La crisi, il credit default swap (CDS) e il modello di Arrow Debreu
E’ una giovane matematica di Cambridge, la novella Caterina de’ Medici: è la signorina Blythe Masters colei che è stata soprannominata "The Woman who built financial Weapon of Mass Destruction"...
di Redazione Soldionline 21 nov 2011 ore 14:38
A cura di Francesco Caranti (www.francescocaranti.com)
In un clima di macro-economia in cui molte delle variabili in gioco stanno saltando, sarete d’accordo con me sul fatto che ognuno di noi senta ogni giorno più forte il richiamo alla certezza, un concetto di cui stiamo progressivamente perdendo i connotati.
Il vortice della velocità con cui si muovono le informazioni inghiottisce i concetti stessi e mina le fondamenta dell’edificio globale al punto da confermare l’ipotesi di Rumore di Tuono, uno stupendo racconto fantascientifico dei primi anni 50 in cui Ray Bradbury narra che, in una remota epoca preistorica, un escursionista del futuro si fosse trovato a calpestare una farfalla provocando poi, a catena, incredibili e allucinanti conseguenze per la storia umana.
Ciò che mi preoccupa, purtroppo, è che il romanzo non è più il lavoro di fantascienza di una mente poliedrica, ma piuttosto una cruda realtà.
Questa mattina leggevo che l’Asia aveva chiuso in rosso dopo i ribassi delle Borse dell’Eurozona ma anche che, al contrario, l’Europa si preparava a prendere un’altra batosta come conseguenza delle pesanti perdite di Tokio. Ma allora? Mi chiedo io – osservatore e uomo della strada – signor Maestro delle elementari, mi può spiegare ancora una volta il rompicapo dell’uovo e della gallina? Chi è nato per prima, mi scusi, non me lo ricordo più.
E se provo a riunire i concetti, magari ottengo - usando la proprietà transitiva in maniera demenziale - che se è nato prima l’uovo e la farfalla batte le ali allora è la povera gallina a beccarsi tutto l’uragano.
Se poi mi azzardo ad entrare in ciò che ci riguarda più da vicino, mi accorgo che una volta Mario e Piero si scambiavano 1000 Fiat in Borsa e fin qui tutto bene. Poi Piero ha detto: sai che faccio? Ti vendo il titolo anche se non ce l’ho: ci penserà qualcun altro a prestarmelo. Allora Giorgio si inventa la Cassa di Compensazione: saranno cavoli suoi a regolare quei titoli.
Arriva Roberto e dice che lui quelle 1000 Fiat le avrebbe ma te le cede solo se il giorno della cresima di Camilla il titolo è sopra/sotto X euro. Bellissimo! Abbiamo inventato le Opzioni. Ma l’incallito Giorgio ne pensa una nuova: ti vende quella scommessa a termine e chiama il giocattolo con un nome di grande effetto: lui ha deciso di shortare, buon per lui.
Nel bel mezzo della discussione arriva la Maria, ingegnosa, che mette insieme la scommessa shortata in Opzioni col futuro dell’Indice di riferimento, cioè comincia a calmierare due portafogli diversi, già, purtroppo sono diversi: da un lato un Indice in rialzo, dall’altro una scommessa a termine sul cash. Evviva! è nato l’Hedge.
Ma crediamo forse che sia finita qui? Ma certo che no. Dai, che scommettiamo ancora!
Un grande maestro, il mago Oz, decide di quotare la scommessa della scommessa: ecco in arrivo l’opzione dell’opzione. Scommette che l’opzione venga a sua volta opzionata oltre una certa soglia, un po’ come a Montecarlo: se viene il rosso (barriera) ho vinto l’Opzione a patto che la ‘base’ abbia scavalcato lo strike a quella data, sennò peggio per me.
...
Adesso mi fermo, però, perché mi sta venendo il fiatone.
Mi fermo davanti allo scempio di quella matta di una matematica inglese, quella che ci sta rovinando per davvero. E’ lei la grande strega, è lei che ha inventato le scommesse sul default, quella maledetta bestemmia in cui l’uomo nero scommette che i poveri Greci smettano per sempre di ballare il sirtaki e sorseggiare un Ouzo davanti al Partenone.
Ma sì, dai. I Greci possono morire di fame, chissenefrega. L’importante è che io muova i miei soldi. Poi, se il gioco funziona, vado a bussare alle porte di Roma (alla faccia del centocinquantesimo), poi a quelle di Madrid e infine rompo pure le scatole a Sarkozy, anche se è stato irriverente coi cugini italiani, lui e quella cicciona della sua amichetta crucca.
Chi è la strega? Se la vedete per strada, vi prego, arrotàtela - come si dice a Roma - oppure bruciatela sul rogo come Santa Giovanna d’Arco.
E’ una giovane matematica di Cambridge, la novella Caterina de’ Medici: è la signorina Blythe Masters colei che è stata soprannominata "The Woman who built financial Weapon of Mass Destruction".
Ma lei continua a scusarsi, come dice il Guardian in un articolo del settembre 2008.
E’ stata questa donna a inventare la formula matematica per il CDS (Credit Default Swap), come anche l'Alt A e altri filtri magici per la JP Morgan Bank nel 1995.
L'idea di base è stata quella di trasferire il rischio di fallimento su una persona diversa dalla banca che lo ha prestato inizialmente, ma la Masters si para il sedere e dice testualmente: "Io credo che le CDS siano state mal utilizzate, esattamente come un povero operaio tende ad incolpare i suoi strumenti. Insomma, come l'inventore della dinamite, il signor Nobel, o del revolver, il signor Colt”.
Anche l’Euro, come la dinamite e il revolver, è stata una pessima invenzione, anche se dicono il contrario. O meglio: non è stato inventato per tempo l’antidoto.
E noi restiamo qui a guardare, a impoverirci ogni giorno mentre l’Uomo Nero se la ride da qualche parte del globo e si tuffa felice nell’oro dei suoi forzieri.
E’ vero: sono diventato anch’io un indignado e presto passerò alle barricate in piazza davanti alle banche e alle società di gestione del rischio (il mio, ovviamente, mica il loro).
Se ci penso... avevano ragione Arrow e Debreu in merito al loro modello di Equilibrio Economico e di teoremi del benessere.
Me li annoto prima di dimenticarli per sempre proprio perché non restino solo un ricordo di ‘purezza mentale’:
Primo teorema di Arrow-Debreu: In un sistema di mercati perfettamente concorrenziali, qualsiasi equilibrio è Pareto-efficiente
Secondo teorema di Arrow-Debreu: Qualsiasi equilibrio Pareto-efficiente può essere ottenuto tramite il gioco competitivo dei mercati, a partire da un’appropriata distribuzione iniziale delle risorse tra gli agenti.
Alla faccia del povero ingegner Pareto che si è sforzato a lungo - povero lui - a coniare una filosofia quasi perfetta dei mercati!
Francesco Caranti
In un clima di macro-economia in cui molte delle variabili in gioco stanno saltando, sarete d’accordo con me sul fatto che ognuno di noi senta ogni giorno più forte il richiamo alla certezza, un concetto di cui stiamo progressivamente perdendo i connotati.
Il vortice della velocità con cui si muovono le informazioni inghiottisce i concetti stessi e mina le fondamenta dell’edificio globale al punto da confermare l’ipotesi di Rumore di Tuono, uno stupendo racconto fantascientifico dei primi anni 50 in cui Ray Bradbury narra che, in una remota epoca preistorica, un escursionista del futuro si fosse trovato a calpestare una farfalla provocando poi, a catena, incredibili e allucinanti conseguenze per la storia umana.
Ciò che mi preoccupa, purtroppo, è che il romanzo non è più il lavoro di fantascienza di una mente poliedrica, ma piuttosto una cruda realtà.
Questa mattina leggevo che l’Asia aveva chiuso in rosso dopo i ribassi delle Borse dell’Eurozona ma anche che, al contrario, l’Europa si preparava a prendere un’altra batosta come conseguenza delle pesanti perdite di Tokio. Ma allora? Mi chiedo io – osservatore e uomo della strada – signor Maestro delle elementari, mi può spiegare ancora una volta il rompicapo dell’uovo e della gallina? Chi è nato per prima, mi scusi, non me lo ricordo più.
E se provo a riunire i concetti, magari ottengo - usando la proprietà transitiva in maniera demenziale - che se è nato prima l’uovo e la farfalla batte le ali allora è la povera gallina a beccarsi tutto l’uragano.
Se poi mi azzardo ad entrare in ciò che ci riguarda più da vicino, mi accorgo che una volta Mario e Piero si scambiavano 1000 Fiat in Borsa e fin qui tutto bene. Poi Piero ha detto: sai che faccio? Ti vendo il titolo anche se non ce l’ho: ci penserà qualcun altro a prestarmelo. Allora Giorgio si inventa la Cassa di Compensazione: saranno cavoli suoi a regolare quei titoli.
Arriva Roberto e dice che lui quelle 1000 Fiat le avrebbe ma te le cede solo se il giorno della cresima di Camilla il titolo è sopra/sotto X euro. Bellissimo! Abbiamo inventato le Opzioni. Ma l’incallito Giorgio ne pensa una nuova: ti vende quella scommessa a termine e chiama il giocattolo con un nome di grande effetto: lui ha deciso di shortare, buon per lui.
Nel bel mezzo della discussione arriva la Maria, ingegnosa, che mette insieme la scommessa shortata in Opzioni col futuro dell’Indice di riferimento, cioè comincia a calmierare due portafogli diversi, già, purtroppo sono diversi: da un lato un Indice in rialzo, dall’altro una scommessa a termine sul cash. Evviva! è nato l’Hedge.
Ma crediamo forse che sia finita qui? Ma certo che no. Dai, che scommettiamo ancora!
Un grande maestro, il mago Oz, decide di quotare la scommessa della scommessa: ecco in arrivo l’opzione dell’opzione. Scommette che l’opzione venga a sua volta opzionata oltre una certa soglia, un po’ come a Montecarlo: se viene il rosso (barriera) ho vinto l’Opzione a patto che la ‘base’ abbia scavalcato lo strike a quella data, sennò peggio per me.
...
Adesso mi fermo, però, perché mi sta venendo il fiatone.
Mi fermo davanti allo scempio di quella matta di una matematica inglese, quella che ci sta rovinando per davvero. E’ lei la grande strega, è lei che ha inventato le scommesse sul default, quella maledetta bestemmia in cui l’uomo nero scommette che i poveri Greci smettano per sempre di ballare il sirtaki e sorseggiare un Ouzo davanti al Partenone.
Ma sì, dai. I Greci possono morire di fame, chissenefrega. L’importante è che io muova i miei soldi. Poi, se il gioco funziona, vado a bussare alle porte di Roma (alla faccia del centocinquantesimo), poi a quelle di Madrid e infine rompo pure le scatole a Sarkozy, anche se è stato irriverente coi cugini italiani, lui e quella cicciona della sua amichetta crucca.
Chi è la strega? Se la vedete per strada, vi prego, arrotàtela - come si dice a Roma - oppure bruciatela sul rogo come Santa Giovanna d’Arco.
E’ una giovane matematica di Cambridge, la novella Caterina de’ Medici: è la signorina Blythe Masters colei che è stata soprannominata "The Woman who built financial Weapon of Mass Destruction".
Ma lei continua a scusarsi, come dice il Guardian in un articolo del settembre 2008.
E’ stata questa donna a inventare la formula matematica per il CDS (Credit Default Swap), come anche l'Alt A e altri filtri magici per la JP Morgan Bank nel 1995.
L'idea di base è stata quella di trasferire il rischio di fallimento su una persona diversa dalla banca che lo ha prestato inizialmente, ma la Masters si para il sedere e dice testualmente: "Io credo che le CDS siano state mal utilizzate, esattamente come un povero operaio tende ad incolpare i suoi strumenti. Insomma, come l'inventore della dinamite, il signor Nobel, o del revolver, il signor Colt”.
Anche l’Euro, come la dinamite e il revolver, è stata una pessima invenzione, anche se dicono il contrario. O meglio: non è stato inventato per tempo l’antidoto.
E noi restiamo qui a guardare, a impoverirci ogni giorno mentre l’Uomo Nero se la ride da qualche parte del globo e si tuffa felice nell’oro dei suoi forzieri.
E’ vero: sono diventato anch’io un indignado e presto passerò alle barricate in piazza davanti alle banche e alle società di gestione del rischio (il mio, ovviamente, mica il loro).
Se ci penso... avevano ragione Arrow e Debreu in merito al loro modello di Equilibrio Economico e di teoremi del benessere.
Me li annoto prima di dimenticarli per sempre proprio perché non restino solo un ricordo di ‘purezza mentale’:
Primo teorema di Arrow-Debreu: In un sistema di mercati perfettamente concorrenziali, qualsiasi equilibrio è Pareto-efficiente
Secondo teorema di Arrow-Debreu: Qualsiasi equilibrio Pareto-efficiente può essere ottenuto tramite il gioco competitivo dei mercati, a partire da un’appropriata distribuzione iniziale delle risorse tra gli agenti.
Alla faccia del povero ingegner Pareto che si è sforzato a lungo - povero lui - a coniare una filosofia quasi perfetta dei mercati!
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