High Frequency Trading: i segreti dell’HFT
Gli High Frequency Trading, o HFT, sono algoritmi di compravendita ad altissima velocità, con tempistiche di esecuzione che si misurano in frazioni infinitesimali di secondo. Cosa sono e come operano
di Mauro IntrozziForse non tutti sanno che, da alcuni anni, i responsabili delle scelte di investimento - o forse è meglio dire delle scelte di trading – della maggioranza dei colossi della finanza non sono più (solo) gli uomini, ma anche gli algoritmi. Questi ultimi hanno ormai preso così tanto piede che su alcuni mercati si stima che più della metà delle contrattazioni avvenga con sistemi automatici. Con punte che in qualche caso viaggiano su percentuali addirittura ben più elevate.
TRADING ALGORITMICI E HIGH FREQUENCY TRADING
I sistemi di trading algoritmici demandano ad una macchina la scelta, l’esecuzione e la gestione di ordini di compravendita. All’interno dei trading algoritmici c’è una sottocategoria conosciuta con l’acronimo HFT (High Frequency Trading), che individua i sistemi di compravendita ad altissima velocità, con tempistiche di esecuzione che si misurano in frazioni infinitesimali di secondo.
In base al tempo di latenza dell’esecuzione e al mantenimento della posizione il trading automatico ad alta frequenza si differenzia decisamente rispetto all’investimento tradizionale di lungo termine e al trading algoritmico.
GRAFICO - High Frequency Trading vs trading algoritmico e investimento tradizionale a lungo termine
Da High Frequency Trading: A Practical Guide to Algorithmic Strategies and Trading Systems - Irene Aldridge, 2010
Per minimizzare la latenza (ossia i tempi di invio degli ordini) è fondamentale la co-locazione (ossia la prossimità ai server delle borse delle macchine che inviano gli ordini). Tanto che nei primi mesi di diffusione di questi sistemi si è verificata una vera e propria corsa alla ricerca degli immobili più prossimi ai centri elaborazione dati delle borse valori di tutto il mondo, per accaparrarsi delle sedi migliori per l’esecuzione di questi algoritmi.
HIGH FREQUENCY TRADING: SU QUALI ASSET FUNZIONANO (E COME)
I sistemi HFT sono decisamente diffusi nell’ambito del mercato azionario ma sono applicati in modo massimo anche su altri asset, come opzioni, obbligazioni, strumenti derivati e materie prime. La durata delle operazioni messe in atto dagli HFT può essere brevissima. Il fine di questi algoritmi è quello di lucrare su margini decisamente esigui ma per un numero elevatissimo di operazioni. Solo in questo modo questi sistemi possono essere remunerativi. Solitamente questi sistemi passano numerosissimi ordini al mercato (tipicamente in formato esegui immediatamente o cancella) ma solo una bassissima percentuale di essi viene effettivamente eseguita. L’algoritmo rimane poi in posizione per pochissimo tempo, anche qualche milionesimo di secondo. A fine giornata tutte le posizioni sono sempre chiuse.
FIGURA – LA DIFFERENZA TRA UMANO E COMPUTER NEL TRADING
Da Hidden Alpha in Equity Trading - Oliver Wyman
HIGH FREQUENCY TRADING: LE TECNICHE UTILIZZATE
Numerose sono le tecniche utilizzate dagli algoritmi di High Frequency Trading per operare. Tra le più usate si ricordano:
- l'arbitraggio che sfrutta le discrepanze nel prezzo di un titolo quotato su borse diverse anche tramite l’analisi del diverso grado di liquidità dei mercati in questione,
- l’arbitraggio tra ETF e il suo sottostante,
- l'arbitraggio statistico, mediante il quale si utilizzano le correlazione tra diverse asset class,
- lo sfruttamento di notizie macroeconomiche particolari, tramite l’associazione di strategie di trading a una o più particolari parole chiave presenti nei comunicati stampa,
- tecniche di “order flow detection”, ossia l’identificazione e lo sfruttamento di blocchi di ordini,
- tecniche di "smoking" che prevedono di allettare gli altri operatori con proposte poi modificate a prezzi più favorevoli,
- tecniche di "spoofing", che prevedono l'immissione e la cancellazione di ordini per indurre gli operatori a pensare che sia iniziata una certa fase di tendenza
- tecniche di "layering", con l'inserimento di un ordine di acquisto nascosto e uno di vendita ben visibile,
- tecniche di "pinging", con l'inserimento di piccole proposte di acquisto per scoprire i comportamenti di altri trader.
VIDEO - L'HIGH FREQUENCY TRADING
HIGH FREQUENCY TRADING: PERCHÈ SONO POSITIVI E PERCHÈ SONO NEGATIVI
I sistemi HFT presentano alcuni aspetti positivi. Solitamente abbassano gli spread tra denaro e lettera (ossia tra le migliori proposte d’acquisto e le migliori proposte di vendita), aumentano la liquidità di uno strumento (di conseguenza di un mercato) e migliorano la cosiddetta price discovery, ossia la determinazione del prezzo di uno strumento finanziario partendo dalle informazioni disponibili su quell’asset. Tuttavia non sono esenti da problemi, come quello – di natura software - che nel 2012 causò il tracollo (dopo perdite di mezzo miliardo di dollari) di Knight Capital o quello che nel maggio del 2012 portò a un andamento anomalo del Dow Jones: a causa di questi sistemi di trading automatico ad alta frequenza l’indice, in una decina di minuti, passò da 10.650 a 9.872 punti, per poi tornare a quota 10.232 punti.
Non a caso le autorità di vigilanza (e negli Usa addirittura l’FBI) si sono impegnate da tempo a monitorare le attività degli algoritmi di trading ad alta frequenza. Tuttavia, secondo i critici più agguerriti, la guerra agli HFT cozza contro la loro capacità di creare volumi di contrattazione. E controvalori elevati significano commissioni elevate...