Resistere alle pressioni del mercato
In una società dove il valore di una persona è definito dal suo valore di mercato è difficile rimanere se stessi quando il mercato rema contro. Ma la capacità di restare coerenti può essere una carta vincente anche nel campo dell'investimento.
di Manuela Tagliani 28 set 2015 ore 17:05La psicoeconomia ci aiuta a non sottovalutare le modalità concrete e operative con cui raccogliere i risparmi anche in relazione all'aumento della vita media dell'individuo. Il modello teorico del ciclo di vita elaborato dal nostro economista premio Nobel Franco Modigliani, ci fornisce uno schema di riferimento circa le modalità del risparmio: ossia quanto, come, quando risparmiare nel corso della nostra vita.
E' un modello che non prescinde da componenti psicologiche, come ad esempio la previsione dei bisogni futuri, quelli che avremo in altre età della vita, che condizionano, attivando processi di auto-controllo, i desideri da soddisfare nell'immediato. Questa impostazione culturale tuttavia non è da tutti condivisa, anzi al contrario alcuni proclamano l'inutilità della psicologia.
Questo non tanto perché gli agenti economici siano considerati iperrazionali macchine di calcolo, ma perché le componenti psicologiche sono neutralizzate dalle semplici e ferree leggi dei mercati finanziari.
Infatti secondo il modello dell'Efficient Market Hypothesis, già citato, chi non condivide i comportamenti dominanti e performanti è destinato a subire perdite così gravi da essere posto in breve tempo fuori mercato. E' il conformismo finanziario che richiede di adeguarsi al comportamento degli altri operatori del mercato.
La razionalità avulsa dalle influenze psicologiche altro non è per il modello efficientista, che una modalità di comportamento richiesta da una corretta organizzazione del mercato, non certo una necessità teorica.
Certo che un'impostazione di questo tipo deve fare i conti con la capacità di essere se stessi quali che siano le richieste sociali e di mercato, di efficienza, di iniziativa e rapidità di decisione.
Alain Ehrenberg ne La fatica di essere se stessi di Einaudi editore sostiene che in una società e in un mercato fondato sulla capacità di iniziativa, sull'autonomia decisionale il valore di una persona si misura sulla base del criterio della sua efficienza e del successo che gli viene riconosciuto.
Sono questi i parametri fissati dal mercato odierno e considerati essenziali per definire la dignità e la professionalità di ciascun operatore. Solo che così facendo si pongono le premesse di insicurezze e di inadeguatezza alle situazioni che impongono comportamenti che non sono propri. Scaturisce appunto quel sentimento psicologico, di identità per la precisione, della fatica di essere se stessi.
Sulla base di questa formulazione l'operatore di mercato non è tanto quello docile obbediente al trend, quanto colui che è convinto che i risultati arriveranno come conseguenza del fatto che è in grado di esprimersi al meglio di se stesso.
Più che le ansie procurate dal mercato possono infatti le ansie di non sentirsi a posto con se stessi, o addirittura di sentirsi di essersi ingannati.