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Aicon, torna la febbre da matricole?

Non è da escludere che l’ottimo esordio di Aicon sia stato favorito dalla scelta del management di non forzare la mano sul prezzo di collocamento. Il valore iniziale delle azioni, infatti, è stato fissato a 4,1 euro, vale a dire a metà della forchetta di prezzo (3,7-4,6 euro) indicata dal management in fase di sottoscrizione.

di La redazione di Soldionline 4 apr 2007 ore 12:45

Pronto riscatto per le matricole del segmento Star, dopo il deludente esordio di Omnia Network (coinciso con la pesante correzione dei mercati azionari di fine febbraio - inizio marzo).
Il merito è stato di Aicon. La società messinese, attiva nella progettazione, costruzione e vendita di yacht di lusso, ha esordito a Piazza Affari con un rialzo a due cifre rispetto al prezzo di collocamento di 4,1 euro. Addirittura il debutto è stato rinviato di qualche minuto rispetto all'apertura ufficiale del mercato, in quanto il progresso messo a segno in fase d'asta superava i parametri massimi fissati da Borsa Italiana (+10% rispetto al prezzo di riferimento).

Un debutto di questo tipo poteva anche essere messo in preventivo, alla luce di come si era sviluppata la fase di sottoscrizione.
Aicon aveva offerto sul mercato complessivamente 40,25 milioni di azioni, comprensive del 5,25 milioni della greenshoe. Le richieste totali, invece, hanno superato i 180 milioni di titoli. Questo equivale a dire che per ogni azione offerta sono arrivate domande per 4,5 azioni. Di conseguenza, si è dovuto procedere al riparto e alcuni risparmiatori, che avevano fatto richiesta dei titoli,non hanno potuto beneficiare delle azioni.
La domanda di titoli è stata elevata sia dai piccoli risparmiatori che dagli investitori istituzionali. Nel dettaglio, la richiesta dal retail è stata per 19 milioni di azioni, rispetto a una disponibilità di poco inferiore a 3,6 milioni di titoli. Dagli istituzionali la domanda è stata di poco superiore alle 161 milioni di azioni, mentre l'offerta era di 'sole' 36,7 milioni (comprensive delle 5,25 milioni assegnate d'ufficio al responsabile del consorzio di collocamento). La richiesta dei titoli è stata elevata anche dagli investitori istituzionali esteri, la cui domanda è stata doppia rispetto ai grossi calibri nazionali.

Non è da escludere che l'ottimo esordio di Aicon sia stato favorito dalla scelta del management di non forzare la mano sul prezzo di collocamento. Il valore iniziale delle azioni, infatti, è stato fissato a 4,1 euro, vale a dire a metà della forchetta di prezzo (3,7-4,6 euro) indicata dal management in fase di sottoscrizione. In mattinata il titolo aveva già superato il valore massimo dell'intervallo, avvicinandosi a quota 5 euro.
Considerando che l'operazione prevedeva l'emissione di nuove azioni per 9 milioni di titoli, con un prezzo di collocamento fissato a 4,1 euro, Aicon è riuscita a raccogliere circa 35 milioni di euro, una cifra già al netto delle eventuali spese di quotazione. Di conseguenza la società dovrebbe essere riuscita ad azzerare l'indebitamento netto, che a fine gennaio (ultimo dato comunicato dal management) ammontava a 38,6 milioni di euro.
D'altra parte, Aicon, nel prospetto informativo, aveva precisato che le risorse raccolte sarebbero servite principalmente per rafforzare la struttura patrimoniale del gruppo e per finanziare la forte crescita dei volumi di vendita, prevista per i prossimi esercizi, limitando il ricorso all'indebitamento. Tuttavia, il management non esclude la possibilità di utilizzare parte degli introiti per finanziare eventuali acquisizioni, che, comunque, non saranno di dimensioni elevate.

Sulla base del prezzo di collocamento, la capitalizzazione iniziale di Aicon si è attesta a circa 450 milioni di euro. Sulla base di questi numeri e dei risultati realizzati nell'esercizio 2005/2006 (chiuso a fine agosto) il rapporto tra prezzo e utile netto si aggira intorno a 50. Il rapporto tra Enterprise value (dato dalla somma tra capitalizzazione e posizione finanziaria netta stimata al termine del collocamento) e margine operativo lordo è di 22, mentre l'EV/Ebit arriva a 27. Nel prospetto informativo i vertici di Aicon hanno confrontato questi numeri con i multipli delle principali aziende nella produzione di Yacht e nel settore del lusso. I multipli medi di riferimento dei due settori si collocano tra 18 e 30 per il p/e e tra 10 e 18 per l'Ev/Ebitda. Di conseguenza, i multipli di riferimento di Aicon sono elevati sia in valore assoluto che relativamente al panel di aziende di riferimento. I valori saranno comunque sostenibili se l'azienda confermerà nei prossimi anni gli elevati tassi di crescita della redditività realizzata negli ultimi esercizi.

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