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Aisoftware più Abaco uguale Exprivia

L’obiettivo di Exprivia è quello di diventare nel giro dei prossimi tre anni uno dei principali operatori italiani nel settore informatico, collocandosi tra le prime 10 aziende nazionali nel mercato. La società guarda ad acquisizioni sul mercato italiano

di La redazione di Soldionline 16 feb 2006 ore 14:29

Arriva una nuova realtà a Piazza Affari. Si chiama Exprivia ed è il nome del nuovo soggetto nato dall'integrazione tra Aisoftware, azienda già quotata sul mercato azionario italiano, e Abaco Information Services, società con cui Aisoftware si è integrata nella seconda metà del 2005.
L'obiettivo di Exprivia è quello di diventare nel giro dei prossimi tre anni uno dei principali operatori italiani nel settore informatico, collocandosi tra le prime 10 aziende nazionali nel mercato.
La nuova azienda integra le attività di Aisoftware e di Abaco, che fino allo scorso anno erano svolte in maniera indipendente. Exprivia, infatti, comprenderà le attività di Aisofwtare, più focalizzate sull'aspetto tecnologico, e quelle di Abaco, più spostate verso i servizi all'impresa.
Exprivia avrà una struttura organizzativa a matrice, più adatta, secondo i vertici dell'azienda, a presidiare un mercato composto da numerose realtà con bisogni differenti. Da una parte ci saranno le linee di business, focalizzate sui differenti settori (Finanza, Industria, Pubblica Amministrazione, Sanità). Dall'altra ci saranno le diverse applicazioni fornite dal gruppo (soluzioni informatiche, gestione aziendale, sviluppo software, infrastrutture informatiche). A completare l'offerta di Exprivia, sarà rafforzata l'attività di ricerca e sviluppo e il centro servizi per la gestione dell'attività da remoto o in outsourcing.

In pratica, il nuovo soggetto andrà a scontrarsi con Engineering, Reply e Datamat, aziende quotate a Piazza Affari e dotate, per il momento, di una massa critica superiore.
Exprivia, infatti, può contare su un fatturato iniziale di 48,6 milioni di euro, stando alle stime elaborate per il 2005. Il giro d'affari è la risultante della somma dei ricavi di Aisoftware e di Abaco. Solo per dare due numeri indicativi, Engneering nei primi nove mesi del 2005 ha realizzato un fatturato di 259 milioni di euro, mentre Reply, nello stesso arco temporale ha superato quota 100 milioni.
Il piano industriale elaborato dai vertici di Exprivia, indica per l'esercizio in corso un giro d'affari di 52,4 milioni di euro, in aumento di oltre il 6% rispetto al risultato indicativo per il 2005. Il management ha precisato che l'incremento dei ricavi sarà superiore al tasso di crescita stimato per l'intero settore. Il fatturato del gruppo dovrebbe crescere costantemente anche nei prossimi due esercizi, per raggiungere i 61,4 milioni nel 2008. Anche la marginalità del gruppo dovrebbe migliorare nei prossimi anni. Da un'Ebitda margin del 9,3% stimato per il 2005, Exprivia vuole raggiungere il 13% nell'esercizio in corso, per migliorare fino al 16,6% nel 2008, in linea con quella dei principali competitors italiani. Questo significa che in quell'anno il margine operativo lordo dovrebbe avere superato i 10 milioni di euro.

Il management di Exprivia ha precisato che queste cifre non comprendono eventuali acquisizioni, che saranno necessarie nei prossimi anni per raggiungere un fatturato di almeno 100 milioni di euro entro il 2008. Secondo i manager, questa cifra rappresenta la soglia minima per competere in maniera efficiente all'interno del settore. Gli obiettivi del gruppo sono due: aziende di nicchia di piccole dimensioni, specializzate in mercati verticali, e società di media dimensione, attive in mercati complementari a quelle di Exprivia. Il management sta già valutando alcuni target potenziali, anche se non sono ancora in corso vere e proprie trattative. Logicamente le nuove società non dovranno pesare negativamente sulla marginalità del gruppo. Al contrario, dovranno contribuire a portarla al 17% entro il 2008.
Il management di Exprivia ha precisato che non ci saranno problemi nel finanziamento di questa strategia, anche perché la posizione finanziaria netta del gruppo, che a fine 2005 era negativa per circa 10,8 milioni di euro, è destinata a tornare positiva entro il 2008, grazie alla prevista generazione di consistenti flussi di cassa. I vertici dell'azienda hanno anticipato che le società di piccola dimensione saranno acquisite facendo ricorso al debito, mentre per quelle di media dimensione si utilizzeranno forme miste di ricorso all'equity (aumenti di capitale o scambi carta contro carta).
Per il momento non è prevista la crescita diretta del gruppo fuori dai confini italiani. Questa opzione sarà valutata solo al termine del piano, dopo che tutti gli obiettivi fissati saranno stati raggiunti.

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