I prodotti finanziari
Il prodotto finanziario rappresenta, in estrema sintesi, il motore dei mercati stessi. E’ infatti l’oggetto di contrattazione tra i vari operatori, per la cui compravendita si mette in moto tutto il sistema finanziario
di Daniele TortorielloSono necessarie alcune precisazioni in merito ad alcuni termini che vengono usati in materia di regolamentazione dei mercati in relazione ai prodotti oggetto di contrattazione.
In primo luogo, il Testo unico della finanza definisce i prodotti finanziari in maniera molto generica, descrivendoli come gli strumenti finanziari o qualsiasi altra forma di investimento di natura finanziaria; pertanto gli strumenti finanziari e i prodotti finanziari non sono la stessa cosa, essendo i primi compresi nei secondi.
Una definizione così ampia è funzionale per il futuro e di ampia prospettiva, in quanto riesce a comprendere anche nuovi prodotti dell’ingegneria finanziaria, non ancora trattati, che potrebbero essere creati.
Gli strumenti finanziari, invece, sono definiti in maniera molto dettagliata, in quanto cercano di raccogliere tutte o quasi le forme di investimento rilevate sui mercati, regolamentati e non. In particolare, per strumenti finanziari si intendono:
- le azioni e gli altri titoli rappresentativi di capitale di rischio negoziabili sul mercato dei capitali;
- le obbligazioni, i titoli di Stato e gli altri titoli di debito negoziabili sul mercato dei capitali;
- gli strumenti finanziari, negoziabili sul mercato dei capitali, previsti dal codice civile;
- le quote di fondi comuni di investimento;
- i titoli normalmente negoziati sul mercato monetario;
- qualsiasi altro titolo normalmente negoziato che permetta di acquisire gli strumenti indicati nei punti precedenti e i relativi indici;
- i contratti futures su strumenti finanziari, su tassi di interesse, su valute, su merci e sui relativi indici, anche quando l’esecuzione avvenga attraverso il pagamento di differenziali in contanti;
- i contratti di scambio a pronti e a termine (swaps) su tassi di interesse, su valute, su merci nonché su indici azionari (equity swaps), anche quando l’esecuzione avvenga attraverso il pagamento di differenziali in contanti;
- i contratti a termine (forward) collegati a strumenti finanziari, a tassi d’interesse, a valute, a merci e ai relativi indici, anche quando l’esecuzione avvenga attraverso il pagamento di differenziali in contanti;
- i contratti di opzione per acquistare o vendere gli strumenti indicati nei punti precedenti e i relativi indici, nonché i contratti di opzione su valute, su tassi d’interesse, su merci e sui relativi indici, anche quando l’esecuzione avvenga attraverso il pagamento di differenziali in contanti;
- le combinazioni di contratti o di titoli indicati nei precedenti punti; si pensi, ad esempio ai titoli strutturati.
I contratti futures, swaps, forward, di opzione e loro combinazioni sono anche definiti come strumenti finanziari derivati.
Ognuna di queste categorie si compone poi di una variegata tipologia di strumenti in continua evoluzione e da analizzare con molta attenzione. Non ci addentriamo in maniera più approfondita all’interno di ogni singola categoria perché ora il nostro scopo è quello di chiarire solo alcuni concetti basilari.
Infine è d’obbligo un’ultima precisazione: i mezzi di pagamento, come banconote, assegni e carte di pagamento, non sono considerati strumenti finanziari.
Daniele Tortoriello
danitorto@hotmail.com