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Gli ETF: cosa rappresentano e su cosa investono

In una semplice sigla, ETF, acronimo di Exchange Traded Fund si cela un’innovativa tipologia di Fondo/Sicav che sta sempre più attirando l’attenzione degli investitori, per le sue caratteristiche di semplicità ed economicità

di Mirco Leonelli

Gli Exchange Traded Fund (ETF) possono essere definiti, traducendo letteralmente dall’inglese, fondi quotati sul mercato. Si tratta di un’innovativa tipologia di prodotto finanziario, appartenente alla categoria dei fondi di investimento aperti indicizzati, finalizzata a “riprodurre” fedelmente l’andamento di un indice azionario o obbligazionario, un indice del mercato immobiliare, indici settoriali o panieri di azioni/obbligazioni.

Alla base degli ETF vi è quindi il principio della “gestione passiva” che si contrappone alla “gestione attiva” di un normale Fondo comune di investimento. Lo scopo degli ETF, cioè, è quello di replicare nel modo più lineare e accurato possibile l’indice benchmark di riferimento senza cercare di offrire all’investitore un rendimento superiore allo stesso. Il tutto avviene semplicemente detenendo in portafoglio gli stessi titoli che compongono l’indice da replicare, nel medesimo peso percentuale (li si potrebbe definire, in modo un po’ goliardico, “i copioni”), senza avere alle spalle team di ricerca, analisti e gestori che cercano con il frutto dei loro studi di battere l’indice.

Nati negli anni 70’ in America e, accompagnati da un notevole successo ed elevati volumi di scambio, sono approdati in Italia nel mese di Settembre del 2002, entrando nel Mercato Telematico dei Fondi (MTF) classe 1.

Qui, come abbiamo già visto in un precedente articolo, sono negoziati in continua come una normale azione, aspetto che li rende liquidi, trasparenti e facilmente controllabili nella valutazione da parte di chiunque.

A Marzo 2006 in Italia vi erano quotati 46 ETF, con un crescente interesse in termini di volumi negoziati (media giornaliera per il 2005 di 1.405 contratti) e controvalore scambiato (34.1 milioni di euro), in crescita rispettivamente del 171% e del 170.5% sul 2004 (dati di Borsa Italiana).

Variegata e diversificata la tipologia di sottostanti sui quali tali fondi investono e, di riflesso, i risparmiatori possono accedere.

Si parte dall’azionario Italia, Cina, America (replicando gli indici principali della Borsa Usa) azionario Europa Area Euro, Europa nel suo complesso (includendo la Gran Bretagna e la Svizzera), Europa Socially Responsible, di Stile (azioni growth e value), Medie Imprese Area Euro, Piccole Imprese Area Euro, Europa dell’Est.

Si passa poi ai recenti ETF entrati sul mercato l’8 Marzo che consentono di investire sull’Azionario Internazionale, Azionario Inglese, Azionario Paesi Emergenti, Azionario Far East escluso Giappone, Brasile, Korea, Taiwan, azioni operanti nel settore immobiliare nonché azioni Europee che si prevede paghino elevati dividendi.

Ma le azioni e gli indici azionari non sono i soli sottostanti. Ottima la copertura sulle obbligazioni con l’obbligazionario corporate denominato in Euro o in Dollari, Titoli di Stato in Euro a tasso fisso su diverse scadenze, Titoli di Stato in Euro indicizzati all’inflazione.

Come potete notare la scelta è molto varia. Tocca a voi individuare il segmento giusto.


Mirco Leonelli    
mircoleo@libero.it

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