Unicredit, tutti i dettagli del piano industriale 2016/2019
L'istituto procederà con un aumento di capitale in opzione per 13 miliardi di euro, interamente garantito in termini di ammontare subordinatamente a usuali condizioni
di Edoardo Fagnani 13 dic 2016 ore 10:31Unicredit ha alzato il velo sul piano strategico relativo al periodo 2016/2019, che sarà presentato nel dettaglio agli analisti e agli investitori nel corso del Capital Markets Day a Londra.
Il management ha precisato che la revisione strategica ha riguardato tutte le principali aree della banca, con l’obiettivo di rafforzare e ottimizzare la dotazione di capitale dell’istituto, migliorarne la redditività, garantire una continua evoluzione delle attività di business e mantenere la flessibilità necessaria a cogliere tutte le opportunità di generazione di valore. Parallelamente, il management di Unicredit ha dedicato un'attenzione specifica alle opportunità di ottimizzazione del capitale, a una aggiuntiva riduzione dei costi, e, soprattutto, all'ulteriore miglioramento della disciplina nella gestione del rischio.
PIANO UNICREDIT 2019: LA STRATEGIA
Gli obiettivi del piano si basano su presupposti prudenti fondati su cinque pilastri strategici precisi:
1) Rafforzare e ottimizzare il capitale, per allinearsi ai coefficienti patrimoniali delle migliori Istituzioni Finanziarie di Rilevanza Sistemica Globale.
2) Migliorare la qualità dell’attivo, con misure incisive per affrontare i problemi italiani ereditati dal passato attraverso una riduzione proattiva del rischio, un aumento del tasso di copertura dei crediti deteriorati lordi (NPE) e una maggiore attenzione delle politiche di gestione del rischio, per migliorare ulteriormente la qualità dell’erogazione dei nuovi crediti.
3) Trasformare il modello operativo, aumentare la focalizzazione sui clienti, semplificando e snellendo al contempo prodotti e servizi in modo da ridurre i costi delle attività per i clienti.
4) Massimizzare il valore di banca commerciale, sfruttare il potenziale delle relazioni con i clienti retail e lo status di banca di riferimento per la clientela corporate in Europa Occidentale, oltre a rafforzare la posizione in Europa Centrale e Orientale.
5) Adottare un Corporate Center snello, ma con forte potere di indirizzare e guidare i comportamenti manageriali, garantire responsabilità, funzioni di supporto più snelle e allocazione dei costi trasparente.
PIANO UNICREDIT: LA STRATEGIA (1 - RAFFORZARE ED OTTIMIZZARE IL CAPITALE)
Unicredit procederà con un aumento di capitale in opzione per 13 miliardi di euro, interamente garantito in termini di ammontare subordinatamente ad usuali condizioni di mercato. Per il 2016 il gruppo ha deciso di non distribuire alcun dividendo, con una politica di distribuzione dei dividendi cash per gli anni successivi del 20-50%.
Le cessioni già concordate dell'intera partecipazione in Pekao e Pioneer, oltre alla cessione già finalizzata dell’Ucraina e della partecipazione di Unicredit del 30% in Fineco, contribuiscono a un aumento di 164 punti base del coefficiente Common Equity Tier 1 fully loaded.
L’istituto punta ad arrivare al 2019 con un Common Equity Tier 1 fully loaded superiore al 12,5%.
PIANO UNICREDIT: LA STRATEGIA (2 - MIGLIORARE L'ATTIVO)
Il piano Unicredit al 2019 punta a migliorare sensibilmente la qualità dell'attivo. Nel quarto trimestre dell'anno saranno compiute ulteriori rettifiche su crediti per 8,1 miliardi di euro, che porterà a un'accelerazione della riduzione del portafoglio non-core con un obiettivo di esposizione netta di 8,1 miliardi di euro entro il 2019. Poi sarà eseguito il progetto FINO che vede un de-risking, in due fasi, di 17,7 miliardi di euro di prestiti lordi in sofferenza per mezzo di un portafoglio cartolarizzato del quale la banca cederà a investitori una quota omogenea pari almeno al 20% in una prima fase nel 2017. L’intera vendita di FINO avrà luogo durante il Piano Strategico. Infine sono previste ulteriori rettifiche di partecipazioni e altre svalutazioni per un importo totale di 4,1 miliardi di euro e un onere totale una tantum di 12,21 miliardi di euro nel quarto trimestre del 2016.
PIANO UNICREDIT: LA STRATEGIA (3 - TRASFORMARE IL MODELLO OPERATIVO)
Tra le principali iniziative ci sono la ripianificazione dei processi end-to-end e l'abbassamento dei costi operativi facendo leva sulle operazioni globali
e sullo sviluppo delle economie di scala, il concentrarsi di più sul cliente rivolgendo maggiore attenzione alla customer experience, alla standardizzazione del prodotto e a maggiori attività “one to one” e investimenti in IT per 1,6 miliardi di euro a supporto della trasformazione dell'attività e per rafforzare l'infrastruttura informatica.
Il piano "Transform 2019" prevede ulteriori 6.500 esuberi netti entro il 2019, per una riduzione totale netta degli impiegati full time di circa 14.000 unità entro il 2019, con un risparmio dei costi per il personale pari a 1,1 miliardi di euro.
PIANO UNICREDIT: LA STRATEGIA (4 - MASSIMIZZARE IL VALORE)
Il gruppo ha stabilito delle priorità per aumentare al massimo la redditività del semplice modello di business di banca commerciale del gruppo e rafforzare la propria posizione di leader in vari mercati europei. Punta a una evoluzione dell'offerta del ramo Commercial Banking Europa Occidentale, per anticipare e soddisfare le mutevoli esigenze dei clienti, un ulteriore rafforzamento della posizione di leadership in Europa Centrale e Orientale, una Corporate & Investment Banking efficiente e concentrata sul cliente e sulla promozione delle attività di cross-selling tra linee di business e Paesi.
PIANO UNICREDIT: LA STRATEGIA (5 - CORPORATE CENTER SNELLO)
Unicredit punta alla creazione di un modello di holding del gruppo snella ma con una forte capacità di direzione. A livello di costi, il peso del Corporate Center scenderà dal 5,1% del 2015 al 2,9% nel 2019 mentre, a livello di margine operativo lordo, la sua incidenza si prevede che passerà dal -16,9% del 2015 al -2,6% nel 2019.
PIANO UNICREDIT 2019: TARGET ECONOMICI
Il piano di Unicredit punta a una crescita dei ricavi a un tasso medio annuo, nel periodo 2016-2019, pari allo 0,6%. I costi dovrebbero arrivare al 2019 a 10,6 miliardi di euro dai 12,2 del 2015, con un rapporto costi/ricavi inferiore al 52%. L'utile netto dovrebbe attestarsi a quota 4,7 miliardi di euro, più che triplicato rispetto agli 1,5 miliardi del 2015.
PIANO UNICREDIT 2019: TARGET PATRIMONIALI
Il gruppo punta a far crescere il CET1 ratio (fully loaded) dal 10,4% del 2015 a una quota superiore al 12,5%. Il tasso di copertura dei crediti deteriorati lordi dovrebbe passare dal 50,8% del 2015 a una quota superiore al 54% mentre il tasso di copertura su inadempienze probabili di gruppo dal 34,2% del 2015 a più del 38% nel 2019. Il tasso di copertura su sofferenze di gruppo, nel 2015 al 60,6%, si attesterà al 2019 a più del 63%.
Abbattuti i crediti deteriorati non core, da 24,8 miliardi del 2015 a 8,1 miliardi di euro. Il loro tasso di copertura passerà dal 52,4% del 2015 a una quota superiore del 57% nel 2019.
UNICREDIT: RAGGRUPPAMENTO PRIMA DELL'AUMENTO DI CAPITALE
L'assemblea, convocata in via straordinaria e ordinaria per il giorno 12 gennaio 2017 delibererà, nella sua parte straordinaria, sull'aumento di capitale da 13 miliardi di euro da eseguirsi entro il 30 giugno 2017 (anche in una o più tranche) e su un raggruppamento delle azioni ordinarie e di risparmio nel rapporto di 1 nuova azione ordinaria ogni 10 azioni ordinarie esistenti e di 1 nuova azione di risparmio ogni 10 azioni di risparmio esistenti.
Con un altro comunicato il gruppo ha dichiarato di aver sottoscritto l'accordo di pre-underwriting con le banche che si occuperanno dell'aumento di capitale. Mustier ha dichiarato che la ricapitalizzazione sarà lanciata nel primo triemstre dell'anno.
UNICREDIT: 2 ACCORDI PER LA CESSIONE DI 17,7 MILIARDI DI NPL
Unicredit, che ha diffuso le linee guida del suo piano industriale, ha siglato 2 accordi, uno con Fortress Investment e uno con PIMCO, per la cessione di uno stock del controvalore lordo di 17,7 miliardi di euro di crediti deteriorati italiani (Npl, non-performing loan). La transazione dovrebbe completarsi entro la prima metà del 2017.
MUSTIER: NESSUNA INTEGRAZIONE SUL TAVOLO
Il numero uno del gruppo, Jean-Pierre Mustier, ha evidenziato che il piano è basato sulla crescita organica. Unicredit non sta parlando con nessuno per possibili integrazioni. Il manager ha così risposto a una domanda sulle recenti voci di fusione con Société Générale.
MUSTIER: MPS NON IMPATTERA'
Secondo Jean-Pierre Mustier il piano di salvataggio di Mps, e il suo esito, non avranno conseguenze sull'operazione di aumento di capitale di Unicredit.
UNICREDIT, LE PRIME REAZIONI DEGLI ANALISTI
Tra le prime reazioni degli analisti al piano industriale quella di Equita Sim. Secondo gli esperti, che hanno confermato il rating "hold" (mantenere) e il target price di 2,7 euro, i target del piano industriale sono "notevolmente" superiori alle attese.
Gli analisti di Jefferies hanno invece confermato la raccomandazione "buy" (acquistare) e il prezzo obiettivo di 3 euro. Gli analisti valutano positivamente "l'aggressiva pulizia di bilancio". Banca Imi ha invece confermato il suo "hold" (mantenere), con un prezzo obiettivo pari a 2,4 euro.
"Buy" (acquistare) confermato invece da Deutsche Bank, che valuta il titolo Unicredit 2,9 euro. Secondo il broker tedesco i pilastri del piano al 2019 sono in linea con le attese.