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Cos’è il private placement

Il private placement serve a un'azienda che necessita di finanziarsi per collocare titoli, obbligazionari o azionari, senza passare da un’offerta pubblica

di Mauro Introzzi 18 set 2019 ore 08:48

Il private placement, traducibile con collocamento privato, è una modalità di piazzamento di nuovi titoli sul mercato primario. In questo approfondimento vedremo cos’è, quali sono i suoi pregi e limiti e quali sono le differenze con operazioni analoghe.

Cos’è il private placement

private-placementIl private placement serve a un'azienda che necessita di finanziarsi per collocare titoli, obbligazionari o azionari, senza passare da un’offerta pubblica. Si tratta di un’operazione di finanziamento di un’azienda che si rivolge a uno o più investitori istituzionali come fondi di investimento, banche o società fiduciarie. Si differenzia dal collocamento pubblico e dal collocamento tramite asta – che servono anch’essi per collocare nuovi titoli sul mercato - principalmente per il numero di soggetti finanziatori potenzialmente coinvolti nell’operazione. Grazie a questa caratteristica, con il private placement si riescono a tenere sotto controllo i conti, avere una maggiore flessibilità contrattuale e minimizzare le asimmetrie tra investitori ed emittenti.

 

Cosa si colloca con un private placement

Il private placement si perfeziona con il collocamento di titoli, azionari o obbligazionari. Perché sia un placement è condizione necessaria che si tratti di asset di nuova emissione.

Nella prassi di mercato il private placement serviva a collocare tipicamente dei titoli obbligazionari presso un gruppo ristretto di investitori qualificati.  Ed era utilizzato soprattutto da aziende di piccole e medie dimensioni. Da qualche tempo, specie sul mercato azionario italiano, si usa il private placement anche per collocare titoli in borsa tramite OPV, OPS o OPVS.

 

Differenze con l’accelerated bookbuild

Il private placement non va confuso con l’accelerated bookbuild. Quest’ultimo è una modalità di trasferimento di un consistente pacchetto di azioni da un investitore a un altro. Può essere utilizzata da uno degli azionisti principali di un’azienda quotata o dall’azienda quotata stessa.

 

Vantaggi di un private placement

Il principale punto di forza di un private placement è la sua capacità di tenere bassi i costi, per l’emittente, rispetto ad altre modalità di collocamento. Questa caratteristica è figlia di obblighi informativi non così stringenti come quelli richiesti nei collocamenti pubblici. Si registra poi una maggiore flessibilità sul taglio del collocamento e sulle sue caratteristiche. E offre la possibilità al collocatore di scegliere la controparte.

Un altro vantaggio del collocamento privato è una minore asimmetria informativa per il finanziatore, che ha la possibilità di richiedere informazioni aggiuntive rispetto a quelle più standard di un collocamento pubblico.

 

Limiti di un private placement

Il private placement non è però esente da rischi in capo al soggetto finanziatore. Che però ha solitamente la struttura giusta per gestirli. E li incorpora nei costi dell’operazione, anche considerando che l’attività di due diligence precedente l’emissione dev’essere decisamente accurata.

I limiti di un’operazione di questo genere risiedono nel fatto che spesso gli asset collocati non sono liquidabili facilmente perché tipicamente non quotati su un mercato regolamentato. Così i titoli potrebbero essere non alienabili per un determinato periodo di tempo.

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