I mercati azionari possono salire ancora?
Secondo un'analisi di UBP si può escludere che l'aumento delle valutazioni dietro al rally dai minimi del 2020 possa essere un driver per i rendimenti dei prossimi anni
di Redazione Lapenna del Web 30 dic 2020 ore 10:29Secondo un'analisi di Norman Villamin, CIO Wealth Manager di Union Bancaire Privée, si esclude che l'aumento delle valutazioni dietro al rally dai minimi del 2020, vista anche la valutazione azionaria USA, possa essere un driver per i rendimenti dei prossimi anni.
I valori di rendimento, che hanno toccato valori raggiunti solo dalla bolla dotcom nel 1999-2000, si sono verificati solo dopo due anni e mezzo in cui le valutazioni erano oltre 22 volte gli utili prospettici, dove si trovano oggi i mercati. Mentre l'esperienza del 2001-2002, con momentum degli utili cominciato effettivamente nel 2001, dimostra che le valutazioni possono limitare le performance, gli eventi del 1999-2000 evidenziano che le valutazioni possono mantenersi elevate per molto tempo, lasciando che la crescita degli utili rimanga il driver dei rendimenti totali.
Che differenza c'è con il 2021? Secondo l'esperto UBP, guardando all'anno in arrivo, "lo scenario è diverso". Pur avendo valutazioni su livelli analoghi, il ciclo degli utili ha toccato i minimi nel secondo trimestre, dopo di che gli utili hanno ricominciato a salire gradualmente lasciandosi alle spalle la pandemia. Gli utili rimangono in contrazione anche nel secondo semestre, ed è probabile che gli investitori debbano affrontare le fasi iniziali di questo rimbalzo.
La futura ripresa degli utili non interesserà tutti i settori: si prevede che nei prossimi 10 anni alcuni di questi subiscano danni permanenti dovuti ai cambiamenti. Ma niente paura: secondo Norman Villamin "gli investitori attivi, tematici e focalizzati sulla selezione dei titoli continueranno comunque a riportare buoni risultati".