Interessati al litio? Allora c’è un ETF fatto apposta per voi
E’ il Global X Lithium & Battery Tech, che rappresenta 27 titoli di aziende che operano nel business del litio, dall’estrazione alla fabbricazione di batterie per lo stoccaggio di energia elettrica.
di Marco Delugan 27 ott 2017 ore 14:06I titoli del litio stanno dando ottime soddisfazioni a chi vi ha investito. Al 18 ottobre del 2017, aziende come Albemarle, Sociedad Quimica y Minera de Cile (SQM) e FMC Corp, hanno guadagnato rispettivamente il 62%, il 117% e il 67% da inizio anno.
A spingere l’andamento della quotazione di queste e altre aziende che operano nel business del litio è soprattutto la così detta rivoluzione delle auto elettriche, guidata da Tesla. E in particolare la crescita della domanda di litio per le batterie montate su queste auto. Il mercato dei prodotti per l’immagazzinamento dell’energia elettrica potrà, inoltre, continuare a trainare la domanda.
Chi è interessato al business del litio ma non vuole puntare su aziende specifiche, può investire sull’ETF Global X Lithium & Battery Tech ETF, a oggi l’unico ETF esistente sul litio.
LEGGI ANCHE: Etf: perché sono vantaggiosi
Ne ha scritto in questi giorni Beth McKenna su The Motley Fool.
ETF GLOBAL X LITHIUM & BATTERY TECH
Nel grafico che segue, tratto appunto da The Motley Fool, trovate la performance dell’ETF confrontata con quella delle azioni appena ricordate, e con l’indice S&P 500.
Come si vede dal grafico, il Global X Lithium & Battery Tech ha fatto registrare una performance molto vicina a quella di Albemarle e FCM Corp. SQM ha fatto molto meglio dell’ETF. E tutti hanno fatto meglio dello S&P 500.
L’ETF Global X Lithium & Battery Tech investe in tutto il ciclo del litio, dall’estrazione e raffinazione della materia prima alla produzione delle batterie. L’indice sottostante ha 27 componenti. Secondo l’analisi di McKenna, in termini di dollari investiti, al 30 giugno 2017 l’indice risulta composto per il 63% da titoli di paesi avanzati e per il 37% da titoli di mercati emergenti. La fetta dei mercati emergenti è probabilmente aumentata per la forte crescita di SQM.
Nella tabella che segue trovate le prime 10 componenti dell’ETF, classificate per il peso percentuale all’interno del portafoglio (anche in questo caso la tabella è tratta da The Motley Fool).
Non è un ETF “puro”, nel senso che le aziende che lo compongono non lavorano solo il litio. FCM, SQM e Albemarle, ad esempio, sono aziende chimiche con attività diversificata. Nella prima metà del 2017, le entrate legate al litio di queste tre aziende sono state rispettivamente dell’11%, del 29% e del 32%.
Albemarle e SQM sono le due più grandi aziende di estrazione del litio, ed FCM è una delle prime cinque.
Samsung SDI produce batterie al litio per diversi usi.
Tesla produce soprattutto auto elettriche che utilizzano batterie al litio, ma anche pannelli solari e prodotti per l’immagazzinamento di energia a uso abitativo e commerciale. E Insieme Panasonic ha costruito Gigafactory 1, in Nevada, per la produzione di batterie al litio per lo stoccaggio di energia solare.
BYD è uno dei principali produttori cinesi di automobili elettriche, e produce anche batteria al litio.
LG Chem ha tra le sue diverse attività anche la produzione di batterie al litio, ma non fa solo quello.
Panasonic produce principalmente prodotti elettronici ed elettrici.
GS Yuasa produce batterie al litio.
Galaxy Resources possiede miniere per l’estrazione del litio in Australia, Canada e Argentina.
Secondo l’autore, un ETF sul litio dovrebbe idealmente prendere in considerazione il peso del litio sul complesso delle attività aziendali, e dare un peso maggiore a quelle dove maggiore la sua importanza. Ma intanto non è così.
Detto questo, McKenna ritiene che il Global X Lithium & Battery Technology ETF sia comunque un ottimo rappresentante del business globale del litio. E che sia un’ottima opzione per gli investitori che vogliono un'ampia esposizione su questo mercato.