Unicredit ha intrapreso nel corso del 2009 una radicale politica di contenimento della rischiosità del proprio attivo, attraverso una riduzione di attività non considerate strategiche
Grande spazio, anche sul prospetto informativo, è stato poi dato al progetto di trasformazione della struttura organizzativa denominato ‘‘Insieme per i Clienti’’, perfezionato dal consiglio di amministrazione in data 15 dicembre 2009
I contenuti di questo progetto potrebbero essere definiti nei primi mesi del 2010 e sottoposti alla decisione del consiglio di amministrazione nel mese di marzo del 2010 mentre l’implementazione del progetto, ove approvato, potrebbe arrivare entro la fine dell’esercizio 2010.
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