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ADUC - Banca 121. Urge una soluzione generale

di La redazione di Soldionline 21 lug 2004 ore 10:50 Le news sul tuo Smartphone
Il rincorrersi degli eventi scaturiti dalle Procure e dai Tribunali di tutta Italia nella vicenda dei prodotti finanziari progettati dall'ex Banca 121, poi distribuiti dal Gruppo Monte dei Paschi di Siena, sta ingenerando un comprensibile calo di attenzione per ogni nuova notizia, ma l'ultimo provvedimento del Pubblico Ministero della Repubblica di Taranto, Mariano Buccoliero, segna uno spartiacque sul quale e' fondamentale fare una riflessione. In primo luogo i fatti.

A Taranto, cosi' come in tutte le Procure della Repubblica pugliesi, sono stati presentati, con il patrocinio dell'avv. Giuseppe Romano, che per l' Aduc segue tutte le problematiche legali collegate all'intermediazione finanziaria in Puglia, denuncie cumulative relative all'ipotesi di truffa contrattuale per i prodotti finanziari cosi' detti "strutturati" (BTP Tel, BTP Index, BTP On Line, Bot Barrier, CTZ Riverse, ecc.) ed i piani finanziari MyWay e 4You. Sulla base di questa ipotesi di reato, a Taranto e' stata presentata la richiesta di sequestrare i prodotti in scadenza (BTP Index e BTP On Line) onde evitare che si consumi materialmente il reato. I sequestri sono stati avviati venerdi' passato e dovrebbero essere stati completati.

Provvedimenti di sequestro di questo genere sono gia' stati ottenuti in altre procure pugliesi (la prima fu Trani, poi Brindisi ed infine Lecce) ma per la prima volta, la Procura ha ritenuto di non sequestrare solo i prodotti degli specifici denunzianti, bensi' tutti i prodotti finanziari dello stesso tipo (BTP Index e BTP Online) nel territorio di competenza della procura.

E' la prima volta in Italia (ma non ci risultano casi nei Paesi industrializzati) che un prodotto finanziario viene sequestrato in quanto tale su ipotesi di truffa contrattuale. La tesi proposta dal Sostituto Procuratore, e poi accolta dal GIP, e' quindi che i prodotti finanziari in se stessi siano truffaldini, indipendentemente dal modo in cui gli stessi siano stati venduti. Ovviamente sono state mosse severe censure dai risparmiatori anche sulla fase di vendita, avvenuta spesso anche dietro fortissime pressioni della banca sugli stessi venditori fino a casi di vero e proprio "mobbing".

La tesi giuridica trova il suo substrato scientifico nella consulenza tecnica del dott. Massimo Pariotti, funzionario della Banca d'Italia; consulenza che e' stata disposta nell'ambito delle indagini della procura di Trani e che l'avv. Giuseppe Romano ha depositato a Taranto a sostegno della richiesta di sequestro.

La consulenza evidenzia come attraverso questi prodotti la banca, in presenza di un "conflitto tra i propri interessi e quella della clientela investitrice", lucrava sulla componente speculativa del prodotto "percentuali variabili tra il 43% ed il 52%" senza assumere nessuna forma di rischio.

In pratica, i clienti si assumevano un rischio enorme vendendo inconsapevolmente una opzione put alla banca ad un prezzo fuori mercato. La stessa acquistava sul mercato, ad un prezzo equo, la stessa opzione coprendosi cosi' dal rischio dell'andamento del mercato e lucrando circa il 50%. Il rischio che i clienti, a scadenza, non pagassero, in caso di andamento negativo dei mercati, era coperto dall'obbligazione. In pratica, la banca ha progettato un prodotto finanziario a danno dei clienti allo scopo di ricavare un ingiustificato profitto. Un meccanismo in tutto simile e' stato attuato nel caso dei piani finanziari MyWay e 4You attraverso la vendita della componente obbligazionaria con un ingiustificato sovrapprezzo oscillante fra il 10 ed il 35%.

Dopo questo evento cosi' clamoroso, ci domandiamo come possa, veramente, il gruppo Monte dei Paschi di Siena continuare nella politica del "caso per caso". E' indispensabile che la banca prenda finalmente la decisione di risolvere il problema definitivamente proponendo una soluzione finanziaria a tutti i sottoscrittori dei prodotti finanziari contestati. Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.